L'inquinamento da metalli pesanti di Meri Bucci (m.e.r.i@libero.it), Susanna Ghiani (susannaghiani@tiscali.it), Anna Grandinetti, Marta Massaza (martmassa@jumpy.it), Miriam Zizzo (miriamzizzo@hotmail.com)

Cromo

[E1] [E2] [E3] [F1] [S1]

Gli stati di ossidazione più comuni per il cromo sono +3 e +6. Infatti i composti del cromo (II) sono agenti riducenti e quelli del cromo (III) sono energici ossidanti.

Il cromo nel suo stato metallico appare come un solido grigio molto lucente e fragile; è resistente all’ossidazione e per questo, infatti, viene molto utilizzato per realizzare strati protettivi (cromatura).

Fonti ambientali

[I1] [I2]

Il suo contenuto nell’atmosfera, nell’acqua e nel suolo, sotto forma di Cr(III) e Cr(VI), può derivare sia da processi naturali che da attività umane.

Le principali attività umane che portano ad un incremento del Cr(III) nell’ambiente sono le industrie tessili e la produzione di acciai; il Cr(VI), invece, deriva anche da industrie chimiche e galvaniche.

La maggior parte del cromo presente nelle acque [E1] tende ad accumularsi nei sedimenti.

Il cromo e l'uomo

[I1] [I2] [E1] [E2]

Tossicità

[I1] [E1] [S1]

Il Cr(III) non ha un’elevata tossicità, mentre il Cr(VI) si pensa abbia effetti cancerogeni sugli organismi viventi [S1]. Alcuni studi hanno suggerito che il cromo fornito in piccole quantità potesse avere un effetto stimolate sulla crescita delle piante; l’essenzialità dell’elemento per le piante non è però stata dimostrata.

   9/21   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero