Gli organismi internazionali di Domenico Musso (dom.musso@tiscali.it), Tino Petito (tinoeco@libero.it), Roberta Rabino (robyrabbit@virgilio.it), Alessandra Ressico (alessandraressico@yahoo.it), Giulia Violante (giulia.violante@libero.it)

Il commercio libero e le barriere commerciali

2.2 IL COMMERCIO LIBERO E LE BARRIERE COMMERCIALI


Una delle finalità del WTO è attuare gradualmente, attraverso negoziazioni, il libero scambio tra paesi [E][E1] [F] [Es]. I governi dei vari paesi possono adottare diverse misure di politiche commerciali, che interferiscono con il libero scambio. E' interessante studiare analizzare quali sono questi strumenti e le motivazioni alla base della loro adozione. In questo modo, definiremo il ruolo importante del WTO nel cercare di raggiungere accordi tra paesi che favoriscano il libero scambio.
I governi dei diversi paesi possono adottare barriere commerciali , ossia una serie di strumenti che ostacolano il libero scambio di beni e servizi tra paesi esteri, per favorire e incentivare l'economia del proprio paese.

Le barriere commerciali si distinguono in:

- Strumenti tariffari
- Strumenti quantitativi
- Barriere non tariffarie
- Dumping

Gli strumenti tariffari incidono direttamente sul prezzo. Ad esempio, i dazi di importazione [E] [E1] [F] [F1] [Es], che rappresentano imposte che colpiscono i beni esteri che entrano in un paese. Esse hanno l'effetto di aumentare le entrate dello Stato che importa i beni ( dato dal valore dell'imposta) e allo stesso tempo rendere più costosi i prodotti stranieri, offrendo, così, una qualche protezione alle industrie nazionali;

Gli strumenti quantitativi, agiscono, invece, direttamente sulle quantità. Ad esempio, un paese può imporre dei veri e propri limiti quantitativi sulle importazioni per salvaguardare i produttori interni. Questo strumento prende il nome di contingentamento di importazione (quotas) [E] [E1]. Generalmente attraverso le quotas, lo Stato si assicura anche un entroito, poichè emette delle licenze di importazione, ossia delle autorizzazioni ufficiali, vendute attraverso aste competitive ai produttori esteri, che assicurano l'offerta più conveniente per il loro acquisto. Quanto ottenuto dalla vendita delle licenze di importazione rappresenta l'introito del contingentamento.

Il Gatt prima e l'OMC oggi, hanno bandito gran parte delle misure direttamente applicate sulle quantità e sui prezzi.
Dalla data di creazione del GATT nel 1947-48, si sono tenuti otto round di negoziazioni commerciali. Essi si sono focalizzati sulla riduzione dei dazi sui beni importati. Conseguentemente, negli ultimi decenni, il protezionismo [I] [E] [Es] ha assunto in questi anni forme sempre meno esplicite.

Accanto a queste misure tradizionali, però, i paesi possono adottare una serie di provvedimenti che non esplicitamente rientrano negli strumenti della politica commeciale, ma che hanno un'influenza rilevante sugli scambi internazionali. Si tratta delle cosiddette barriere non tariffarie [E].

Le barriere non tariffarie costituiscono delle regolamentazioni attuate da un paese, che interferiscono con il normale svolgimento del commercio. Esse possono essere rappresentate da standard di qualità sudeterminati prodotti o regolamenti sanitari. 
Ad esempio, la regolamentazione nazionale può imporre una serie di vincoli sia sulla produzione che sulla fattispecie del bene finale, impedendo l'accesso al proprio mercato di merci non aventi gli standard specifici fissati. Generalmente si tratta di vincoli che vengono giustificati per motivi di salute o di sicurezza. Oppure vengono imposti requisiti che riguardano standard sanitari. Un esempio è rappresentato dalla pluriennale disputa tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti sulla presenza di sei tipi specifici di ormoni nella carne proveniente dagli USA. Lo standard sanitario dell'Unione Europea vieta il consumo di carne che contiene tali tipi di ormoni, mentre gli USA affermano che non si tratta di sostanze nocive e che il bando dell'UE è promosso esclusivamente per ragioni protezionistiche.
Un altro tipo di barriera non tariffaria è quella di tipo amministrativo, rappresentata dall'imposizione da parte del settore pubblico di una serie di requisiti per la partecipazione alle gare di appalto del settore pubblico. Nella stragrande maggioranza, il settore pubblico acquista o appalta a imprese nazionali, ponendo una serie di barriere amministrative che solamente le imprese nazionali sono in grado di soddisfare. Ad esempio, durante gli anni '70 e '80, la fornitura di computer alla amministrazione pubblica in Italia è stato di completo appannaggio della Olivetti, una impresa nazionale.
Il WTO ha recentemente incoraggiato la rimozione delle barriere amministrative che impediscono alle imprese estere di poter partecipare alle gare pubbliche, bocciandole come forme di protezionismo nascosto. In conseguenza di ciò, l'accordo su regolamenti e standard comuni che non ostacolino il commercio bilaterale può essere visto come un primo passo verso una maggiore integrazione commerciale.

A partire dagli anni '80, le negoziazioni presso il WTO hanno riguardato anche le barriere non tariffarie sui beni, i servizi e le proprietà intellettuali.

L'apertura dei mercati comporta dei vantaggi, ma richiede aggiustamenti. Gli accordi del WTO concedono ai paesi membri di introdurre i cambiamenti gradualmente, attraverso un progressiva liberalizzazione [I] [E] [Es]. Inoltre si viene incontro ai paesi in via di sviluppo concedendo tempi maggiori  per ottemperare agli impegni presi.


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