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[ Prof. Roberto Trinchero ]
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InformazioniSitografia
Logica della ricerca empirica in educazioneLa ricerca empirica in educazione dalle origini ad oggi
La ricerca scientifica in educazione
Concetti chiave della ricerca empirica nelle scienze umane
Obiettivi di ricerca
Descrivere le situazioni educative
Interpretare le situazioni educative
Spiegare fattori sulla base di altri fattori
Comprendere le motivazioni alla base dell'agire dei soggetti
Prevedere l'evoluzione delle situazioni
Comparare situazioni diverse
Strategie di ricerca per perseguire gli obiettivi
Strategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiL'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti

Comparare situazioni diverse

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Comparazione delle percentuali di obesità infantile in Usa tra le fasce 6-11 e 12-19 anni [http://digilander.libero.it/RiminiSportMedicina/obesitainfantile.htm]

Si intende con il temine comparazione una forma di attività scientifica che mira stabilire asserti e nessi tra asserti analizzando differenze e concordanze che oggetti diversi presentano riguardo agli stati di una stessa proprietà (Marradi, 1980). La comparazione può essere effettuata tra gli stati su una specifica proprietà di più soggetti nel medesimo istante (comparazione sincronica) o di un unico soggetto in tempi diversi (comparazione diacronica). Il ricercatore che intende controllare ipotesi che implicano relazioni di maggioranza, minoranza, eguaglianza (ad esempio il profitto scolastico in matematica degli allievi che hanno seguito un corso sperimentale è mediamente più alto rispetto al profitto degli allievi che hanno seguito un corso ordinario) tra un medesimo fattore rilevato sullo stesso soggetto in tempi diversi o su soggetti diversi, farà uso della comparazione. Il ricercatore dividerà l’insieme di dati raccolti in due gruppi (dati relativi agli allievi che hanno seguito il programma sperimentale e dati relativi agli allievi che hanno seguito il programma ordinario) e comparerà i parametri calcolati sulla variabile in oggetto (il profitto in matematica) per i due gruppi. La logica della comparazione sottende, in maniera più o meno evidente, qualsiasi forma di analisi scientifica, e fa riferimento esplicito ai quattro canoni di John Stuart Mill (Gangemi, 1997, 16), i quali definiscono la logica dell’induzione scientifica:

CanoneDefinizione di Stuart MillEsempio
Canone della concordanzaSe due o più casi del fenomeno sotto indagine hanno una sola circostanza in comune, quell’unica circostanza nella quale tutti i dati concordano è la causa (o l’effetto) di quel dato fenomenoSe un gruppo di allievi ha buoni risultati in matematica, elencare tutte le possibili proprietà che possono influire sul rendimento in matematica: le proprietà che hanno lo stesso valore nei vari allievi possono essere la causa o l’effetto del buon rendimento in matematica.
Canone della differenzaSe un caso nel quale il fenomeno sotto indagine si manifesta, e un caso in cui non si manifesta, hanno ogni circostanza in comune tranne una, quell’unica che è presente nel precedente, la circostanza nella quale i due casi differiscono è l’effetto (o la causa, o una indispensabile parte della causa) del fenomeno. Se alcuni allievi hanno buoni risultati in matematica e altri no, elencare tutte le possibili proprietà che possono influire sul rendimento in matematica e andare a vedere per quali allievi le proprietà differiscono: quelle proprietà possono essere la causa o l‘effetto delle differenze di rendimento in matematica
Canone congiunto di concordanza e differenza (canone dei residui)Se due casi o più casi nei quali il fenomeno si manifesta, hanno soltanto una circostanza in comune, mentre due o più casi nei quali non si manifesta non hanno niente in comune oltre l’assenza di quella circostanza, l’unica circostanza nella quale i due gruppi differiscono è l’effetto, o è la causa, o una indispensabile parte della causa, del fenomeno.Se gli allievi che hanno un buon profitto in matematica hanno come unica circostanza in comune l’elevato numero di ore di studio e coloro che hanno un basso profitto, pur essendo molto differenti, hanno in comune il basso numero di ore di studio, il numero delle ore di studio è almeno una delle cause del profitto in matematica.
Canone delle variazioni concomitantiQualsiasi fenomeno vari in qualche modo ogni volta che un altro fenomeno varia in qualche particolare modo, è o una causa o un effetto di quel fenomeno o è connesso con esso attraverso qualche forma di causazione.Se il profitto in matematica cresce al crescere di una proprietà degli allievi e diminuisce al diminuire di quella proprietà, il profitto in matematica può essere causa o effetto di quella proprietà.

Se la comparazione avviene prendendo in considerazione un certo numero di oggetti ed applicando i canoni milliani della concordanza e della differenza per rilevare delle regolarità empiriche allora si parla di quasi esperimenti. Un quasi esperimento riproduce concettualmente una situazione sperimentale, con la differenza che nel quasi esperimento il ricercatore non applica lo stimolo sperimentale, ma va a cercare più casi in cui le proprietà sotto esame differiscono per loro natura o per effetto della storia pregressa e rileva concordanze e differenze. Ad esempio, analizzando il problema dell’abbandono scolastico con un quasi esperimento si potrebbero rilevare ad esempio i fattori socio-economici, cognitivi e motivazionali di 40 soggetti, 20 che hanno abbandonato e 20 no, e poi analizzare concordanze e differenze di questi fattori con il fattore “Abbandono dello studio”.

La comparazione qualitativa, pur privilegiando l’argomentazione teorica rispetto all’elaborazione quantitativa dei dati, non è con essa in contrapposizione. Si ricorre ad essa infatti quando il basso numero di casi sotto esame non giustifica considerazioni quantitative (le procedure statistiche parametriche di calcolo della significatività di una relazione, a parte pochissime eccezioni, dovrebbero essere applicate su campioni di almeno 30 casi) o quando si privilegia un’analisi in profondità delle differenze (cogliendo le sfumature e le peculiarità di ciascun caso) piuttosto che un’analisi in estensione come quella quantitativa (stabilendo quindi solo l’esistenza di una relazione o meno tra fattori).

La comparazione quantitativa utilizza le rilevazioni quantitative dei fattori presi in considerazione nell’indagine. Essa fa uso della statistica descrittiva (distribuzioni di frequenze, indici di tendenza centrale o di dispersione, asimmetria, curtosi), la quale fornisce indici sintentici da comparare, e di quella induttiva (controllo dell’esistenza e della forza di una relazione, controllo dell’aderenza di una distribuzione ad un modello teorico, controllo dell’omogeneità di due campioni), attraverso il calcolo delle probabilità di avere differenze significative tra i parametri presi in esame.

http://www.mediasalles.it/bensi/graf1a_it.htm

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