Traumatologia e Riabilitazione. Ginocchio: disfunzioni e riabilitazione di Marco Borlengo (bbuzzy@tiscali.it), Maurizio Lupi (maurizio.lupi@email.it)

  I legamenti (1/2)


Disfunzioni

Il Legamento Crociato Anteriore (LCA)[I1] [E1] [F2] [F3] [F4]

è uno dei cardini della stabilità del ginocchio. Esso evita il movimento di traslazione anteriore della tibia sul femore.
Se uno cammina normalmente, ed ha il legamento strappato, all'inizio può anche non accorgersene. Però quando uno è stanco, in mancanza di concentrazione, o durante un'attività sportiva, i condili del femore possono scivolare all'indietro passando sul plateau della tibia (un legamento crociato integro impedirebbe questo movimento) e danneggiare il menisco, la cartilagine dell'articolazione e i rimanenti componenti della capsula. Simili fenomeni, specialmente se si verificano con una certa intensità, possono decretare la messa fuori uso dell'articolazione del ginocchio. Per questo motivo il legamento crociato anteriore deve venir "stabilizzato" il più presto possibile;
Clinicamente si presenta con dolore, tumefazione (spesso notevole), impotenza funzionale. Il paziente ha normalmente la sensazione di qualche cosa che si rompe all'interno del ginocchio o del ginocchio che per pochi istanti va fuori posto. Normalmente il dolore non è molto intenso, soprattutto qualche minuto dopo il trauma.
Il sintomo più importante è il gonfiore che si manifesta entro 1 ora o 2 dal momento del trauma.
Nelle lesioni croniche, nei casi cioè in cui la lesione non venga riconosciuta in fase acuta, e quindi il paziente ritorni a casa con una diagnosi generica di "trauma distorsivo del ginocchio", ricominciando a distanza di tempo a svolgere la propria attività sportiva, il sintomo più frequente è il cedimento. Il ginocchio cioè, mancando del suo più importante elemento di stabilizzazione non ha tenuta nei movimenti di rotazione, nei cambi di direzione e nei movimenti laterali.
Le lesioni del legamento crociato anteriore possono essere isolate, interessano cioè il solo legamento crociato, o associate a lesioni dei legamenti collaterali, mediale e/o laterale, e/o a lesioni del legamento crociato posteriore e/o a lesioni dei menischi. Se la lesione del legamento collaterale è completa, allora è necessario operare immediatamente, ricostruendo il legamento crociato e suturando il legamento collaterale.
In rari casi (meno del 10%) il legamento crociato può non rompersi completamente. Queste lesioni vengono definite lesioni parziali del LCA; in questi casi, se il paziente è un atleta professionista con elevate esigenze funzionali, è consigliabile comunque procedere ad una ricostruzione del legamento. Se il paziente invece è uno sportivo non agonista, si può scegliere inizialmente di non operare, magari proteggendo il ginocchio con adeguate ginocchiere.

La terapia
della lesione del crociato anteriore è chirurgica.
A differenza di altre strutture anatomiche del ginocchio il legamento crociato anteriore,come gli altri legamenti [I1][E1][E2] [F2] [F3] , se si rompe, non è in grado di cicatrizzare e quindi non è più in grado di svolgere la sua funzione di stabilizzazione. Ne risulterà pertanto un ginocchio instabile nei movimenti di rotazione, nei cambi di direzione, nei movimenti laterali.
Eseguendo questi movimenti il ginocchio tenderà a cedere. Successivi cedimenti del ginocchio possono causare la rottura di uno o due menischi, o delle lesioni cartilaginee, con ulteriore progressivo danno al ginocchio, e più precoce evoluzione verso una degenerazione artrosica.
Si può quindi scegliere di non farsi operare se si rinuncia ad attività sportive a rischio, se il ginocchio è stabile nella vita quotidiana, se si ha un’età maggiore di 40/45 anni, con un ridotto livello di attività.


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Edurete.org Roberto Trinchero