Le strategie didattiche di Davide Antonetti

FASI DELLE PROGETTAZIONE DIDATTICA:determinazione e formulazione degli obiettivi didattici

Nel campo educativo (scolastico), una possibile definizione di “obiettivo”[I1] va riferita al suo spazio di intervento,ed è quindi l’intento definito ed espresso in modo chiaro e non ambiguo da una comunità educativa [I1] [I2] [E1] [F1], come riferimento esplicito per la progettazione, la valutazione e la conduzione di un itinerario formativo. Risulta poi importante una distinzione tra obiettivi educativi [I1] e obiettivi didattici [I1]. I primi non possono essere facilmente collegati con tempi di lavoro educativo brevi, essi sono linee guida e orientamenti che devono informare l’azione didattica e che quindi possono essere colti solo nel contesto delle materie scolastiche: sono l’orizzonte educativo entro il quale ci si muove. I secondi devono avere un carattere preciso, se vogliono essere indicazioni utili alla progettazione e valutazione di specifici corsi di studio a medio termine. Devono cercare di giungere a livelli di definizione e di strutturazione più adeguati alle necessità operative dell’organizzazione delle attività didattiche. In generale, per essere valido e pertinente, l’insieme degli obiettivi didattici dev’essere incluso in quello più vasto degli obiettivi educativi. La determinazione degli obiettivi educativi impegna tutta la comunità educativa locale. Essa può seguire tre strade: La prima si fonda su una metodologia esplorativa che utilizza strumenti di vario genere per giungere a una fedele rappresentazione sulle condizioni di entrata degli allievi (METODO ASCENDENTE)[I1]; La seconda parte dall’accettazione di un quadro di obiettivi (METODO DISCENDENTE)[I1]; La terza via cerca di sfruttare appieno i pregi delle prime due strade,cercando di evitarne i difetti: essa si basa sul concetto di BISOGNO EDUCATIVO [I1], inteso come discrepanza tra ciò che dovrebbero essere gli allievi e ciò che effettivamente sono. Per la determinazione è ormai consuetudine seguire l’impostazione suggerita da Ralph Tyler [I1] [I2] [E1], il quale ci dice che, se si vuole giungere a obiettivi veramente utili nello scegliere le esperienze di apprendimento più opportune, non basta indicare solo ciò che farà l’insegnante o nemmeno elencare i contenuti dell’apprendimento. Si giunse a un’elencazione dei possibili obiettivi educativi che la scuola dovrebbe raggiungere poiché si riscontrò la difficoltà di comunicazione [I1] che spesso veniva trovata negli scambi tra gli esperti impegnati in problemi di valutazione scolastica [I1]. Nella tassonomia degli obiettivi educativi sono classificati i tipi di comportamento che gli studenti manifestano come risultato del processo di apprendimento. La tassonomia [I1] si occupa solo della parte comportamentale dell’obiettivo, al fine di favorire una migliore comunicazione tra gli educatori. Le tre dimensioni degli obiettivi (cognitiva,affettiva,psicomotoria)[I1] [I2] [I3] possono essere collegate tra loro;un comportamento è caratterizzato da una certa integrazione delle tre dimensioni. Il ruolo e la funzione degli obiettivi educativi e didattici concerne quattro importanti caratteristiche: 1-necessità di convergenza delle iniziative educative e didattiche delle azioni e intenzioni di singoli e gruppi, come istituzioni legate a una tradizione culturale ed educativa. 2-Possibilità di elaborare un itinerario educativo e una programmazione dei tempi,persone,luoghi e risorse. Gli obiettivi sono criteri di giudizio e di decisione nella predisposizione di percorsi educativi e didattici concreti. 3-Gli obiettivi educativi sono l’orizzonte di valori concreto entro il quale la comunità educativa [I1] cammina. CRITICHE: quelle rivolte verso l’uso di obiettivi predefiniti nell’azione educativa e didattica si rivolgono soprattutto verso un particolare tipo di obiettivi,ossia quelli comportamentali [I1]. L’errore più frequente è quello di confondere l’obiettivo con quello che gli insegnanti hanno intenzione di fare. E.Eisner, che negli anni sessanta era stato uno dei più critici verso un’impostazione didattica basata sugli obiettivi, indicò poi successivamente come utili strumenti di progettazione didattica tre tipi di obiettivi: comportamentali, riferiti cioè alle prestazioni degli studenti che essi sono in grado di manifestare; obiettivi relativi alla capacità di risolvere problemi; obiettivi di natura espressiva. I primi sono riconducibili ad attività programmate di natura prevalentemente operativa; i secondi riguardano attività che coinvolgono processi cognitivi di ordine superiore; i terzi attività di natura espressiva. Quelli culturali riguardano un insieme di aperture e di competenze che allargano e approfondiscono questo nucleo. Gli obiettivi diventano lo strumento fondamentale per operare controlli sistematici del progresso dei singoli allievi. Alcune delle funzioni programmatiche che essi possono assolvere riguardano l’orientare le scelte programmatiche che i singoli insegnanti possono operare; operare una più sistematica progettazione del percorso didattico; facilitare la comunicazione tra insegnanti e genitori e tra insegnanti e allievi. E’ importante partire dalle esperienze didattiche già possedute e farle espandere,per farle diventare strutturate unità didattiche [I1] [I2] [I3] [E1] [F1] [S1]. Questo metodo può rischiare di far perdere di vista la prospettiva totale della programmazione educativa [I1] [E1] [F1] [S1], ma è garanzia sufficiente il riferimento alle linee-guida del quadro degli obiettivi didattici.

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