[ Prof. Roberto Trinchero ] |
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Qualsiasi descrizione non è mai esente da operazioni di interpretazione della realtà. Si pensi, ad esempio, se si dovesse descrivere la situazione in cui un allievo alza una mano, compie un rapido movimento rotatorio con il braccio e colpisce un compagno su una guancia, non interpretando questo gesto con il concetto di “schiaffo”. Il ricercatore è chiamato ad interpretare i dati raccolti sul campo per assegnare ad essi un senso, per trasformare un insieme slegato di fatti e comportamenti in un “sapere”, ossia una conoscenza che metta in grado chi la possiede di acquisire consapevolezza su una data realtà educativa, utile per guidare decisioni future. ![]() L’interpretazione fornisce rappresentazioni dell’evidenza empirica, ad esempio sotto forma di modello o sistema di asserti, puntando anche a rendere manifesto ciò che è implicito, ignoto, nascosto, recondito, latente, ciò che esiste ma non è visibile ad un analisi superficiale, di senso comune. Tra il livello dell’evidenza empirica e quello dell’interpretazione esiste quindi un parallelismo di significati, ed è il ricercatore a costruire una sua interpretazione e a stabilire connessioni tra questa e l’evidenza empirica che la sorregge. In una prospettiva realista interpretazione significa ad esempio passare da un insieme di dati grezzi ad un modello che dia conto di una “struttura” sottostante la realtà indagata, ossia di un sistema di relazioni tra fattori, non immediatamente evidente. In una prospettiva costruttivista l’interpretazione è il risultato dell’applicazione degli schemi mentali dell’osservatore sulla realtà, allo scopo di far emergere delle regolarità nella complessità del reale. L’interpretazione deve essere compatibile con l’evidenza empirica raccolta, ossia non entrare in contraddizione con essa. Interpretare non significa vedere nei dati ciò che si vuole vedere, e nemmeno estrarre dai dati ciò che essi dicono, dato che essi non dicono proprio nulla se non vengono caricati di teoria, ma trovare linee di modellizzazione plausibili e compatibili con i dati in questione, avendo comunque ben presente che più teorie e più modelli possono essere compatibili con gli stessi dati, quindi le interpretazioni possibili non hanno mai carattere definitivo e sono sempre passibili di revisione e miglioramento. L’interpretazione deve poi poter reggere la prova dell’intersoggettivo, quindi soggetti che interpretano la stessa base fattuale devono poter condividere tale interpretazione. |
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