Logica della ricerca empirica in educazioneStrategie di ricerca educativaIl disegno della ricercaLa rilevazione dei datiPrincipi di rilevazione dei dati Rilevazione mediante questionario Rilevazione mediante test di cognitivi e di abilità Rilevazione mediante test di profitto Rilevazione mediante intervista Rilevazione mediante colloquio Rilevazione mediante osservazione Rilevazione mediante analisi dei documenti Rilevazione sociometrica Rilevazione mediante portfolio Caricamento dati su calcolatore Validità e attendibilità della rilevazione La validità di una rilevazione dei dati Tipi di validità L’attendibilità di una rilevazione dei dati Fonti di invalidità della rilevazione L'analisi monovariata di dati quantitativiL'analisi bivariata di dati quantitativiL'analisi dei dati qualitativiApplicazioni della ricerca educativaLavori degli studenti | Si definisce validità la proprietà per cui una tecnica, un metodo o più semplicemente di un indicatore di raggiungere gli obiettivi che si prefigge (ad esempio: un test di profitto in matematica è valido se rileva proprio le abilità conseguite dal soggetto in conseguenza dell’intervento formativo in matematica e non, ad esempio, la sua capacità mnemonica).
La validità può essere:
Validità interna | Si ha validità interna quando le conclusioni a cui la ricerca è giunta sono proprio vere e non sono emersi fattori di disturbo che hanno portato a formulare asserti che non descrivono (o spiegano o prevedono) in modo corretto la realtà sotto esame. Se la ricerca è giunta alle seguenti conclusioni: “Il profitto in storia degli studenti di quinta della scuola elementare A. Volta è mediamente sufficiente”, si dice che questo risultato è provvisto di validità interna se:
- E’ stato rilevato il profitto in storia di tutti gli studenti della scuola.
- Si è sicuri che gli alunni, sentitisi “studiati”, non abbiano dato un profitto superiore (o inferiore) a quello che avrebbero dato se non fossero stati “studiati”.
- Si è sicuri che le prove utilizzate per rilevare il profitto in storia rilevino proprio il profitto in storia (e non, ad esempio, la capacità di memorizzazione).
- Si è sicuri che le prove utilizzate per rilevare il profitto in storia siano effettivamente adeguate ai bambini quinta di quella scuola e ai programmi effettivamente svolti.
- Si è sicuri che gli insegnanti delle varie classi abbiano somministrato le prove agli allievi nelle stesse condizioni e con le stesse aspettative.
- Si è sicuri che non siano intervenuti fattori estranei a modificare la rilevazione, ad esempio alcune classi hanno compilato la prova ad inizio mattinata altri a fine mattinata (quand’erano presumibilmente più stanchi).
- Se la rilevazione è avvenuta in due tempi diversi, si è sicuri che non siano stati “persi” degli allievi tra la prima e la seconda rilevazione.
- Se la rilevazione è avvenuta in due tempi diversi, si è sicuri che tra la prima e la seconda rilevazione gli allievi di classi diverse non abbiano avuto maturazioni diverse (anche per esperienze non legate esplicitamente alla storia).
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Validità esterna | Rappresenta l’esplicitazione di tutti i soggetti per cui sono valide le conclusioni a cui la ricerca è giunta (ad esempio: se il profitto in matematica aumenta all’aumentare delle ore di studio nel mio campione il risultato vale anche per tutti gli studenti delle scuole italiane, ossia la popolazione). Se la ricerca è giunta alle seguenti conclusioni: “Il profitto in storia degli studenti di quinta della scuola elementare A. Volta è mediamente sufficiente”, si dice che questo risultato è provvisto di validità esterna (e quindi è generalizzabile) se gli studenti di quinta della scuola A. Volta si possono considerare un campione rappresentativo di una popolazione più ampia (ad esempio delle scuole elementari torinesi o piemontesi), ossia il profitto in storia nelle classi quinte torinesi o piemontesi si distribuiscono proprio come si distribuiscono nelle classi quinte del Volta. Dire che due proprietà si distribuiscono allo stesso modo nel campione e nella popolazione significa che se il 56 percento di tutti gli studenti delle scuole superiori italiane hanno come prospettiva l’ingresso all’università, anche nel nostro campione il 56 percento dichiarerà di avere tale prospettiva. Stessa cosa per tutti gli altri stati sulla proprietà.
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