Aspetti di civiltà latina nell'opera del poeta Marziale di Cristina Venturino

EPIGRAMMA I, 38, IL PLAGIARIO: IL LIBRO; LE PUBBLICHE LETTURE

Il protagonista dell'epigramma 38° del 1° libro è il plagiario [E1] [F1] [Es1] Fidentino, un poetastro che fa passare per propri i versi di Marziale; quest’ultimo dunque declina ogni responsabilità nei confronti del suo libretto letto male: ciò che ha scritto non sarà più suo, ma diventerà appunto di Fidentino.

Quem recitas meus est, o Fidentine, libellus: / sed male cum recitas, incipit esse tuus. Il libretto che leggi, o Fidentino, è mio: ma, siccome lo leggi male, ecco che diventa tuo.[F1]

Libellus, "libretto": Marziale è l’autore antico da cui ricaviamo il maggior numero di notizie sui modi della produzione e del commercio librario; sappiamo ad esempio che, nella sua epoca, il libro [I1] [E1] [F1] [Es1] aveva forma di rotolo, mentre il codice, costituito da più fogli rilegati insieme, era ancora una rarità, ma si stava diffondendo come curiosità e grazie alla sua maneggevolezza. I materiali scrittori più usati erano il papiro e, in un secondo momento, soprattutto la pergamena. I Romani usavano per scrivere anche tavolette di legno spalmate di cera, che si scalfivano con uno stilo (dotato di un'estremità piatta per cancellare) e venivano adibite per lo più ad usi privati (annotazioni, corrispondenza, ecc...) e nella scuola. Da sottolineare infine il fatto che, nel mondo antico, non esistevano i diritti d'autore, quindi né lo scrittore, né l’editore, né il libraio erano in grado di evitare contraffazioni e di tutelare i propri interessi: chiunque poteva appropriarsi dei componimenti altrui spacciandoli per propri (il maestro di scuola Quintiliano, ad esempio, si lamenta che siano stati pubblicati, a sua insaputa, alcuni appunti delle sue lezioni).

Recitas, "leggi ad alta voce": il verbo recito fa riferimento alle recitationes, ovvero le pubbliche letture [E1] [F1] di un’opera da parte dell’autore (in genere si trattava di opere in versi, sottoposte all’attenzione e al giudizio dell’uditorio); questa consuetudine ebbe una grande diffusione soprattutto nella prima età imperiale e i luoghi ad essa deputati potevano essere sale apposite, banchetti, teatri, ma anche le terme (complessi pubblici destinati ad assicurare servizi igienico-sanitari), il circo (edificio scoperto destinato a spettacoli pubblici, soprattutto alle corse di cavalli) o il foro (luogo in cui si concentravano le funzioni amministrative, politiche, commerciali e, in parte, religiose, della vita urbana).

Esercizi

  1. Secondo te, Fidentino è un personaggio realmente esistito o un tipo umano? Motiva la tua risposta.
  2. Quali erano, presso i Romani, le caratteristiche del libro? E quelle dei libri nel paese in cui vivi?
  3. Che cosa s'intende per diritti d'autore? Esistevano nel mondo romano? E nel paese in cui vivi?
  4. Che cos'erano le recitationes? Esiste una consuetudine simile nel paese in cui vivi?

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Edurete.org Roberto Trinchero