Le religioni nel mondo di Concetta Lo Forte

Introduzione

Tipi di religione

Le religioni possono essere classificate da vari punti di vista. In quanto fenomeni storico-sociali possiamo raggrupparle a secondo delle origini più o meno lontane nel tempo e della loro diffusione.

Classificazione per origini

  • Le religioni tribali sono tipiche delle società semplici e probabilmente hanno origini molto antiche. Per lo più sono sciamaniche e contengono numerosi elementi di magismo.
  • Le grandi religioni storiche sono nate all’interno di civiltà tradizionali delle quali hanno profondamente segnato la storia: la più antica l’Induismo, risale probabilmente a circa 3.000 anni fa, e la più recente, l’Islam, al VI sec. d. C.
  • I nuovi culti emergenti sono invece fenomeni degli ultimi secoli e non hanno avuto l’enorme peso storico- sociale delle grandi religioni.

    Classificazione per diffusione

    Per quanto riguarda il tipo di diffusione si distinguono

  • Religioni etniche o culturali: esse tendono a rimanere patrimonio delle persone che appartengono ad una determinata cultura.
  • Religioni universali o globali: esse tendono ad espandersi superando le barriere culturali.
  • Le principali religioni universali sono il Cristianesimo, che ha conosciuto un’enorme diffusione in passato e che in alcune aree ancora fa nuovi fedeli; l’Islam, che si è ampiamente diffuso in passato e che oggi è la religione che cresce di più; e il Buddhismo, che, nato in India, è penetrato in altri paesi dell’Asia e che oggi si va diffondendo in diverse aree del mondo.

    Le religioni etniche possono avere una diversa espressione geografica. Sono locali quando restano confinate ad un gruppo o ad un popolo, mentre si dice che sono regionali quando interessano un’intera area culturale aggregando tradizioni locali diverse. Ad esempio, le religioni sciamaniche sono locali, perché popoli a religione sciamanica anche vicini non tendono ad unificare il proprio culto. L’Induismo invece è regionale, perché è circoscritto in un’area geografica precisa ma interessa popolazioni diverse anche se con una medesima matrice culturale. Se i fedeli di una religione si distribuiscono in varie aree del mondo continuando a tenere saldo il loro patrimonio religioso di generazione in generazione, senza sforzarsi di acquisire nuovi fedeli fra gente di altra cultura e altra tradizione, abbiamo una religione etnica dispersa: è il caso dell’Ebraismo.

    Il planisfero mostra la distribuzione mondiale delle principali religioni.
    La carta indica le religioni dominanti in ciascun’area ma, se fosse possibile riportare le religioni minori, ne risulterebbe un mosaico intricato. Infatti, anche in paesi dove sono presenti religioni decisamente prevalenti, esistono anche rappresentanze di religioni minori.
    Ad esempio Gran Bretagna e Stati Uniti sembrano semplicemente cristiane mentre sono caratterizzate da uno spiccato pluralismo religioso.
    L’Italia, paese a netta predominanza cattolica, conta quasi un 2% di popolazione aderente ad altre religioni.

    Le religioni cristiane risultano essere le più diffuse. Risultano dominanti in Europa, nei territori dell’ex URSS, nella quasi totalità delle Americhe e dell’Australia e in aree dell’Africa. Come minoranze le troviamo poi nel resto dell’Africa e in Asia.
    Il luogo d’origine del cristianesimo è mediorientale e coincide in larga parte con quello dell’ebraismo per poi affermarsi nell’area mediterranea ed europea dell’impero romano. Di qui è arrivato nelle altre parti del mondo, portato in prevalenza dalle colonizzazioni e migrazioni che si sono susseguite dal XV secolo in poi.
    Nelle Americhe il Cristianesimo è arrivato con la colonizzazione tradizionale che in parte è stata di popolamento, in parte è stata animata da una volontà evangelizzatrice. Anche in Australia, dove la colonizzazione è stata di popolamento, il Cristianesimo si è diffuso in maniera preponderante.
    In Africa e in Asia invece, dove è arrivato con la colonizzazione moderna, ha incontrato maggiori resistenze, anche per la presenza di altre forti religioni. Attualmente il numero dei fedeli è in aumento, soprattutto per la rinascita delle Chiese Ortodosse dopo il crollo del regime comunista, ma anche in seguito all’incremento demografico dell’America Latina.

    La seconda religione per diffusione e numero di fedeli è l’Islam. La fede islamica è dominante in un’area che comprende il Nord-Africa e l’Asia sud-Occidentale. Attorno a questo nucleo centrale si trovano varie aree a prevalenza musulmana: lungo la costa orientale africana, in Albania e nella ex-Iugoslavia, nei territori dell’ex-URSS, in India in Bangladesh e in una fascia che si estende verso oriente e verso sud e che comprende la Malaysia, l’Indonesia e la parte meridionale delle Filippine. Minoranze islamiche sono presenti un po’ dappertutto nel mondo. Attualmente il numero degli islamici è in crescita sia perché l’Islam si espande in Africa verso sud, sia perché, con le immigrazioni, le minoranze islamiche in Europa e in America si ingrandiscono sempre più.

    L’Induismo è la terza religione del mondo come numero di fedeli, ma tale presenza è concentrata in un ambito geografico situato intorno al suo luogo di origine. È la religione dominante in India, Nepal, Sri Lanka settentrionale e nell’isola di Bali in Indonesia. Anticamente l’area induista era più vasta, ma la diffusione del Buddhismo prima e dell’Islamismo poi hanno ridimensionato la presenza della religione indù nel Sud-Est asiatico. Ad esempio , nelle isole indonesiane la religione induista, che vi si era diffusa già nei primi secoli dell’era cristiana,a partire dal XIII secolo è stata sommersa dall’avanzata dell’Islam, con l’unica eccezione di Bali, divenuta rifugio dei santoni e degli intellettuali indù. Oggi in Indonesia circa il 90% della popolazione è musulmana. L’Induismo è esempio paradigmatico di religione etnica regionale; fa parte delle tradizionali credenze induiste l’idea che la salvezza riguardi il popolo indù e che ci si salvi solo restando nella terra sacra degli indù. Le credenze tradizionali non hanno impedito però agli indù di formare comunità sparse per il mondo. Durante il periodo coloniale gli indiani hanno formato comunità induiste in Africa; sempre nel periodo coloniale ha avuto inizio l’emigrazione verso la Gran Bretagna e, in seguito, verso il Nord-America e l’Australia. Oggi comunità indù sono presenti in 68 paesi del mondo.

    Il Buddhismo, che ha avuto origine anch’esso in India, oggi è minoritario in questo paese, mentre è forte nel sud- est asiatico e in Cina.

    Lo Scintoismo è la religione etnica giapponese ed è dominante in questo paese, dove però c’è anche una forte presenza buddhista.

    Confucianesimo e Taoismo sono le religioni tradizionali cinesi che dividono il primato con il Buddhismo in Cina, paese dove, fra l’altro, è difficile dire quanto resti di religiosità dopo la lotta antireligiosa del comunismo.

    L’Ebraismo è sparso in tutto il mondo. Si calcola che oggi gli ebrei nel mondo siano circa 15 milioni.

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