Tra la ricerca qualitativa e quella quantitativa esiste contrapposizione o complementarietà? Le tecniche qualitative possono fornire evidenza empirica utile per interpretare i dati emersi da rilevazioni quantitative, arricchendo queste ultime delle informazioni relative al contesto concreto in cui i soggetti operano e all’interno del quale la rilevazione viene svolta. E’ mediante la conoscenza ottenuta con tecniche qualitative che è possibile costruire e mettere a punto strumenti di rilevazione quantitativa, quali ad esempio i questionari. D’altro canto rilevazioni ed elaborazioni quantitative offrono alla ricerca qualitativa strumenti di descrizione e di sintesi (ad esempio mediante grafici, tabelle e indici statistici) della realtà che richiederebbero altrimenti lunghe descrizioni testuali, di difficile lettura.
Le tendenze recenti puntano quindi al superamento della dicotomia secca in favore di una ricerca multimetodo, in cui gli stessi costrutti vengono rilevati con più tecniche diverse, quantitative e qualitative, secondo un processo di triangolazione, in cui i dati raccolti con una tecnica validano e arricchiscono quelli raccolti con altre tecniche. In questa visione si abbandona la logica del metodo di ricerca, scelto a priori del ricercatore sulla base delle proprie convinzioni di fondo, in favore della strategia di ricerca, dove, scegliendo in base agli specifici obiettivi conoscitivi e realtà da studiare, le tecniche utilizzate sono diverse e vengono messe in atto in modo combinato.