Le strategie didattiche di Davide Antonetti

LA PROGETTUALITA' EDUCATIVA:definizione

Può innanzitutto essere definita come riflessione sullo scopo,sull’esito,su ciò che si va a fare e su come farlo al meglio, ovvero conoscenza della meta e della via più opportuna per raggiungerla. E’ strategia [I1] [I2] utile in condizioni di incertezza e rischio, che sempre accompagnano le relazioni e i processi educativi. Nella prospettiva progettuale, l’attenzione si concentra più sull’aspetto operativo e cioè su come prendere decisioni. La dimensione progettuale, infatti, attiene alla teoria delle decisioni: aiuta a indagare la complessità delle situazioni per stabilire quali decisioni prendere e come prenderle al meglio. L’ uomo è connesso solidamente alla realtà e alla storia proprio attraverso la dimensione progettuale. Sul piano pedagogico nella progettualità emerge la componente intenzionale del processo. Poiché questo abbia successo si devono mettere in atto tutte le forme di aiuto e intervento che promuovono la piena realizzazione delle potenzialità del soggetto e il raggiungimento della sua massima autonomia. La progettualità è strumento/momento di sintesi tra idealità e realtà, tra soggettività e oggettività, tra singolarità e pluralità. La dimensione progettuale, specie in campo educativo, si svolge intorno a motivi fondamentali, quali il prevedere (si progetta per ridurre l’ansia derivante dall’impossibilità di conoscere il risultato delle proprie azioni), l’ottimizzare (la progettazione, ovvero la traduzione pratica della progettualità, consente di usare le risorse nel modo migliore), l’innovare (la capacità di progettare viene associata con la possibilità di ideare nuove soluzioni e creare servizi utili) e il conseguire (seguire le tappe previste dalla progettazione consente di giungere agli obiettivi previsti). Il primo ingrediente della progettualità può essere individuato nell’orientamento al futuro. Secondo fattore è la connessione tra desiderio e decisione: è un passaggio cardine, difatti per il grande pedagogista americano John Dewey [E1] [I1] [I2] [E2] [F1] [S1], fa parte del momento progettuale il proiettare il pensiero sulle conseguenze dell’idea adottata e immaginarne gli esiti in rapporto alla soluzione del problema iniziale, prima di intraprendere un percorso decisionale. Un terzo elemento riguarda il substrato valoriale implicato nella definizione del progetto, ossia i valori di fondo che giocano un ruolo prioritario quando si decide se perseguire il proprio progetto o rinunciarvi. Il quarto fattore progettuale consiste nell’ottimismo nelle proprie capacità di incidere in modo determinante sulla realtà, poiché la progettualità si configura come capacità di “guardare oltre”, stabilendo una relazione attiva tra essere e dover essere, oltre alla difficile mediazione tra necessità e possibilità. Il quinto elemento della dimensione progettuale è connotato dalla complessità, poiché in ogni situazione interagiscono molteplici agenti in differenti modi e non sempre le proprie azioni conducono agli effetti desiderati. Oltre all’imprevedibilità degli eventi la situazione si presenta “complessa” perché per progettare è necessario considerare molteplici condizioni,come obiettivi,metodi e contenuti,ma anche valori e personalità.

1-DIMENSIONE TEMPORALE: è parte costituente delle decisioni e delle scelte poiché queste comportano una tensione dei soggetti verso l’avvenire, un tentativo di previsione dei risultati futuri. La rilevanza del tempo in maniera progettuale, sia come vincolo che come condizione e risorsa, suggerisce e giustifica l’interesse per il legame fra progetto e ambito temporale. Una positiva dimensione temporale consente di presentare l’individuo come interagente con la propria progettualità. Il tempo ha stretto legame con quest’ultima poiché ognuno di noi è chiamato a progettare il proprio tempo. Fra i compiti della riflessione pedagogica e dell’educazione rientra quello di condurre ad attribuire il giusto posto a ogni forma di temporalità, poiché tutti gli istanti che non contribuiscono alla realizzazione dell’uomo in quanto tale, cadono nel non senso. L’educazione alla progettualità richiede coraggio,sforzo,coerenza e continuità e esige una guida che sappia proporre con l’esempio un modello progettuale certo e consapevole. La progettualità si configura, dunque, come compito aperto della persona, impegnata nella tensione alla meta: ciascuno è soggetto e non oggetto del proprio tempo! L’educazione alla progettualità serve certamente per affrontare l’imprevisto e lo straordinario ma, anche, la routine e la quotidianità, attribuendo loro un senso; la persona va posta nelle condizioni di convivere con l’incerto e il sorprendente, credere nel futuro, avere fiducia in esso e agire perché si compia. La progettualità, come l’utopia, vale come direzione e non come meta, come punto di partenza e non come traguardo.

2-PROGETTUALITA’ COME DISPONIBILITA’ AL CAMBIAMENTO: è proprio la spinta a raggiungere un obiettivo ad attivare quei procedimenti logici, cognitivi ed emozionali che ci fanno dire di essere di fronte a un percorso progettuale. La progettualità educativa si configura quindi come strumento utile per aiutare ogni persona a svilupparsi il più completamente possibile nella direzione che gli è propria. Come il cambiamento ha bisogno di una progettualità sottostante, allo stesso modo il progetto formativo necessita di scoprire la dimensione del cambiamento e deve lasciarsi perforare dalla categoria della flessibilità.

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Edurete.org Roberto Trinchero