[ Prof. Roberto Trinchero ] |
Logica della ricerca empirica in educazioneStrategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaFasi della ricerca educativa Dal problema di ricerca al quadro teorico Problemi di ricerca educativa Il quadro teorico della ricerca Funzioni del quadro teorico La costruzione del quadro teorico Fonti di informazioni in rete Gli Opac Le librerie on line Le banche dati I motori di ricerca Valutare la qualità dell’informazione su Web Formulazione delle ipotesi e definizioni operative Il campione di ricerca La rilevazione dei datiL'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti |
La prima cosa da fare nella costruzione di un quadro teorico è quindi un esame quanto più possibile esaustivo della letteratura sull’argomento e, laddove un esame esaustivo non sia possibile, una rassegna degli studi principali inerenti il tema in oggetto. Tale esame dovrà essere mirato a: a) Chiarire i termini del problema affrontato, dando ai concetti specifici utilizzati nella ricerca (ad esempio “motivazione” e “profitto scolastico”) una definizione concettuale rigorosa e non ambigua, che guidi verso la costruzione di una definizione operativa valida, attraverso la specificazione dei termini osservativi che ne possono consentire la rilevazione empirica (es. se il problema riguarda le strategie di apprendimento, dovrò prima definire cosa intendo per strategia di apprendimento, elencare tutte le possibili strategie di apprendimento che gli allievi del mio campione possono mettere in atto, e identificare comportamenti, opinioni, atteggiamenti, che indichino la messa in atto di quella determinata strategia di apprendimento da parte di un singolo allievo). b) Identificare teorie, modelli, concetti di riferimento, indicatori per i costrutti, esaminando la bibliografia (testi, articoli, saggi) sul tema in esame. c) Identificare i metodi di ricerca utilizzati e loro limiti, analizzando criticamente i metodi e le tecniche utilizzate in precedenti ricerche empiriche, tenendo in considerazione eventuali metodi e tecniche alternativi. d) Ottenere dati e risultati di ricerche precedenti con i quali confrontarsi. Discrepanze troppo marcate tra risultati che la teoria afferma essere analoghi, possono far pensare ad eventuali errori nel processo di raccolta e di analisi dei dati, oppure a problemi di costruzione concettuale e teorica. In positivo un risultato inatteso e strategico può portare a rivedere un’intera teoria e costituire un’opportunità per condurre il ricercatore verso un cammino di ricerca diverso, più proficuo rispetto a quello che aveva inizialmente intrapreso. Un evento di questo tipo viene chiamato serendipity, ossia scoperta, dovuta alla fortuna o alla sagacia, di un qualcosa di inatteso e straordinario. e) Individuare problemi risolti e questioni aperte, in modo da focalizzare meglio i problemi che ci si è posti e stabilire la rilevanza degli stessi con le finalità e gli scopi dell’indagine. f) Ottenere idee originali e creative per la riformulazione dei problemi, sulla base del confronto con la letteratura scientifica esistente, anche in campi disciplinari diversi, possono suggerire metodi, tecniche ed impianti teorici esportabili nello studio corrente. g) Controllare se la stessa ricerca è già stata fatta da altri ricercatori al fine di non replicare una ricerca già fatta oppure a replicarla per giungere a conclusioni diverse o più approfondite, anche con nuovi metodi e tecniche di indagine. Identificati i concetti coinvolti, sarà possibile costruire uno schema delle relazioni che li legano e questo può essere fatto in vari modi, ad esempio con la costruzione di classificazioni e tipologie, di spazi degli attributi, di tassonomie, di mappe concettuali. |
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