[ Prof. Roberto Trinchero ] |
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In Belgio, Raymond Buyse collabora con Decroly e diffonde l’opera di Thorndike, adattandola alle istanze pedagogiche. Secondo Buyse la valutatazione delle pratiche educative non è una questione numerica ma ammette soltanto giudizi di valore. E' comunque importante introdurre in essa elementi di controllo scientifico, allo scopo di avere maggiore obiettività.
![]() In Svizzera, Edouard Claparède, allievo di Binet e, come Decroly, anch’egli profondamente influenzato da Dewey, respinge gli estremismi metodologici ed applica nella sua attività di ricerca indifferentemente i metodi quantitativi di laboratorio e l’introspezione. Egli vede l’insieme dei metodi qualitativi e quantitativi come una cassetta degli attrezzi all’interno della quale si può scegliere quello più adatto alla situazione contingente, ritenendo le pratiche educative una forma di conoscenza ricavabile dall’osservazione e dall’esperienza.
L'inglese Ronald Fisher pubblica nel 1925 Statistical Methods for Research Workers, dove sviluppa la statistica inferenziale relativa ai piccoli campioni, applicandola a ricerche in agricoltura, e nel 1935 The design of the Experiment, in cui definisce i concetti di "ipotesi nulla", "gradi di libertà" e "piano sperimentale", delineando anche i principi dell’analisi della varianza. Il lavori di Spearman denotano come già nei primi anni del secolo fosse chiara la distinzione tra dati ordinali e cardinali, che sarà formalizzata solo nel 1946 dall’americano Stanley S. Stevens. ![]() Basandosi sui lavori di Spearman sull’analisi delle componenti principali, l’americano Louis L. Thurstone propone a partire dal 1931 il modello dell’analisi fattoriale, applicandolo allo studio dell'intelligenza e delle attitudini personali. Il suo contributo sarà importante nello studio della natura dei costrutti, manifesti e latenti. Kurt Lewin, che nel suo saggio Conflict between Aristotelian and Galileian Modes of Thought in Contemporary Psychology del 1931, pone una critica agli approcci quantitativi correnti che puntano ad isolare i fattori dai contesti in cui essi operano. Lewin propone una ricerca basata sulla ricostruzione dei sistemi di relazioni tra fattori all'interno dei contesti concreti in cui essi operano, attraverso l'analisi approfondita di situazioni particolari e circoscritte. A partire da queste considerazioni Lewin formalizzerà negli anni quaranta il concetto di ricerca azione. |
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