Le strategie didattiche di Davide Antonetti

FASI DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA:analisi dei bisogni

Il concetto di bisogno [I1] [I2] [I3] [E1] [F1] [S1] di educazione o di istruzione può essere concettualizzato come la distanza esistente tra una situazione educativa desiderata e la situazione quale essa è nella realtà. Ben più specificatamente, l’analisi dei bisogni rientra nel ben più vasto quadro della determinazione degli obiettivi educativi [I1]. Quest’ultimi appartengono al quadro educativo “desiderato”, al termine del processo formativo. Il primo passo verso la soluzione di un problema consiste nel giungere alla conclusione che esso esiste. La strada che aiuta a prendere coscienza dell’esistenza di un problema di natura educativa prende il nome di valutazione (o analisi) dei bisogni educativi (Kaufman,1972). La determinazione dei bisogni educativi va fatta tenendo conto del contesto più generale e non solo del singolo o del gruppo. Inoltre in essa andranno coinvolti non solo gli insegnanti, ma anche quanti operano e partecipano all’intera realtà educativa locale, come studenti e genitori. Nel 1972 il teorico J.Bradshaw ha identificato nel campo educativo quattro tipi differenti di bisogno: 1-bisogno come scostamento verso il basso rispetto a una norma, dove un soggetto si sente ancor più al di sotto degli standard minimi richiesti e definiti come normali; 2-bisogno come sentimento presente nell’animo di una persona, evidenziato se gli si chiede di che cosa sente il bisogno stesso; 3-bisogno espresso o domanda, che si basa sull’assunto che se uno sente un desiderio, facilmente lo manifesterà al prossimo,seppur in forma indiretta; 4-bisogno che nasce dal confronto con altre persone e altre istituzioni simili, ma che possiedono qualcosa in più. A questi quattro bisogni, altri due importanti teorici come Burton e Merrill (1977), ne aggiungono un quinto, ossia il bisogno come anticipazione di future necessità,nel senso che l’educazione non può tener conto solo della realtà sociale e culturale quale oggi si presenta in un luogo particolare. Un tratto comune esistente in tutti questi tipi di bisogno, riguarda il fatto che esso è presente quando si manifesta una qualche discrepanza tra come le cose dovrebbero essere, e come esse lo sono di fatto. Il bisogno nasce quindi da un certo squilibrio. La valutazione di un bisogno è quindi un procedimento che va messo in atto per determinare il dover essere (obiettivo educativo) e per misurare la distanza esistente tra il dover essere e la situazione attuale (bisogno). E’ cioè in sintesi un processo che porta alla determinazione degli obiettivi, alla misurazione dei bisogni, alla decisione dell’ordine di precedenza degli interventi. A questo proposito, Klein ha sviluppato un modello procedurale per la valutazione dei bisogni consistente in quattro fasi: 1)-Identificazione di un largo spettro di possibili obiettivi; 2)-Strutturazione degli obiettivi secondo un ordine di importanza; 3)-Identificazione delle discrepanze esistenti tra gli obiettivi ordinati secondo importanza e l’attuale situazione degli allievi; 4)-Determinazione dell’ordine di precedenza nell’attuazione degli interventi educativi.

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Edurete.org Roberto Trinchero