Ecosistemi e Biodiversità di Anna Maria Filippi (hannasfili@libero.it) Riccardo Perrenchio (ricottanta@tiscali.it)

Biodiversità: come sostenere gli ecosistemi

La maggior parte degli studiosi ritengono che il miglior modo per proteggere la diversità di specie è sostenere gli ecosistemi del pianeta che costituiscono i loro habitat. Quindi proteggere le diverse speci significa salvaguardarne i luoghi in cui esse vivono.

Per attuare tutto questo bisogna lavorare in diverse direzioni:

A) Sostenere e gestire le foreste

Le foreste rappresentano delle fonti rinnovabili e purtroppo stanno scomparendo sempre di più in tutto il mondo. Ne esistono di due tipi che si possono classificare in:

- foreste di vecchia crescita

- foreste di seconda crescita

Le prime si chiamano così perché sono foreste vergini che cioè hanno mantenuto alberi imponenti e vecchissimi. Le foreste di vecchia crescita forniscono delle nicchie ecologiche per molte specie selvatiche e le piante ed alberi morti che in esse risiedono, offrono l’habitat ideale per molti animali.

Le foreste di seconda crescita sono invece formate da alberi che derivano dalla successione ecologica secondaria dopo l’abbattimento di una foresta. Circa il 40% delle foreste tropicali sono di seconda crescita.

Le foreste influenzano il clima sia a livello locale che globale infatti il 50-80% dell’umidità nell’aria delle foreste tropicali deriva dagli alberi tramite la traspirazione e l’evaporazione. Se vi fosse disboscamento , le precipitazioni annue calerebbero ed il clima della regione diventerebbe più caldo e asciutto privando i suoli dei già scarsi nutrienti.

Le foreste offrono habitat a tutte le specie selvatiche costituendo così il principale serbatoio di biodiversità del pianeta.

La costruzione delle strade per favorire il passaggio dei mezzi per il taglio ed il trasporto della legna, causa l’erosione dei suoli, una maggiore esposizione delle foreste agli attacchi di insetti nocivi e la comparsa di malattie e di forme di vita selvatica estranee. Nei paesi in via di sviluppo la costruzione di nuove strade nelle foreste causa l’arrivo di molti cacciatori e allevatori che rischiano di sterminare alcune specie di animali selvatici. La costruzione di una rete stradale può quindi causare una grave frammentazione degli habitats e la conseguente perdita di biodiversità.

Per gestire al meglio le foreste si necessita di alcune fondamentali azioni:

- riciclare più carta per ridurre la raccolta di legname per le cartiere;

- attuare disboscamento selettivo di singoli alberi o di piccoli gruppi di alberi della maggior parte delle specie presenti;

- evitare che i grandi blocchi di foresta esistenti vengano frammentati ulteriormente;

- nella creazione di strade, per il taglio e trasporto dei tronchi ecc.. bisogna utilizzare metodi che minimizzino l’erosione del suolo e la sua compattezza;

- non togliere i tronconi degli alberi morti e i pezzi di legna caduti sul terreno; questi possono rappresentare habitats per la vita selvatica ed essere “riciclati”naturalmente dagli organismi decompositori come nutrienti.

B) Proteggere l’ambiente selvatico

Nell’ambiente selvatico si trova la conservazione del mondo e proteggere questo ambiente permette di preservare la diversità ecologica.

Molti ricercatori credono che il modo migliore per preservare la biodiversità sia quello di realizzare una rete mondiale di riserve, rifugi di vita selvatica, parchi e molte altre zone protette. Il problema è che spesso ci sono riserve protette troppo piccole quindi è difficile fornire protezione alle specie che vi vivono.

Nel 1981 l’Unesco ha proposto che in ciascuna delle zone biogeografiche della terra fossero stabilite delle riserve di biosfera, ognuna delle quali doveva essere sufficientemente grande in modo da prevenire la perdita delle specie.

Una riserva di specie è composta da:

- un’area centrale che contiene un importante ecosistema che ha avuto poco disturbo da parte delle attività dell’uomo;

- un’area chiamata zona cuscinetto in cui le attività e gli utilizzi sono gestiti in modo da proteggere la zona centrale;

- seconda zona cuscinetto o di transizione che combina la conservazione e la selvicoltura, l’agricoltura e il pascolo in maniera sostenibile.

Questa divisione in riserve permetterebbe alla vita selvatica di avere più protezione rispetto ad un’unica riserva. Se avvenisse che una popolazione di una specie scompare da una riserva a causa di un incendio, di un’epidemia o altro, la presenza delle altre riserve permetterebbe alla specie di sopravvivere in esse.

Perché preservare le specie selvatiche?

Sostenere le specie selvatiche ha differenti fattori di importanza:

- Medica infatti la produzione di medicinali per la popolazione deriva dalle piante o da estratti vegetali. Quasi metà delle medicine utilizzate nel mondo contengono ingredienti estratti da specie selvatiche.

- Estetica e ricreativa, le specie selvatiche sono fonte di bellezza e di gioia ma anche protagoniste di passatempi dell’uomo sotto forma di caccia, pesca e fotografia. L’ecoturismo (il turismo dell’ambiente selvatico) produce molti soldi, basti pensare che il leone che vive fino a sette anni in Kenya rende più di 500000 dollari all’anno.

- Scientifica in quanto ogni specie può aiutare gli scienziati affinché possano capire come si è evoluta e come funziona la vita sul nostro pianeta.

- Ecologica in quanto tutte le specie selvatiche offrono all’uomo cibi di provenienza terrestre e marina ed aiutano a mantenere la fertilità del terreno. Questi animali producono ossigeno ed altri gas dell’atmosfera e diminuiscono la tossicità delle sostanze velenose quindi possiamo considerarli come un patrimonio genetico da cui l’uomo può attingere.

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