La teoria di Gaia di Domenico De Luca

L'uomo e Gaia

I rapporti tra uomo e natura sono peggiorati nell’ultimo decennio. Ai problemi dei rifiuti e dell’inquinamento si sono aggiunti quello della deforestazione, della desertificazione e della perdita della biodiversità.

La biodiversità [I1] [E1] [F1] [Es1] è molto importante anche dal punto di vista dell’ecologia: gli ecosistemi sono dei sistemi complessi in grado di reagire alle variazioni delle condizioni di riferimento, ma essi sono fragili per cambiamenti rilevanti sul breve periodo, con il pericolo di non riuscire a recuperare le condizioni iniziali. Quindi se vengono alterati gli equilibri di un ecosistema si possono avere conseguenze in tutto l’ecosistema. Le attività umane stanno causando un cambiamento molto veloce in un periodo di tempo molto ristretto, soprattutto se paragonato con l’andamento delle epoche passate. L’uomo con le sue varie attività è la causa principale dell’estinzione di molte specie viventi, a causa dello sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, dell’inquinamento, della distruzione degli habitat, dell’introduzione di specie alloctone, della deforestazione eccessiva, dell’alterazione degli ecosistemi ed, infine, dell’aumento della temperatura media superficiale terrestre.

È per questi motivi che la teoria di Gaia è assunta come riferimento per studiare lo stato della Terra. I cambiamenti che si stanno verificando, infatti, producono degli effetti non soltanto a livello locale ma soprattutto a livello globale. Ad esempio, l’aumento della temperatura degli Oceani potrebbe abbassare la loro capacità di assorbire la CO2 e potrebbe fargli cedere CO2, così da rompere un anello di retroazione che diventerebbe a feedback positivo con conseguenze gravissime sugli equilibri del pianeta. Danneggiando uno dei sistemi di controllo si potranno avere conseguenze non del tutto prevedibili sullo stato di tutta la biosfera. Una delle cuse che provocano la perdita della biodiversità è certamente l’innalzamento della temeperatura. La perdita della biodiversità mette in crisi i sistemi di regolazione che Gaia ha al suo interno. Per Lovelock: ”Mettere a repentaglio lo stato della biodiversità in tempi brevi rispetto al normale corso della storia di Gaia potrebbe significare alterazioni sul lungo periodo dalle conseguenze rilevanti non soltanto per la “biodiversità in sé”, ma per Gaia stessa”. L’uomo e la biodiversità hanno un ruolo fondamentale in Gaia, secondo l’antropologo inglese Gregory Bateson il quale afferma che molti immensi pericoli di catastrofe, come la possibilità di fusione della calotta antartica, sono germogliati sugli errori epistemologici occidentali, come gli insetticidi e l’inquinamento. Per il Prof. Lodovico Galleni è importante riaffermare il principio di precauzione, nell’ottica che le modifiche che l’uomo ha apportato e sta apportando all’ambiente sono troppo rapide perché l’uomo stesso riesca ad indagarne con certezza l’entità delle conseguenze e perché riesca a fronteggiarle efficacemente.

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