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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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Il sapere scientifico

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 [http://www.unipv.it/webdsps/metodo2/gruppo3/sld013.htm]

I mattoni di un sapere sono concetti, ossia sintesi mentali delle sensazioni e riflessioni riguardanti aspetti del mondo reale, e asserti, ossia affermazioni, proposizioni che possono essere vere o false. Un sapere ha lo status di sapere scientifico se:

  • Non viene smentito dall’evidenza empirica dei fatti, ossia è compatibile con le manifestazioni concrete, potenzialmente osservabili da tutti i soggetti, della realtà sotto esame. Ad esempio, le visioni mistiche non sono oggetto di sapere scientifico perché non osservabili da chiunque voglia farlo.
  • Si serve di linguaggi formalizzati e non ambigui per esprimere una conoscenza, in modo che qualsiasi asserto possa essere controllato con la base fattuale per stabilire se è compatibile con essa o no. Ad esempio le profezie di Nostradamus non sono oggetto di sapere scientifico perché espresse in un linguaggio ambiguo, che si presta ad una pluralità di interpretazioni.
  • Si serve dell’induzione per ricavare gli asserti che lo costituiscono, partendo dall’evidenza empirica acquisita studiando un caso particolare per inferire conoscenza sui casi analoghi. Ad esempio se ho dei fagioli che provengono da un sacchetto e questi fagioli sono bianchi, posso ricavare per induzione l’asserto “tutti i fagioli contenuti nel sacchetto sono bianchi”.  [http://www.unipv.it/webdsps/metodo2/gruppo3/sld012.htm]
  • Si serve della deduzione per ricavare gli asserti che lo costituiscono, ossia enuncia delle leggi di comportamento e da esse compie spiegazioni o previsioni di fatti concreti. Ad esempio se so che tutti i fagioli di un sacchetto sono bianchi (legge) e so che qualcuno ha in tasca dei fagioli presi da questo sacchetto (fatto) ricaverò per deduzione che abbia in tasca dei fagioli bianchi (asserto ricavato). E’ questo lo schema nomologico-deduttivo, secondo il quale la spiegazione di un evento consiste nella derivazione di un asserto che lo descrive a partire da leggi e da fatti empirici noti.
  • Si serve dell’abduzione per collegare, sulla base di un procedimento creativo, elementi conoscitivi che apparentemente non hanno niente in comune, ricavando così nuovi asserti in grado di spiegare o prevedere una base fattuale. Ad esempio se so che tutti i fagioli di un sacchetto sono bianchi e trovo sul tavolo dei fagioli bianchi, ricaverò per abduzione l’asserto “i fagioli vengono dal sacchetto”.

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