Aspetti di civiltà latina nell'opera del poeta Marziale di Cristina Venturino

L'OPERA DI MARCO VALERIO MARZIALE

Per poter comprendere l'opera di Marziale, è necessaria una premessa riguardante la definizione, le caratteristiche e l'evoluzione del genere epigrammatico nella letteratura antica.

Il termine "epigramma" [I1] [E1] [F1] [Es1] deriva dal greco e significa etimologicamente “iscrizione”, “scritta”, posta sopra una lastra sepolcrale, una lapide commemorativa, un oggetto offerto in voto agli dei. Successivamente il termine passa ad indicare, più in generale, un componimento poetico di pochi versi e di vario argomento, le cui caratteristiche sono, oltre alla brevità, la concentrazione espressiva, la pregnanza semantica, la concisione, la concettosità e spesso la trovata ingegnosa, scherzosa, brillante, che si rivela soprattutto nella chiusa del componimento (il cosiddetto fulmen in clausula).

Per quanto concerne la cultura greca, nel V sec. a.C., ad Atene, Simonide di Ceo fu, se non l’artefice, il rappresentante di maggior rilievo dell’uso non più soltanto strettamente epigrafico (cioè come iscrizione), ma anche letterario, di questo tipo di componimento: egli scrisse brevi poesie caratterizzate soprattutto dalla battuta spiritosa.

Nell’età ellenistica (323-31 a.C.), poi, l’epigramma assunse, nei confronti degli altri generi poetici, dignità e importanza sempre maggiori, fino a diventare la manifestazione letteraria più originale e rilevante dell’epoca: ciò consentì a questo tipo di componimento di acquistare una grande ricchezza di varietà e contenuti, prestandosi ad esprimere pensieri, sentimenti, riflessioni filosofiche e morali, giudizi su poeti, artisti, statue, libri, spunti satirici, e soprattutto dichiarazioni, lamenti, sfoghi amorosi. Fra gli autori più originali si possono ricordare Asclepiade di Samo (secc. IV-III a.C.), Leonida di Taranto, suo contemporaneo, e, sempre all’incirca nella stessa età, le poetesse Ànite di Tegea e Nosside di Locri. Anche i poeti maggiori di quest’epoca, Callimaco e Teocrito, non disdegnarono tale genere di poesia.

Nei secoli successivi l’epigramma continuò a fiorire e ad avere numerosi cultori: tra il II e il I sec. a.C. ricordiamo soprattutto Meleagro di Gadara, autore di una raccolta intitolata la Corona.

Passando al mondo romano, occorre sottolineare che anche qui, inizialmente, l’epigramma ebbe la funzione di epigrafe funeraria, ma poi, già con Ennio (III-II sec. a.C.), questo genere si avviò all’assimilazione dei modelli ellenistici, con preferenza per i temi amorosi e satirici. Vi si cimentarono, fra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., grandi autori come Cicerone, Catullo, Virgilio, Ovidio, e addirittura l’imperatore Augusto e il suo collaboratore e protettore di artisti Mecenate.

Ma è Marziale il più notevole rappresentante del genere epigrammatico nella letteratura latina ed è anche l’unico poeta che si sia dedicato esclusivamente all’epigramma, rifiutando i generi di poesia considerati più elevati, ovvero l’epica e la tragedia.

I componimenti da lui scritti [I1] [E1] [F1] [Es1] (ben 1561) sono stati raccolti, dopo la sua morte, nel corpus di 15 libri che è pervenuto fino a noi: esso si apre con il Liber de spectaculis, ovvero il Libro degli spettacoli, comprendente i componimenti scritti per l'inaugurazione del Colosseo (80 d.C.); seguono 12 libri di Epigrammata, ovvero Epigrammi (pubblicati negli anni 86-102 circa); infine, abbiamo i libri 13° e 14°, corrispondenti alle raccolte degli Xenia e degli Apophoreta, comprendenti i bigliettini poetici pubblicati negli anni 84-85 destinati ad accompagnare, come una sorta di etichetta, rispettivamente i doni per parenti o amici (xenia, appunto) e i doni che il padrone di casa offriva agli invitati in occasione dei banchetti (chiamati apophoreta).

Nei suoi numerosissimi componimenti Marziale mostra di voler ritrarre la vita in tutti i suoi aspetti, spesso anche con crudo realismo: ecco quindi che il poeta presenta una grande varietà di tipi umani, dagli ipocriti agli affaristi, ai medici pericolosi, ai vanitosi, ai golosi, agli usurai, agli invidiosi, ai liberti (schiavi liberati dai padroni) arricchiti, agli uomini, ma anche alle donne, immorali, e così via. Marziale adotta però il criterio di mettere in luce i difetti, evitando di colpire i singoli, perciò preferisce servirsi di nomi fittizi (anche se forse, dietro questi nomi, i contemporanei potevano riconoscere persone realmente esistite). Naturalmente non è questo l’unico filone (che può essere definito comico-realistico) presente negli epigrammi pervenutici: possiamo infatti trovare dai componimenti autobiografici e di poetica a quelli d’occasione (ad esempio per compleanni o matrimoni), celebrativi (rivolti, ad esempio, ad amici, ma anche a famosi artisti, atleti e gladiatori), encomiastici (dedicati a personaggi potenti, tra cui spiccano gli imperatori), descrittivi (il cui oggetto possono essere, ad esempio, ville, edifici, opere d’arte), sepolcrali (tra l’altro molto raffinati), erotici.

Dal punto di vista formale, le caratteristiche degli epigrammi marzialiani sono il ricorso, molto spesso, ad uno schema bipartito per cui ad una parte di carattere descrittivo segue la battuta conclusiva inattesa e sferzante (il già citato fulmen in clausula), la varietà di lingua e stile, differenti a seconda del genere di componimento (ad esempio, lingua e stile sostenuti negli epigrammi encomiastici, decisamente più bassi nel filone comico-realistico), e la grande abilità artistica, che si rivela nella studiata collocazione delle parole e nell’uso di figure retoriche (come la similitudine).

Esercizi

  1. Che cos'è l'epigramma? Quali sono le sue caratteristiche?
  2. Traccia in breve l'evoluzione storica del genere epigrammatico nella cultura greca e latina.
  3. Com'è costituito il corpus degli epigrammi marzialiani pervenutoci?
  4. Quali sono le caratteristiche, contenutistiche e formali, degli epigrammi di Marziale?
  5. Esiste, nella tua cultura, questo genere di componimenti poetici? Se la risposta è affermativa, evidenziane le caratteristiche.

   4/15   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero