[ Prof. Roberto Trinchero ] |
Logica della ricerca empirica in educazioneLa ricerca empirica in educazione dalle origini ad oggi La ricerca scientifica in educazione Concetti chiave della ricerca empirica nelle scienze umane Obiettivi di ricerca Descrivere le situazioni educative Interpretare le situazioni educative Spiegare fattori sulla base di altri fattori Comprendere le motivazioni alla base dell'agire dei soggetti Prevedere l'evoluzione delle situazioni Comparare situazioni diverse Strategie di ricerca per perseguire gli obiettivi Strategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiL'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti |
Si intende con il temine comparazione una forma di attività scientifica che mira stabilire asserti e nessi tra asserti analizzando differenze e concordanze che oggetti diversi presentano riguardo agli stati di una stessa proprietà (Marradi, 1980). La comparazione può essere effettuata tra gli stati su una specifica proprietà di più soggetti nel medesimo istante (comparazione sincronica) o di un unico soggetto in tempi diversi (comparazione diacronica). Il ricercatore che intende controllare ipotesi che implicano relazioni di maggioranza, minoranza, eguaglianza (ad esempio il profitto scolastico in matematica degli allievi che hanno seguito un corso sperimentale è mediamente più alto rispetto al profitto degli allievi che hanno seguito un corso ordinario) tra un medesimo fattore rilevato sullo stesso soggetto in tempi diversi o su soggetti diversi, farà uso della comparazione. Il ricercatore dividerà l’insieme di dati raccolti in due gruppi (dati relativi agli allievi che hanno seguito il programma sperimentale e dati relativi agli allievi che hanno seguito il programma ordinario) e comparerà i parametri calcolati sulla variabile in oggetto (il profitto in matematica) per i due gruppi. La logica della comparazione sottende, in maniera più o meno evidente, qualsiasi forma di analisi scientifica, e fa riferimento esplicito ai quattro canoni di John Stuart Mill (Gangemi, 1997, 16), i quali definiscono la logica dell’induzione scientifica:
Se la comparazione avviene prendendo in considerazione un certo numero di oggetti ed applicando i canoni milliani della concordanza e della differenza per rilevare delle regolarità empiriche allora si parla di quasi esperimenti. Un quasi esperimento riproduce concettualmente una situazione sperimentale, con la differenza che nel quasi esperimento il ricercatore non applica lo stimolo sperimentale, ma va a cercare più casi in cui le proprietà sotto esame differiscono per loro natura o per effetto della storia pregressa e rileva concordanze e differenze. Ad esempio, analizzando il problema dell’abbandono scolastico con un quasi esperimento si potrebbero rilevare ad esempio i fattori socio-economici, cognitivi e motivazionali di 40 soggetti, 20 che hanno abbandonato e 20 no, e poi analizzare concordanze e differenze di questi fattori con il fattore “Abbandono dello studio”. La comparazione qualitativa, pur privilegiando l’argomentazione teorica rispetto all’elaborazione quantitativa dei dati, non è con essa in contrapposizione. Si ricorre ad essa infatti quando il basso numero di casi sotto esame non giustifica considerazioni quantitative (le procedure statistiche parametriche di calcolo della significatività di una relazione, a parte pochissime eccezioni, dovrebbero essere applicate su campioni di almeno 30 casi) o quando si privilegia un’analisi in profondità delle differenze (cogliendo le sfumature e le peculiarità di ciascun caso) piuttosto che un’analisi in estensione come quella quantitativa (stabilendo quindi solo l’esistenza di una relazione o meno tra fattori). La comparazione quantitativa utilizza le rilevazioni quantitative dei fattori presi in considerazione nell’indagine. Essa fa uso della statistica descrittiva (distribuzioni di frequenze, indici di tendenza centrale o di dispersione, asimmetria, curtosi), la quale fornisce indici sintentici da comparare, e di quella induttiva (controllo dell’esistenza e della forza di una relazione, controllo dell’aderenza di una distribuzione ad un modello teorico, controllo dell’omogeneità di due campioni), attraverso il calcolo delle probabilità di avere differenze significative tra i parametri presi in esame. http://www.mediasalles.it/bensi/graf1a_it.htm |
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