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Percorsi verso una migliore qualità1. Approccio al sistema qualità (i pilastri) 2. La costruzione del sistema di gestione della qualità d'Istituto (SGQ) 3. Sistema documentale 4. Alcuni strumenti per la Qualità 4.1. Le tecniche di lavoro 4.2. Gestione dei gruppi e gestione dei lavori 4.3. Mezzi di lavoro: le procedure 4.4. Formulazione di un questionario 4.5. Misurare 4.6. Analisi statistiche 5. Approfondimenti Linee guida ISO 9004:2000 per la scuolaIl modello di valutazione EFQMIl sistema di accreditamento regionale |
Presentazione DEI DATINella maggior parte dei casi la raccolta dati si conclude con una, o più, tabelle di non sempre facile analisi e nelle quali si rende necessario un lavoro di spunta per l’evidenziazione dei valori caratteristici. Figure nel piano cartesianoSono tutte quelle figure che legano tra di loro i valori di due parametri di un fenomeno nella sua evoluzione y=f(x) Per i fenomeni a variazione continua, esempio l’apprendimento durante un certo periodo, sono consigliati i diagrammi a linea continua, con il vantaggio di verificare graficamente con buona approssimazione il valore della funzione tra due punti calcolati o rilevati.Quando il valore di un parametro è riferito a più intervalli di valore dell’altro, ad esempio quando si lavora per classi di età, per apprendimento, per altezza, è opportuno ricorrere agli istogrammi, ovvero diagrammi a canne d’organo, dove non è ammesso interpolare i valori di una classe sconosciuta rispetto a due classi rilevate.
In questi due tipi di rappresentazioni sono estremamente importanti le scelte delle scale di riferimento dei parametri, che possono essere anche molto diverse tra di loro in funzione del movimento dei grafici e delle eventuali differenze di valori in esame. Si ricorda ancora che nel piano si possono costruire GRAFICI POLARI, legando due parametri, uno angolare, in genere il tempo, e l’altro lineare, ad esempio la posizione rispetto all’origine di un punto sul raggio mobile, particolarmente indicati quando siano in esame fenomeni ripetitivi nel tempo con ricorrenza ciclica. Quanto detto per i grafici a due variabili vale anche per quelli a tre, dove la maggiore complicazione viene dalla scelta della posizione del terzo asse, o angolo, che deve permettere l’individuazione dei punti caratteristici delle funzioni in esame. I grafici a tortaSono quelli in cui la superficie di un cerchio viene divisa in fette la cui apertura angolare è proporzionale al peso dei vari elementi /aspetti in esame |
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