L'autismo di Lucia Guglielmetti

L'approccio audio-psico-fonologico di Tomatis

| |Il metodo di Alfred [Tomatis] si basa su un'ipotesi psicologica- emozionale, e ha come obiettivo il miglioramento dell'abilità di ascolto e della comunicazione. Il metodo è stato introdotto intorno agli anni `50 dal dottor Alfred Tomatis, un medico otorinolaringoiatra francese, al fine di rieducare e affinare le abilità di ascolto e comprensione, la comunicazione, l’inventiva e il comportamento sociale. Il metodo è per bambini con disturbi dell'apprendimento, carenze d'attenzione, autismo, e problemi motori e di integrazione sensoriale. La teoria sviluppata da Tomatis nel corso degli anni  si basa sulle diverse funzioni dell'orecchio e sulle connessioni tra l'udito e la voce. Le funzioni dell'orecchio che sono state più dettagliatamente esaminate, oltre all'udito, sono la funzione vestibolare e quella cocleare. La prima è responsabile dell'equilibrio, della coordinazione, della verticalità, del tono muscolare e dei muscoli dell'occhio. Il vestibolo ha inoltre un ruolo importante nell’inviare e coordinare le informazioni sensoriali che il nostro corpo trasmette al cervello. Problemi a questo livello causano problemi di integrazione sensoriale. La seconda funzione studiata, quella cocleare, è responsabile dell'analisi dei suoni, e quindi è strettamente connessa alla comprensione del linguaggio. Il sistema vestibolare e cocleare, quindi, filtra ed elabora le informazioni sensoriali,uditive, visive, tattili. I suoni ad alta frequenza possono dare energia al cervello, mentre quelli a bassa frequenza sottraggono energia. Questo avviene perché i suoni ad alta frequenza attivano il sistema vestibolare e attivano il corpo di riflesso, come si può facilmente notare nelle persone che ascoltano musica  e ballano spontaneamente. Un'altra importante funzione dell'orecchio, dettagliatamente descritta nella teoria di Tomatis, è l’ascolto. Questa funzione ci permette di filtrare quello che sentiamo, escludendo quello che non abbiamo bisogno di sentire, e di organizzare le informazioni uditive in scale gerarchiche dotate di significato. Lo sviluppo di questa funzione dipende da diversi fattori, tra cui la gravidanza, il parto, le malattie, o traumi ed eventi che possono influenzare l'udito e la possibilità di comunicare. Quando questa funzione viene disturbata, si notano conseguenze negative nelle abilità scolastiche, sociali e comunicative. Le abilità comunicative legate alla voce, come l'intensità, il timbro, il ritmo, la scioltezza nell'espressione, dipendono anche dalla dominanza dell'orecchio. Se infatti è l'orecchio destro a essere dominante rispetto al sinistro, l'elaborazione dell'informazione è più efficace e più veloce, e l'individuo riesce a controllare meglio le componenti della comunicazione verbale su indicate. Inoltre, individui con dominanza uditiva destra, avrebbero una maggiore abilità nel gestire i propri vissuti emotivi. Il. Il training mira quindi a recuperare l'abilità ad ascoltare in modo bilanciato e migliorare il rendimento dell'orecchio destro. Quando la funzione d'ascolto viene recuperata e bilanciata, ci saranno ricadute positive anche sulla voce, che è strettamente connessa col sistema uditivo, e con essa anche sull'espressione di sé e sul comportamento. Nell'analizzare lo sviluppo delle funzioni dell'orecchio e dell'udito, Tomatis attribuisce particolare importanza a tutte le fasi dello sviluppo del bambino, a partire dalla vita intrauterina. Poiché è stato provato che l'udito è il primo senso ad essere sviluppato, essendo già del tutto efficace quando il feto ha 4 mesi e mezzo, il metodo Tomatis dà molta importanza alla vita uterina, e cerca di ripercorrerne tutto lo sviluppo attraverso un esperienza simbolica.Il programma propone infatti, in una prima fase, dei suoni o la voce della mamma, opportunamente filtrati, così come verrebbero avvertiti dal feto. Tomatis, con questo tipo di del bambino. Tali comportamenti infatti vengono interpretati come una difesa naturale all'ascolto di particolari stimolazioni uditive, che vengono percepite come dolorose, non soltanto a livello di udito, ma anche attraverso la pelle e lo scheletro, oppure vengono erroneamente associate ad altri tipi di sensazioni (ad esempio i suoni vengono visti come luci, o viceversa), creando confusione nella mente del bambino. Il training è attuato con l'uso di stimolazione con suoni, creata con un apparecchio speciale, chiamato orecchio elettronico; esso, oltre alle cuffie, ha anche un pezzo appoggiato sul cranio, che trasmette vibrazioni e suoni direttamente sull'osso. All'inizio la stimolazione è intensa, tipicamente 2 ore al giorno, per 15 giorni; le fasi successive sono più corte e avvengono ad intervalli di 1 o 2 mesi.

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Edurete.org Roberto Trinchero