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Garantire la sicurezza a sé e agli altriLa “wound care”La definizione di lesione da pressione e la sua eziopatogenesi
La valutazione delle lesioni da pressione
Il trattamento delle lesioni da pressione
La definizione di lesione vascolare e la sua eziopatogenesi
Il trattamento delle lesioni vascolari
Il bendaggio elastocompressivo
Finalità e tipologie
La compressione graduata
Accertamento delle condizioni cardiocircolatorie

Finalità e tipologie

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Bendare è una pratica antica e il bendaggio è una tecnica precisa. La sua funzione può essere quella di immobilizzare, proteggere e drenare. In questa unità ne parleremo in merito all'utilizzo che ne viene fatto a proposito del controllo della stasi circolatoria

Ogni bendaggio esercita una pressione al suo interno, diretta verso il centro, al fine di ridurre il ristagno di liquidi a livello extravasale e di aumentare la velocità di flusso a livello venoso. Questa compressione si ottiene applicando all'arto una pressione esterna con l'utilizzzo delle bende elastiche.

La pressione esercitata dal bendaggio elastocompressivo deve essere decrescente dalla caviglia al ginocchio. Essa è necessaria per controbilanciare l'effetto delle zone gravitazionali che spingono il sangue verso i piedi, se le valvole sono danneggiate

I bendaggi possono essere distinti in base al tipo di pressione esercitata e alle loro caratteristiche.

Esistono due tipi di pressioni:

  • pressione di riposo: è esercitata dall'esterno, cioè dal bendaggio. La sua efficacia dipende dalla memoria elastica del bendaggio (bende a lunga estensibilità). Agisce soprattutto quando l'arto è in condizioni di riposo, in assenza di pompa muscolare

  • pressione di lavoro: è esercitata dall'interno, cioè dalla pompa muscolare. La sua efficacia è determinata dalla compressione che si esercita tra le bende ed il muscolo. Agisce soprattutto quando l'arto è in movimento
bende [http://www.medisport.it/tools/getimage.asp?ID_Prodotto=59]

Queste due pressioni dipendono dunque dalle caratteristiche della benda, cioè dalla loro elasticità. Nello specifico possiamo riassumere le specifiche caratteristiche in base a questo schema:

  • lunga estensione (> 140%): alta pressione di riposo, nulla pressione di lavoro, agisce sul sistema superficiale

  • media estensione (>70% - <140%): la pressione di riposo è uguale a quella di lavoro, agisce sul sistema intermedio (safene, perforanti)

  • corta estensione (<70%): nulla pressione di riposo, alta pressione di lavoro, agisce sul sistema profondo (tibiale, poplitea, femorale, iliaca, cava)

    Prendendo invece in considerazione i tempi di impiego dei bendaggi, queasti si possono distinguere in:

    • mobili: hanno una durata di 12/48 ore e possono essere gestiti dal paziente o dal care giver

    • fissi: hanno una durata di 5/15 giorni e sono gestiti da un operatore

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