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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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Specificità della ricerca educativa: la questione assiologica

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Oltre alle questioni ontologica, epistemologica, metodologica, tecnico-operativa, una quinta questione è particolarmente rilevante per la ricerca educativa. Si tratta della questione assiologica: come è giusto intervenire su una data realtà educativa? In che misura l’educazione deve orientare e guidare atteggiamenti, scelte, comportamenti dei cittadini? Quali valori deve veicolare l’educazione? L’assiologia è la branca della filosofia che studia le questioni del valore da attribuire a concetti, azioni ed entità del mondo reale. E’ la questione attinente al come “dovrebbero essere le cose” proprio della pedagogia e che la distingue, ad esempio, dalla psicologia e dalla sociologia. La questione assiologica viene affrontata principalmente dalla ricerca educativa di matrice teoretica. La ricerca di matrice empirica affronta il problema quando, ad esempio, viene chiamata a raccogliere, elaborare ed interpreare dati al fine di esprimere giudizi valutativi su allievi, strutture organizzative, interventi educativi e didattici, ossia quando diventa ricerca valutativa.

Valutare significa assegnare un giudizio di valore [http://www.eudaimon.it/servizi/consulenza/tipologiec.html]

Chi definisce ciò che deve essere valutato (e quindi di riflesso ciò che è giusto indurre ad imparare)? Chi definisce i criteri per stabilire se un obiettivo educativo o didattico è stato raggiunto o meno? Se l’obiettivo non è stato raggiunto di chi sono le colpe? Cosa è giusto premiare e cosa è giusto punire? Quali sono gli effetti delle scelte valutative sui soggetti che le ricevono? Prendere coscienza dei problemi legati alla questione assiologica, significa comprendere che il giudizio valutativo dipende in sostanza dai valori di fondo dei valutatori e quindi non può avere un carattere assoluto e inappellabile. Valutatori che portano valori diversi da quelli riconosciuti legittimi dalla comunità a cui appartengono i soggetti valutati, potrebbero produrre valutazioni non accettate e non condivise. Per questo ogni valutazione ha un senso in relazione ad uno specifico contesto socioculturale, al di fuori del quale la procedura messa in atto potrebbe risultare priva di significato. La valutazione è sempre legata ad un momento decisionale, il quale può avere impatto a vari livelli. Sulla base del giudizio valutativo, l’allievo o l’istituzione si troveranno a dover prendere determinate decisioni. Questo dà alla valutazione una funzione sociale precisa, definita dall’uso che può essere fatto del giudizio di valore, da parte dell’allievo per acquisire prestigio o potere nella comunità e dal parte del decisore che, sulla base del giudizio di valutazione, potrà o dovrà intraprendere interventi concreti sulla realtà. Per questo ogni valutazione porta con sé un forte potere di cambiamento e rinnovamento ma anche di conservazione, essendo essa stessa a dire se è giusto continuare come si è sempre fatto o rinnovare regole e rapporti di forza, con un conseguente impatto sociale, economico e politico sulla comunità.

Affrontare la questione assiologica significa quindi non basare la valutazione solo su criteri di razionalità tecnica, ma tenere conto che ogni intervento educativo ha come referente delle persone, degli esseri umani, il cui accrescimento ed emancipazione personale costituiscono sempre i fini prioritari.

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