![Sulla Luna, in assenza di atmosfera, due oggetti con peso diverso, lasciati cadere, toccano terra nel medesimo istante [http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=4702]](files/sensocomune.png)
Tutti gli esseri umani costruiscono rappresentazioni del mondo intorno a loro servendosi degli strumenti conoscitivi dati dal senso comune.
La conoscenza di senso comune potrebbe ad esempio portarci a dire che gli oggetti leggeri cadono più lentamente di quelli pesanti. In realtà il peso non è assolutamente influente sulla velocità della caduta, la quale dipende solo dalla resistenza dell'aria. Per capire questa legge fisica è necessario però compiere uno studio sistematico che non si fermi alle apparenze, appunto uno studio scientifico.
Dove finisce la conoscenza di senso comune e dove inizia la conoscenza scientifica della realtà? La caratteristica principale della ricerca scientifica è che essa mira a produrre un sapere controllabile, ossia un sapere generato mediante procedure che il ricercatore deve rendere il più possibile chiare ed esplicite. Esplicitare tutti i passaggi logici ed empirici, e le scelte che il ricercatore è inevitabilmente chiamato a compiere, consente il controllo del suo lavoro da parte di altri ricercatori, ed eventualmente la ripetizione della ricerca, al fine di saggiare la consistenza dei risultati. Una ricerca che rispetti i canoni del metodo scientifico è quindi una ricerca in cui tutti i singoli passaggi e le singole scelte sono criticabili. Ricerche in cui le scelte sono ambigue e mal documentate, i passaggi e le operazioni empiriche compiute non sono chiare o non sono adeguatamente documentate, non consentono la formulazione di critiche e quindi si pongono automaticamente fuori dai canoni della scientificità. Una ricerca ben formulata è una ricerca che stimola il dibattito, che dà luogo ad un processo di creazione di un sapere intersoggettivamente condivisibile, internamente coerente, trasparente e passibile di essere messo in discussione, un sapere appunto scientifico.