L’osservazione può essere diretta o indiretta, a seconda che venga condotta direttamente sul campo dall’osservatore oppure avvenga su materiale videoregistrato. Può essere poi condotta in ambiente naturale, ossia sul campo, in situazioni di vita reale, con comportamenti che si producono in maniera spontanea nel contesto in cui avviene l’agire dei soggetti, o in ambiente artificiale. Esempi di osservazione condotta sul campo sono l’osservazione naturalistica, detta anche etologica, che avviene in ambiente naturale, senza alcuna interferenza da parte dell’osservatore, e punta ad una descrizione dettagliata di situazioni e comportamenti, e alla costruzione di schemi comportamentali (etogrammi) o l’osservazione etnografica (utilizzata principalmente dagli antropologi), volta alla studio approfondito della cultura di un gruppo. L’osservazione in ambiente artificiale viene invece condotta in condizioni controllate. I soggetti vengono posti dal ricercatore in una situazione per loro non naturale (un esempio può essere l’osservazione del comportamento dei bambini fatti interagire con oggetti che non conoscono), allo scopo di osservare il loro comportamento in quella situazione. L’osservazione può essere poi strutturata, se si avvale di strumenti strutturati di raccolta e classificazione delle informazioni (quali le guide o griglie di osservazione, che riportano elenchi di comportamenti attesi, le check list, utili per controllare la presenza o meno di determinati comportamenti, le scale di valutazione, utili per definire l’intensità di determinati caratteri e comportamenti), oppure a basso grado di strutturazione, laddove l’osservatore annota semplicemente ciò che accade, senza utilizzare strumenti strutturati.
L’osservazione strutturata è in genere guidata da ipotesi, insite nella struttura stessa degli strumenti di raccolta e classificazione (che sono definiti a priori, e quindi risentono del quadro teorico che guida l’osservatore nella rilevazione). L’osservazione non strutturata prevede invece un osservatore libero sia nel momento della selezione dei fatti da osservare sia nel momento dell’interpretazione. L’osservazione strutturata mira alla qualità “scientifica” del dato, ossia alla sua comparabilità, intersoggettività e riproducibilità, l’osservazione non strutturata mira alla qualità “umanistica” del dato, ossia a cogliere aspetti e sfumature della realtà non rilevabili con i criteri su cui si basano gli strumenti di rilevazione strutturati. Come l’intervista completamente strutturata, l’osservazione completamente strutturata (ad esempio mediante check list o scale di valutazione) genera una matrice dei dati alla quale possono essere applicate le tecniche statistiche pensate per la ricerca standard. La ricerca interpretativa utilizza perlopiù l’osservazione non strutturata, di tipo etnografico, oppure semistrutturata.