“Comprendere” significa per il ricercatore “mettersi nei panni” dei soggetti studiati, entrare con loro in empatia, acquisendo il massimo possibile di informazioni su di essi, ricostruendo il senso e i significati che i soggetti danno a specifiche azioni e situazioni, chiedendosi se egli, trovatosi al loro posto nel dover decidere di intraprendere una data azione, avrebbe agito proprio come hanno agito i soggetti sotto esame, “comprendendo” così quali elementi nell’intero contesto della loro situazione li hanno portati ad agire in questo modo e non in altri.
La comprensione non fa riferimento alle istanze psicologiche degli individui, ma cerca di ricostruire gli elementi che hanno portato il soggetto ad intraprendere una scelta razionale, consapevole, volontaristica.
Il ricercatore comprendente che studia l’abbandono scolastico, ad esempio, cercherà di acquisire il massimo possibile di informazioni su ciascun singolo soggetto per stabilire, caso per caso, se trovatosi al loro posto egli avrebbe preso la stessa decisione e in base a quali buone ragioni, ricostruendo la sequenza delle decisioni, razionali per quel soggetto in quello specifico contesto, che lo hanno portato all’abbandono. Egli individuerà quindi le condizioni che rendono "ragionevolmente comprensibile" la scelta di abbandono, e che costituiscono le precondizioni di tale comportamento, lavorando in profondità su un basso numero di soggetti, considerandoli nella loro interezza e specificità e non solo come testimoni di una relazione tra fattori.