L'acqua è sempre disponibile?
Negli ultimi cinquant’anni la disponibilità di acqua è diminuita di tre quarti in Africa e di due terzi in Asia (1). In Africa le risorse di acqua potabile, le reti fognarie e i servizi igienici sono lontani da uno standard accettabile. In Papua Nuova Guinea il 70% della popolazione non ha accesso all'acqua, in Zambia la percentuale è del 73% e in Burkina Faso sale al 78%. Nel mondo sono 1,6 miliardi le persone che vivono in condizione di crisi idrica. Media Attività Analisi Cosa ho imparato
Africa, Medio Oriente e Asia sono le tre zone al mondo con la più alta incidenza di aridità.
La crisi idrica è un problema dei Paesi in via di sviluppo e delle fasce più emarginate della popolazione; ciò rappresenta uno degli aspetti che caratterizza la grande disparità planetaria.
La “scarsità” dell’acqua non ha un unico significato, essa dipende da vari fattori e da diversi problemi che non sono riconducibili a un’unica tipologia di situazione. Se ne possono individuare molteplici:
• situazioni in cui vi è carenza d’acqua in assoluto (Africa sub-sahariana e Maghreb);
• situazioni in cui vi sono risorse idriche, ma inutilizzate (America Latina);
• situazioni in cui vi è una cattiva distribuzione dell’acqua tra la popolazione (ad esempio nel rapporto tra città e campagna);
• situazioni in cui vi sono spreco e cattiva gestione dell’acqua (fenomeno che accomuna i Paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati).
Sono le donne e i bambini a percorrere ogni giorni lunghi tragitti per trasportare dai cinque ai dieci chilogrammi di acqua. Questo lavoro, oltre ad essere molto faticoso, toglie tempo all’educazione. Le bambine, che ogni giorno devono recarsi alla fonte, non hanno più tempo per andare a scuola. In Tanzania, infatti, i livelli di frequenza scolastica tra le bambine che vivono a meno di quindici minuti di distanza da una fonte d’acqua rispetto a quelle che vivono a più di un’ora, superano il 12%. In pratica chi ha l’acqua più lontana va meno a scuola.
L’acqua raccolta è spesso attinta da fonti inquinate; per questo, nei Paesi in via di sviluppo, una persona su due soffre di malattie trasmesse dall’acqua impura.
La diarrea rappresenta la seconda causa di decessi infantili e il mancato accesso all’acqua potabile è il diretto responsabile della diffusione di questa malattia. Le persone con basse resistenze immunitarie, soprattutto anziani e bambini, ne sono soggetti.
Le malattie infettive come la febbre da tifo, epatite A o E e il colera sono causati da batteri patogeni, virus e protozoi presenti nell’acqua potabile contaminata. La malaria, strettamente legata all’acqua, è la malattia parassitaria che causa il più alto numero di morti nel mondo e condiziona la vita di centinaia di milioni di persone in vaste aree del Pianeta. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno circa 450 milioni di persone, soprattutto bambini in età scolare, siano infettati da parassiti intestinali veicolati dall'acqua. Fortunatamente, non in tutti i casi, le malattie che si diffondono in zone colpite da crisi idrica comportano episodi patologici letali, ma possono comunque portare a effetti dannosi sul corretto sviluppo dell’individuo.
Sul piano internazionale è riconosciuto che ogni essere umano dovrebbe avere almeno venti litri d’acqua potabile al giorno.
L’agro industria, il settore industriale, gli sfruttamenti minerari, la produzione petrolifera, le discariche abusive e la mancanza d’infrastrutture sanitarie inquinano più della metà delle riserve mondiali d'acqua dolce. Questo inquinamento minaccia la salute e la sicurezza alimentare dei più poveri.
Per migliorare il progresso economico dei Paesi in via di sviluppo, la contaminazione dell'acqua e la diffusione delle malattie contagiose devono essere correttamente gestite. Ciò si può realizzare con il trattamento dell' acqua potabile, delle acque reflue, delle fognature e con l'educazione della gente sull'igiene personale e alimentare. Crisi globale - Scarsità d'acqua potabile
Il ciclo dell'acqua
L'uomo e l'acqua (prima parte)1. Costruite una mappa concettuale che riassuma quanto avete imparato leggendo i materiali proposti in questa pagina.
2. Scrivete un saggio breve (massimo 20 righe di testo) che riassuma quanto avete imparato leggendo i materiali proposti in questa pagina.
Scambiate il vostro lavoro con il lavoro di un vostro collega. Controllate la correttezza del suo lavoro rispondendo alle seguenti domande: a) Quali punti del suo lavoro sono comprensibili? Quali non lo sono? b) A vostro avviso, sono presenti tutte le informazioni necessarie per descrivere i contenuti trattati in questa pagina? c) Quali sono le differenze tra il suo lavoro e il vostro? Chiedete al vostro collega di fare altrettanto con il vostro lavoro e poi confrontate le risposte che avete dato.
1. Tracciate tre colonne sul quaderno. Nella prima scrivete cosa avete imparato svolgendo le attività proposte in questa pagina, nella seconda cosa conoscevate già di questi argomenti, nella terza cosa vi piacerebbe approfondire, ossia su quali degli argomenti trattati vorreste saperne di più. Per ciascuna colonna scrivete al massimo 10 righe.
2. Discutete quanto avete scritto sul quaderno con l'insegnante e con i compagni.