I bioindicatori di Elena Porazzi

Bioindicatori per l'atmosfera

Per comprendere il significato di inquinamento atmosferico occorre studiare la composizione dell’atmosfera.

L’atmosfera che avvolge la Terra e che consente la vita, è dal punto di vista chimico una miscela gassosa. Si compone di vari strati che si differenziano per i tipi di gas presenti, per la temperatura, per la pressione e per altre caratteristiche [I12] [F11].

I fenomeni che si svolgono nell’atmosfera determinano l’esistenza di tutti gli esseri viventi sulla Terra e le variazioni del clima sulla sua superficie. Da sempre si sono verificati apporti gassosi di vario tipo dal suolo verso l’atmosfera. Si pensi a geyser, incendi ed eruzioni vulcaniche. A questi apporti tuttavia si è aggiunto il contributo dell’uomo che, con impianti di combustione per uso domestico, pubblico o industriale, la motorizzazione privata e pubblica e altri processi industriali, immette sostanze inquinanti in atmosfera [E9] [E10]. Gli inquinanti presenti in aria sono diversi: biossido di zolfo, ozono, polveri sottili, metalli pesanti o composti organici [I13]. L’effetto serra ed il buco dell’ozono sono solo alcuni degli effetti di queste immissioni alle quali la comunità internazionale sta cercando di porre rimedio [E11] [I14] [F12] [S9].

In genere per la misurazione degli inquinanti si utilizzano centraline, fisse o mobili che misurano la quantità di un determinato inquinante presente in un determinato momento [I15] .

L’ effetto cumulativo di questa miscela di inquinanti è controllabile tramite l’uso di bioindicatori, alcuni specifici per un determinato inquinante altri più improntati al rilevamento dell’effetto della miscela [I16].

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Edurete.org Roberto Trinchero