[ Prof. Roberto Trinchero ] |
Logica della ricerca empirica in educazioneStrategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiL'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiControllo di ipotesi relazionali Relazione tra variabili dicotomiche Relazione tra variabili categoriali non ordinate Tabella a doppia entrata Frequenza di cella Frequenza marginale Percentuali di riga e di colonna Frequenza osservata Frequenza attesa Confronto tra frequenza osservata e frequenza attesa Contributo all'X quadro Bilanciamento degli scarti Distribuzione chi quadro Gradi di libertà Odds ratio Test chi quadro per due variabili Forza della relazione Laboratorio: determinazione dell'esistenza di una relazione tra variabili categoriali con JsStat Relazione tra variabili categoriali ordinate Relazione tra variabili categoriali non ordinate e categoriali ordinate Relazione tra variabili categoriali e cardinali Relazione tra variabili cardinali L'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti |
Consente di quantificare la probabilità del fatto che la distribuzione della frequenza osservata in una tabella a doppia entrata sia dovuta al mero effetto del caso (in tal caso la frequenza osservata in ciascuna cella della tabella dovrebbe conincidere con la frequenza attesa) e decidere di conseguenza se vi è attrazione o repulsione tra le modalità delle due variabili oppure no. Nella tabella seguente:
l'X quadro (ascissa della funzione chi quadro) vale: = (12-7,79)^2/7,79+(4-8,21)^2/8,21+(7-11,21)^2/11,21+(16-11,79)^2/11,79 = 7,52 dove r è il numero di celle della tabella. I vincoli sulle frequenze attese sono gli stessi del test chi quadro a una proprietà (A>1, meglio se A>5). Il numero di gradi di libertà è pari a: gdl = (num. righe –1 ) ´ (num. colonne – 1) = 1 Questo perché, come abbiamo visto, nel riempire le celle della tabella siamo liberi di scegliere tutti i valori tranne l’ultimo che è fissato dal marginale di riga o di colonna. La probabilità corrispondente a questo valore di X quadro la si può leggere sulla distribuzione di probabilità chi quadro, e si può calcolare in Excel con la formula DISTRIB.CHI(7,52;1), e vale 0,0061. La probabilità che questa distribuzione congiunta sia casuale è quindi molto bassa, e ciò fa arguire che deve esserci una attrazione (o una repulsione) tra le modalità delle due variabili, attrazione che non può essere attribuita a fluttuazioni casuali. Il valore di soglia generalmente utilizzato per ritenere significativa (ossia non casuale) l’attrazione o la repulsione è 0,05. Valori di probabilità al di sotto di 0,05 fanno propendere per considerare non casuale la differenza tra frequenze osservate e frequenze attese. La seguente applicazione interattiva consente di calcolare l'X quadro della tabelal specificata e la probabilità ad esso associata.
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