Macbeth: Follia, cupidigia e destino di Oscar Serino, Basilio Sciacca

Profezia e chiaroveggenza: predestinazione o libero arbitrio?


Le profezie delle streghe sono il motore propulsore dell’intreccio che si dipana nel Macbeth. Tuttavia, vi è un’ambiguità irrisolta rispetto al fatto se alcune di queste profezie rispecchino i desideri dei soggetti cui sono rivolte – ad esempio, se lo stesso Macbeth sia l’artefice della propria ascesa al trono o se tutto dipenda dal fatto che lui è un sovrano predestinato.
Inoltre, come emerge dalla profezia del bosco di Birnam e da quella legata alla nascita di Macduff, si tratta di veri enigmi, poiché il loro significato non è quello letterale ma necessita della corretta interpretazione.

Macbeth ha potuto davvero scegliere la sua strada o questa è stata già tracciata? Tutto ciò che egli fa nella vita è già scritto. Egli è dotato sì di libero arbitrio, ma qualunque cosa accada è come se fosse già predestinata. Il suo destino lo precede. Qualunque decisione egli prenda, le tre streghe sono già in grado di prevedere il suo destino.
In qualche modo, nonostante il libero arbitrio, il suo destino gli è già stato assegnato anzitempo.


Le tre streghe conoscono il destino e per questo possono profetizzare chi sarà destinato a diventare re. Sanno benissimo che sarà Macbeth. Ecco i loro saluti:

  • “Salve, Macbeth! salute a te, Signore di Glamis!”
  • “Salve, Macbeth! salute a te, Signore di Cawdor!”
  • “Macbeth, che un giorno sarai re!” (Atto I, scena I).

Inoltre, nella scena I dell’atto IV gli preannunciano, sulla base delle apparizioni, che sarà spodestato:

  • La prima apparizione è Macduff che gli intima: “Guardati da Macduff; guardati dal signore di Fife”.
  • La seconda apparizione è un fanciullo insanguinato: annuncia che nessun uomo nato da donna lo ucciderà: “Nessun nato di donna potrà far del male a Macbeth!”.
  • Infine la terza apparizione è un fanciullo incoronato, il quale invita Macbeth a non preoccuparsi finchè la foresta non giungerà da lui e gli otto re non lo detronizzeranno: “Macbeth è invitto, finché la foresta grande di Birnam contro a lui la cresta salga di Dunsinane” (Atto IV, scena I).

Le tre streghe conoscono già il tragico destino di Macbeth e le decisioni che prenderà.

Quando le streghe riferiscono a Macbeth che un giorno salirà sul trono di Scozia, egli manifesta impazienza e vorrebbe divenire re immediatamente. Allora Macbeth confida alla moglie la strana esperienza delle streghe e dei loro avvertimenti che hanno indotto in lui delle enormi aspettative. La moglie inizia a pianificare tutta una serie di azioni malvage che spingono Macbeth a sperare nella possibilità di diventare re. Insieme uccidono re Duncan e la sua scorta. Fanno quindi ammazzare Banquo perché nutre dei sospetti su di loro. Come se non fosse sufficiente, i due Macbeth cercano di far uccidere persino il figlio di Banquo, Fleance, che però riesce a scappare. Intanto Macduff si è rifugiato in Inghilterra, lasciando la famiglia in patria (la moglie non capendo il gesto e in mancanza di informazioni precise, crede che il marito sia un traditore). Macbeth ovviamente ne approfitta e la fa uccidere, non risparmiando neanche i figli.

Eccoci però al punto! Formulando le profezie iniziali, le streghe non avevano menzionato nessun omicidio. Non ne avevano minimamente parlato. È stato Macbeth in persona a scegliere (tramite il libero arbitrio) di fare a pezzi chiunque rappresentasse un ostacolo o anche solo una vaga minaccia.

Successivamente (Atto IV) le streghe mettono in guardia Macbeth da tre tipi di minacce al suo regno. Come già accennato poc'anzi, lo fanno attraverso tre apparizioni [F14] [E19].
La prima non sembra significativa.
La seconda apparizione è invece alquanto enigmatica: cosa vorrà dire “nessun uomo nato da una donna potrà sconfiggerti"? Se solo Macbeth avesse saputo che Macduff non era stato proprio partorito ma era nato con il taglio cesareo! In pratica Macduff è il pericolo numero uno.
Per quanto riguarda la terza profezia, bisogna rilevare che è la più sibillina. Tutti sanno che la foresta non si può spostare ma i soldati inglesi useranno rami e foglie di albero per mimetizzarsi durante l’avanzata finale verso il castello. Quindi la “foresta” marcerà contro Macbeth per spodestarlo.

Il destino é già scritto.
Allora quale libertà di scelta ha l’eroe? Nessuna, anche perchè non capisce il significato profondo delle tre profezie.
In conclusione si può tranquillamente affermare che Macbeth è destinato a perdere la corona e la vita, nonostante abbia potuto esercitare il libero arbitrio e scegliere di conquistare il trono con la pura violenza e il terrore. In ogni caso il destino è immutabile, non esiste rimedio.
Il libero arbitrio dell’eroe coincide con il proprio destino personale. E non avrebbe potuto cambiarlo nemmeno facende scelte diverse. Anche se non si fosse macchiato di crimini atroci, sarebbe comunque diventato re e sarebbe comunque stato spodestato perché la sua indole è malvagia, i suoi pensieri sono malati e la sua ambizione sfrenata lo rendono disumano indipendentemente dalle azioni che decide di compiere.

   9/15   

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