L'autismo di Lucia Guglielmetti

Floortime di Greenspan

Stanley [Greenspan] è psichiatra e psicoanalista infantile, oltre che professore di psichiatria e pediatria presso una scuola di medicina negli Stati Uniti. Il suo approccio è frutto di una lunga esperienza di lavoro con bambini piccoli e con le loro famiglie. Scrive The Child with Special Needs, un manuale che, perfezionando l'esperienza clinica con il lavoro di analisi sullo sviluppo mentale ed emotivo del bambino, procura ai genitori indicazioni pratiche per aiutare a crescere ed educare gli infanti in modo diretto e sereno, attraverso l'interazione diretta ed il gioco. Floor - time, letteralmente "tempo passato a terra, sul pavimento", significa  passare 20-30 minuti per terra con il proprio bambino a giocare ed interagire con lui. Il gioco è il nodo centrale dell'approccio di Greenspan,  ma la base sottostante da cui il gioco trae utilità per governare e favorire lo sviluppo del bambino è rappresentata dalle relazioni umane, di cui si nutre il cervello e la mente umana e senza le quali non si possono creare, secondo Greenspan, il senso di sé, l'autostima, l'iniziativa e la creatività, e le funzioni superiori quali la logica, la capacità di giudizio, il pensiero astratto. Ciò che differenzia, dunque, tale approccio da altri punti di vista tradizionali su cognizione e apprendimento è il ruolo della lezione emotiva: essa precede quella cognitiva, e ne è anzi la base, per impegnare la crescita intellettiva ed emotiva del bambino disabile e normodotato. Questa crescita sarà influenzata principalmente da tre fattori. Il primo è rappresentato dal potenziale neurologico di cui il bambino è dotato e dai limiti di natura biologica che impediscono il suo funzionamento. Il secondo è il modo di interagire del bambino con genitori, insegnanti, operatori o altre figure di riferimento, ed il terzo è rappresentato dal tipo di famiglia, dalla cultura sottostante e dall'ambiente in cui vive, con le aspettative e la capacità di elaborazione ed gradimento che ne derivano. Fondamentale in questo approccio è  il lavoro dei genitori con il bambino, equivalente a quello dei terapisti ed insegnanti, ed il lavoro dei genitori su loro stessi, sui loro modi di interazione, di gioco e di risposta emotiva alle richieste ed ai bisogni del bambino in crescita. Il genitore diventa dunque un compagno di giochi ed una guida che introduce il bambino nel cammino evolutivo. Il Floor - time è, dunque, un approccio evolutivo, poiché metodo sistematico per aiutare il bambino problematico ad acquisire e padroneggiare le diverse tappe dello sviluppo e le relative abilità. Greenspan individua sei tappe e abilità nella crescita mentale del bambino, fondamentali per ogni tipo di apprendimento e sviluppo intellettivo, e per l’opportunità di interagire col mondo. La prima abilità che il bambino deve imparare a padroneggiare è la capacità di stare calmo ed essere aperto ed interessato agli stimoli provenienti dall'esterno; in seguito dovrà imparare ad interagire e stare bene con gli altri, soprattutto con i genitori e le altre figure di riferimento, condividendo con essi confidenza e tranquillità. La terza tappa è l'abilità di creare reciproci scambi comunicativi, ovvero aprire e chiudere i cosiddetti "cerchi di comunicazione", a partire dal dare risposta al sorriso della mamma, per arrivare a offrire una risposta gestuale o verbale ad una proposta che viene dall'altro, cercandone di capire la sua volontà comunicativa. Questo potrebbe sembrare il punto di arrivo per molti bambini con autismo ed il punto di partenza per lo sviluppo emotivo ed intellettivo, ma non bisogna dimenticare né le tappe precedenti né gli obiettivi successivi. Da qui infatti il bambino procede verso l'acquisizione della capacità di creare gesti complessi, di mettere in sequenza una serie di azioni in una sequenza programmata di ragionamento logico, la capacità di generare nuove idee e, infine, l'abilità di creare un collegamento tra esse, rendendole reali e logiche; ciò che significa poter esprimere idee e sentimenti tramite il gioco o il linguaggio e poterle mettere insieme secondo un pensiero logico ed originale. Il metodo su cui si basa questo tipo di approccio è, come si diceva, basato sul gioco diretto ed interattivo con il bambino, fatto dai terapisti ma, soprattutto, dai genitori. Il tipo di gioco si ispira a pochi principi molto chiari, non sempre semplici da seguire; il più importante è cercare di seguire sempre la guida e l'iniziativa del bambino e giocare con qualsiasi cosa che attiri la sua attenzione, fosse anche soltanto guardare fuori dalla finestra, ma in modo tale da favorire un'interazione. Seguire gli interessi del bambino non significa, tuttavia, farsi trasportare in modo passivo dal suo gioco o dal suo rifiuto di giocare con l'altro, ma significa costruire su quello che il bambino fa e obbligarlo ad aprire e chiudere sempre più cerchi di comunicazione. Il lavoro viene portato avanti in modo intensivo da terapisti e genitori, ma sono soprattutto questi ultimi che devono impegnarsi a ritagliare, nelle circa 12 ore che in genere un bambino ha di veglia, 6 o 10 sessioni di Floor-time di 20-30 minuti ogni giorno. È inoltre da notare che questo approccio, che all'inizio sembra entrare prepotentemente nella routine quotidiana e sconvolgerla, diventa poi spesso una filosofia di vita ed un approccio generale alla risoluzione di comportamenti problematici o problemi nell'acquisizione di nuove nozioni ed abilità. Quando vengono introdotte ed intensificate interazioni affettive spontanee basate su scambi molto rilevanti, gestuali o verbali, i comportamenti di rifiuto o di perseverazione diminuiscono ed aumenta la capacità di relazione.

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Edurete.org Roberto Trinchero