La chiave di rinnovamento del sistema scolastico

Il paradigma delle competenze va collegato alla crisi del sapere scolastico, allo sconvolgimento di un impianto più che secolare di accesso al sapere,Istruzione, formazione, gioventù, sport di organizzazione delle conoscenze.  

Nell’ambito dei processi riformatori della scuola messi in atto da molti Paesi, nel concetto di competenza si è riconosciuto l’elemento cardine per il rinnovamento dei curricoli formativi.

Il significato attribuito a questo termine, si riferisce alla spendibilità di quanto si apprende a scuola, con la possibilità di avvalersene come risorsa acquisita da richiamare anche in situazioni diverse rispetto ai contesti originari di apprendimento.

 

La novità dell’approccio sostenuto, non riguarda solo la questione dell’organizzazione dei percorsi scolastici, ma principalmente il modo di fare scuola, di insegnare, di gestire in classe le condizioni organizzative, metodologiche e comunicative; tutto ciò in funzione di un apprendimento di qualità.

Proprio per questo l’esigenza di formazione per competenza investe direttamente la professionalità dei docenti che va dalla costruzione concreta di percorsi di apprendimento e di situazioni stimolo, alla gestione d’aula, all’individuazione di approcci valutativi coerenti; tutto come risposta ai bisogni formativi specifici che richiedono adeguamento contestuale e flessibilità. L’insegnante non si limita a trasferire le conoscenze, ma è una guida in grado di porre domande, sviluppare strategie per risolvere problemi, giungere a comprensioni più profonde.

 

Il riferimento a contesti d’esperienza e alle pratiche sociali, caratteristiche proprie dell’approccio per competenza, accompagnato dallo sforzo di differenziare i percorsi in base alle caratteristiche personali; può costituire una risposta ad uno dei problemi più gravi che la scuola dell’obbligo deve affrontare, ovvero l’insuccesso scolastico. Ciò richiama la questione della dispersione scolastica, che oramai da anni caratterizza il nostro sistema educativo, e la crescente demotivazione di una quota rilevante dei giovani nei confronti dello studio.

Questi fattori non sono il segnale di una particolare debolezza intellettuale delle giovani generazioni del nostro Paese, ma indicano l’esito di un’impostazione culturale e didattica, specie del secondo ciclo degli studi, che insiste su una concezione astratta e mnemonica dell’apprendimento.

 

L’approccio della formazione efficace pone in evidenza innanzitutto la centralità della persona; ciò significa perseguire una più accentuata personalizzazione dei percorsi di apprendimento, anche tenuto conto della grande varietà dei destinatari, delle loro culture e del loro livello di preparazione, così che gli allievi siano protagonisti del loro cammino.

 

Così come un adulto competente in un certo campo deve saper fronteggiare famiglie di situazioni: professionali, familiari, in ambito sociale ecc., impiegando al meglio quanto ha appreso nelle esperienze (formali e non) di apprendimento; così lo studente, secondo la logica della competenza, dovrebbe essere posto in condizione, attraverso quanto ha occasione di imparare a scuola (e a partire dai suoi apprendimenti precedenti), di far fronte ad un insieme di compiti considerati cruciali per permettergli di continuare ad apprendere, per la sua formazione personale, per il suo positivo inserimento sociale.

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Edurete.org Roberto Trinchero