Le strategie didattiche di Davide Antonetti

LA PROGETTUALITA' EDUCATIVA:il "PEP",progettare e percorrere

Non esiste una teoria generale della progettazione universalmente accettata. Plurali sono le teorie specifiche della progettazione educativa e didattica [I1] [I2]: plurali sono anche quelle concezioni e quelle pratiche progettuali che, si articolano diversamente in relazione agli specifici contesti e realtà personali. Dalla fine degli anni Settanta fin verso la metà degli anni Ottanta la modalità dominante e pressoché incontrastata del progettare l’educazione è stata la “programmazione”[I1] [I2] [E1] [F1] [S1]. Essa si caratterizza per il primato degli obiettivi[I1], l’individuazione dei mezzi congruenti ad essi, la verifica del loro raggiungimento. Contano i comportamenti manifesti, osservabili e misurabili. Le forme più avanzate di progettualità [I1] [I2]provengono dalla scuola materna [I1], in un’alternativa nata da un approfondito discorso critico che ha riguardato sia la tradizionale idea di progetto didattico che la teoria originale della programmazione. Essa non rappresenta l’unica forma di pensare l’agire didattico; è uno dei modi possibili.

-“PROGETTO”: può essere inteso quale disegno volto a anticipare il futuro partendo dal presente e dal passato. Il progetto connette passato e presente per tendere al futuro. Sono tre assi temporali che vanno coniugati nel progetto. Esso va oltre l’adesso attraverso l’immaginazione [I1] [E1] [F1]. L’idea educativa si definisce in rapporto al qui e ora nel senso che esprimo la mia scelta di risposta educativa al tempo, e riverbera una memoria storica. Progettare è andare; il progetto dà senso al nostro andare. Progettare non è pianificare, ma gettare avanti. E’ dunque apertura al futuro attraverso l’immaginare scenari di vita educativa. Il progetto anticipa la possibilità; è un’anticipazione radicata nella memoria [I1] [E1] [F1] [S1] e nel qui e ora. Il disegno progettuale apre possibilità formative ma non tutto può essere progetto e l’altro non può essere ridotto al mio progetto. L’altro non è materiale umano da trasformare per ottenere la piena attuazione del mio programma per cui l’alunno vale se e nella misura in cui realizza i miei obiettivi. La progettualità educativa si fonda sulla centralità del soggetto e non dell’obiettivo o forse più precisamente è fondata sulla relazione tra bambini e adulti in un contesto educativo. Se il progetto è apertura al futuro, a possibilità inedite di formazione allora vuol dire che è noto il senso non l’esito. Progetto può diventare ricerca di quelle linee di significazione che possono favorire l’autonomia dei soggetti; è porsi consapevolmente alla ricerca di tutto ciò che consente l’apertura, la libertà, la creatività, l’indipendenza di pensiero. La progettualità educativa si può inoltre fondare su ragioni culturali e personali.

-“PEP”: le sue direzioni di senso riguardano il pensare, il conoscere e l’operare. Un percorso educativo, anche nell’istruzione, è essenzialmente un’espressione di libertà. Il fine dell’educazione, il termine progredente di ogni percorso educativo, si accompagna strettamente all’idea di autonomia del soggetto docente e discente. Sono presenti con forza e vanno evidenziati nel percorso del PEP le seguenti caratteristiche: 1-“Esperienza del TU”: un PEP offre un contesto di riconoscimento storicamente e personalmente fondato del “tu” e dell’altro; 2-“Fondazione”: le questioni filosofiche e fisiche come portali sull’essenza dell’essere al mondo; 3-“Indagine”: un PEP non è essenzialmente percorso di spiegazione e dimostrazione di verità disciplinari: è discorso indagante; 4-“Interrogazione”: un PEP deve presentare un sapere narrativo e non solo descrittivo; 5-“Cenno”: non è tutto il sapere ma fa cenno al tutto; 6-“Passione”: un percorso di conoscenza (e non di sola competenza) racconta del coesistere di scienza e passioni illimitate; 7-“Rispetto della complessità”; 8-“Calore”: non può educare a un’immagine fredda del mondo; 9-“Integrazione e trasgressione”: favorisce la familiarizzazione con ogni forma di pensiero; 10-“Ulteriorità”: invita a cercare oltre, rispettare l’irriducibile; 11-“Incompiutezza”: un curriculum deve avere un carattere organico e armonico ma sempre esplicitamente inconcluso. In sintesi, il PEP [I1] si attua come una cronaca di percorsi indaganti, consapevole della prossimità a molteplici radici degli eventi, allocabili nella pluralità degli spazi e dei tempi. Un PEP è essenzialmente un’unità di memoria, un vettore che riprende il carattere organico e armonico ma pur sempre incompiuto della cultura e delle persone.

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Edurete.org Roberto Trinchero