Lo Strutturalismo di Luisella Agodi (gufix70@gmail.com), Alessandro Croce (alcroce@yahoo.it), Alessandra Morelli (morellialessandra@yahoo.it)

Il metodo strutturalista

L’apparato metodologico elaborato in ambito strutturalista è sobrio e ispirato all’ideale della chiarezza scientifica. Il concetto di struttura è, in questa prospettiva, uno strumento che permette di analizzare i fenomeni di senso, il patrimonio costitutivo del mondo umano, convertendoli in una relazione strutturata di segni. Mettendo in atto una vera e propria mappatura degli elementi di un sistema, ossia considerando ognuno di questi (ad es. una forma rituale, un cibo, un mito, una qualsiasi componente singola di un insieme) come un significante che trova la propria collocazione soltanto all’interno di un codice, è possibile scoprire le invarianti nascoste che ne determinano l’esistenza. E proprio a queste relazioni costanti va ricondotta l’apparente varietà e casualità dei fenomeni: lo strutturalismo si propone, nella sua forma più ampia, come una teoria generale delle relazioni.

Questa formulazione di Lévi-Strauss contiene in nuce tutti gli elementi determinanti della “scienza” strutturalista. È tuttavia opportuno approfondirla ulteriormente, esplicitando gli elementi in essa contenuti a partire dal concetto di struttura in sé e per sé, e ricordando in primo luogo che quest’ultima è, da un punto di vista epistemologico, un modello teorico e non un’entità ontologica [I1] [E1] [F1] [ES1] . Ciò risulta quanto mai necessario in ragione del fatto che, talvolta, i fruitori di tale modello, apparentemente dimentichi di tale carattere fondamentale, tendono a comportarsi come se avessero a che fare con una realtà, anzi la Realtà ultima. È quanto lamentano svariati autori, tra i quali possiamo annoverare Piaget ed Eco, che condividono in linea generale l’approccio strutturalista, ma non la sua deriva ontologica, che finisce per cadere in una concezione che si può dire ritrovi, proiettate sul piano oggettivo, tutte le deficienze da essi criticate nelle concezioni soggettivistiche: la dicotomia interiorità/esteriorità, nonché l’idea di un piano ultimo “significato” dai fenomeni da esso strutturati e virtualmente “contenente” a priori ogni loro successiva manifestazione.

ESERCIZI
  • Quali sono i tratti che caratterizzano in generale le teorie strutturaliste?
  • Il concetto di struttura va inteso primariamente come modello o come ipotesi ontologica?

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Edurete.org Roberto Trinchero