La favola africana di Stefania Adessa

IL GENERE "FAVOLA"

SIGNIFICATO ETIMOLOGICO E ORIGINI DEL GENERE

Il termine "favola" deriva dalla parola latina "fabula" [I] [S] [F] che a sua volta deriva dal verbo "fari" che significa "parlare". Le favole sono racconti molto antichi, all'inizio tramandati solo a voce. Durante il Medioevo, nella lingua parlata si sono differenziati i termini "faula" e "flaba" da cui le moderne favola e fiaba.
Le favole nacquero probabilmente presso i popoli semiti del Medioriente - le prime favole giunte a noi sono di Sumeri - e poi si diffusero in Grecia e nel mondo romano. La raccolta più antica è quella del greco Esopo vissuto nel VI secolo a.C.

LE CARATTERISTICHE DELLA FAVOLA

La favola è un breve racconto fantastico, i cui protagonisti spesso sono animali, scritto per impartire un insegnamento morale. L'insegnamento morale è lo scopo per cui la favola è stata ideata. I personaggi sono caratterizzati solo in funzione del loro comportamento.

Infatti negli animali protagonisti delle favole si possono riconoscere facilmente tipi umani ben precisi.
Il fatto che i protagonisti siano animali fornisce alla favola il carattere di una storia facile da ricordare e valida in tutti i tempi e in tutti i paesi.
Il suo successo, infatti, fin dall'antichità greca e romana, giunge fino ai nostri giorni.

Bisogna premettere che la seguente classificazione fa riferimento alla favola classica perché sarebbero necessari studi molto più approfonditi per arrivare ad una catalogazione che tenga conto delle infinite sfumature insite nel genere "favola" all'interno delle varie culture.

Gli elementi caratteristici della favola si possono così riassumere: [S] [S1] [E] [E1]

  • La favola è un breve racconto fantastico;
  • I protagonisti sono pochi, spesso animali che pensano e parlano e che incarnano i difetti e le virtù degli uomini. Spesso ricoprono ruoli fissi: il lupo, il leone ed il serpente, ad esempio, sono simboli della malvagità e della prepotenza dei più forti; la pecora e l'agnello sono simboli della rassegnazione, della debolezza, della sottomissione al potere; la volpe è simbolo dell'astuzia,...

  • Lo spazio ed il tempo sono indeterminati: la descrizione dell'ambiente è ridotta al minimo (una valle, un bosco, una città), così come le indicazioni di tempo ("una volta", "un bel giorno"...)

  • La struttura è lineare: lo schema è semplice. C'è una situazione iniziale che presenta i protagonisti; segue una scena, di solito dialogata, in cui si svolge l'azione e poi la conclusione con la vittoria di uno dei contendenti.

  • Il finale raramente è lieto: spesso qualcuno muore, il debole soccombe, a volte il prepotente viene punito;

  • Il linguaggio è semplice;
  • La morale quasi sempre è esplicita, espressa in una frase in cui l'autore spiega l'insegnamento che se ne deve ricavare.


LA DIFFERENZA TRA FAVOLE E FIABE [I] [E]

Fiabe e favole hanno alcuni punti in comune:
  • Sono racconti fantastici
  • Il luogo ed il tempo sono indeterminati
  • Il linguaggio è semplice

Le caratteristiche peculiari delle fiabe, però, sono:
  • Le fiabe sono narrazioni più lunghe
  • La morale, se c'è, non è esplicita
  • Sono ricche di elementi fantastici e meravigliosi
  • Il finale solitamente è lieto

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Edurete.org Roberto Trinchero