Le strategie didattiche di Davide Antonetti

FASI DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA:il curricolo [I1] [I2]

Rappresenta la radice primaria da cui prende corpo tutto il discorso relativo all’elaborazione di un piano educativo,ed è quindi rilevante parlarne in dettaglio. Esso può essere definito in vari modi,ma occorre citare la definizione fornitaci dal teorico Kelly [I1], il quale ci dice che un curricolo [I1] [E1] [F1]è l’insieme di tutto l’apprendimento che è programmato e sviluppato dalla scuola, sia che si svolga individualmente che in gruppo,e sia dentro che fuori dalla scuola. Qui,l’accento è posto più sull’insegnante stesso come primo artefice del curricolo, che sulla scuola. Oppure,in altri termini,un curricolo può essere descritto come uno strumento per mezzo del quale l’esperienza di realizzare in pratica una proposta educativa è resa pubblicamente disponibile.Esso include tanto il contenuto quanto il metodo,ed è altresì considerato più come un processo di risoluzione dei problemi inerenti alla vita della scuola e della classe realizzato da parte di coloro che in essa vivono e lavorano. E’ la ricerca di soluzioni compiuta dalla scuola e per la scuola. Come programma minimo,un curricolo dovrebbe fornire la base per pianificare un corso,e offrire i principi per la scelta dei contenuti; principi per lo sviluppo d’una strategia didattica,ossia come si deve insegnare a imparare.Nello studio empirico invece,esso dovrebbe offrire principi in base a cui studiare e valutare il progresso degli studenti; principi in base a cui studiare e valutare il progresso degli insegnanti; consigli circa le modalità d’adottare il curricolo presso contesti variabili di scuola e degli allievi; informazioni circa la varietà degli effetti presso contesti diversi e su allievi differenti. Per ultimo,una formulazione degli obiettivi del curricolo che sia suscettibile di revisione critica. In ambito ITALIANO, nel 1975 Pellerey [I1] [I2] propose di inquadrare il problema della progettazione, conduzione e valutazione dei curricoli scolastici nell’ambito di una rinnovata concezione della tecnologia dell’educazione [I1] [E1] [F1] [S1],dove quest’ultima va intesa come studio del curricolo,considerato come l’insieme delle esperienze di apprendimento,in vista di un suo miglioramento qualitativo.Approccio razionale e sistematico ai processi di apprendimento-insegnamento. La progettazione e la trasformazione migliorativa di un curricolo si configurano nella prospettiva del procedimento di soluzione di problemi,a cui concorrono vari momenti decisionali,quali l’identificazione degli obiettivi, il disegno delle esperienze di apprendimento, la valutazione dell’efficacia di queste esperienze per il raggiungimento degli obiettivi, e infine il perfezionamento delle esperienze di apprendimento,alla luce della valutazione,per conseguire in modo migliore gli obiettivi,quest’ultimi stabiliti sulla base di criteri autonomi.Questo modello di programmazione didattica derivante dalla definizione di curricolo è di rilevante importanza per ricerche ed esperienze nel campo dell’individualizzazione dell’insegnamento [I1]. Per concludere,un’ ultima importante definizione di curricolo ci è data da uno studioso americano,Eisner [I1],il quale collega l’importanza del curricolo stesso alla qualità delle esperienze offerte dalla scuola,distinguendo però tra curricolo come esperienza vissuta e curricolo come documento scritto. Quindi, il curricolo di una scuola o di un corso può essere concepito come una serie di eventi programmati di natura educativa in quanto la scuola è costituita per educare. Da ciò se ne deduce che la valutazione di un curricolo [I1] non può essere fatta che osservando le azioni degli insegnanti e degli allievi in classe e ricordando la distinzione tra curricolo inteso e curricolo reso effettivamente operativo.

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