Qual è il ruolo dell'acqua nelle religioni?

Per molte culture l'acqua è un elemento fondamentale, perché è il simbolo della purificazione e della rinascita. L’acqua che pulisce è un elemento ricorrente nelle religioni di tutto il mondo: essa “lava” l’anima dal peccato.
Il suo potere magico e misterioso è in grado di rigenerare persone, luoghi e situazioni; in particolar modo l’acqua che sgorga dalla terra ha un valore sacrale.
L'acqua come simbolo di purezza è riconoscibile anche nei rituali di purificazione che permettono all'uomo di liberarsi dai peccati commessi e di poter iniziare così una nuova vita. È il caso del battesimo cristiano che libera dal peccato originale e permette la partecipazione alla vita cristiana.

O dell'antico rito ebraico dell'immersione nel mikvé, una piscina d'acqua piovana in cui bisogna immergersi nudi per purificarsi dai peccati.
Per la religione Ebraica l’acqua è una manifestazione di Dio, sorgente della vita come della morte. Le acque sono al principio e alla fine di avvenimenti di portata cosmica. Tutto l’ Antico Testamento esalta il segno di benedizione dell’acqua: il diluvio e il passaggio attraverso il Mar Rosso segnano la sua forza distruttrice ma anche la rinascita dell’umanità.
Nel culto israelitico, come nella maggior parte delle religioni pagane, l’uso dell’acqua rappresenta un processo di purificazione. Sono moltissime le religioni in cui i fedeli, prima della preghiera, devono lavarsi.
Per gli egiziani l’acqua era il frutto di Osiride, sinonimo di due grandi entità: il Nilo, l’acqua delle inondazioni, e il Nun, l’acqua della vita. Il Nun, infatti, era l’oceano primordiale da cui erano nate tutte le forme di vita.
Nell’antico Messico si praticava un rito simile al battesimo cristiano.
In India e nei paesi del sudest asiatico si usa schizzare d’acqua le statue sacre e i fedeli prima della preghiera. Bagnarsi in uno stagno sacro, fa parte di un rito purificatorio. Il fiume sacro è il Gange, le cui acque, per gli induisti hanno un potere senza pari.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I musulmani possono compiere la loro preghiera rituale solo in uno stato di purezza e in un passo del Corano si legge: “Nessuno può rifiutare l’acqua in eccedenza senza peccare contro Allah e contro l’uomo” ; per questo popolo del deserto il libero accesso all’acqua è, infatti, un diritto di tutta la comunità.

 

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Il diluvio universale e l'arca di Noè Voyager parte 1
L'uomo e l'acqua
India, la porta di Dio

 

              Attività
1. Costruite una mappa concettuale che riassuma quanto avete imparato leggendo i materiali proposti in questa pagina.
2. Scrivete un saggio breve (massimo 20 righe di testo) che riassuma quanto avete imparato leggendo i materiali proposti in questa pagina.


 Analisi
Scambiate il vostro lavoro con il lavoro di un vostro collega. Controllate la correttezza del suo lavoro rispondendo alle seguenti domande: a) Quali punti del suo lavoro sono comprensibili? Quali non lo sono? b) A vostro avviso, sono presenti tutte le informazioni necessarie per descrivere i contenuti trattati in questa pagina? c) Quali sono le differenze tra il suo lavoro e il vostro? Chiedete al vostro collega di fare altrettanto con il vostro lavoro e poi confrontate le risposte che avete dato.

 

 Cosa ho imparato
1. Tracciate tre colonne sul quaderno. Nella prima scrivete cosa avete imparato svolgendo le attività proposte in questa pagina, nella seconda cosa conoscevate già di questi argomenti, nella terza cosa vi piacerebbe approfondire, ossia su quali degli argomenti trattati vorreste saperne di più. Per ciascuna colonna scrivete al massimo 10 righe.
2. Discutete quanto avete scritto sul quaderno con l'insegnante e con i compagni. 


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Edurete.org Roberto Trinchero