Le strategie didattiche di Davide Antonetti

FASI DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA:la valutazione dei risultati dell'azione didattica

Il processo valutativo [I1] [I2] [F1] è un insieme di operazioni di ordine cognitivo, altamente influenzato da fattori di natura affettiva, che raggiunge elevati gradi di complessità e implica da parte di chi lo attua un grande impegno. Valutare, o esprimere un giudizio, è un processo cognitivo che nelle varie tassonomie [I1] [I2] degli obiettivi didattici compare sempre al vertice di quelli considerati. Nonostante la sua complessità, la valutazione è uno di quei processi che tendono a essere presenti in ogni nostro comportamento, in ogni nostra azione o comunicazione. Viene svolta sia dagli insegnanti che dagli allievi. L’attività valutativa è un fatto simmetrico (A giudica B e B giudica A) e riflessivo (A e B giudicano se stessi). E’ un processo di natura psicologica, perché tocca il giudizio che ciascuno ha di sé e la fiducia che in sé ripone, ma anche di natura socio-politica perché porta a decisioni concernenti il presente e il futuro di chi entra nel sistema educativo scolastico. Una prima distinzione utile nel trattare di valutazione dei risultati dell’azione didattica va fatta tra “misurazione” e “valutazione”. Un importante approccio che fu elaborato da Tyler [E1] [E2] (“Ogni prova valida che indichi la presenza del comportamento inteso dall’obiettivo didattico è un metodo appropriato di valutazione”), partiva dal fatto che occorreva adattare le esigenze della misurazione a un processo di valutazione fatto in riferimento a piani educativi [I1] [I2] esplicitati negli obiettivi che si intendono conseguire. Inoltre Tyler sottolineava che nella valutazione non era tanto importante la misurazione dei dati quanto la loro interpretazione. Interpretazione [I1] e giudizio dovevano dipendere da criteri di riferimento di natura formativa come gli obiettivi che gli insegnanti avevano deciso di perseguire con la loro azione educativa. OGGETTIVITA’[I1], SOGGETTIVITA’http://www.fabbricafilosofica.it/MA/05/02.html">[I1], INTERSOGGETTIVITA’: sono tre possibili accentuazioni dell’azione valutativa. La prima evidenzia e valorizza soprattutto la componente rilevativi e di misurazione; si riferisce al ruolo che dovrebbero svolgere gli strumenti di valutazione nel fornire un quadro della situazione di ciascun allievo il più possibile corrispondente alla realtà di fatto. La seconda viene riferita alla componente interpretativa della valutazione, che può assumere il ruolo esclusivo di eliminare gli strumenti di misurazione. Qui viene anche valorizzato il ruolo dell’intuizione [I1] [I2] [E1] [F1] [S1], cioè il cogliere nella complessità delle situazioni gli elementi che caratterizzano maggiormente i vari soggetti. La terza infine, mette in luce il ruolo della negoziazione e della ricerca di consenso nell’elaborazione di interpretazioni e di giudizi che vogliano avere un’accettazione sociale basata più sull’accordo che sull’autorità di persone e metodi.

LA VALUTAZIONE NELL’ATTIVITA’ DIDATTICA: permette di verificare la validità del metodo adottato in vista del raggiungimento degli obiettivi. Dev’essere quindi vista come un’attività presente in maniera continuativa sia nella progettazione dell’azione didattica, sia nella sua attivazione. Il processo valutativo si sviluppa secondo cinque fasi fondamentali: 1-della concettualizzazione del problema valutativo e della scelta del modello: consiste nel che cosa si deve valutare, perché lo si fa, seguendo quale modello valutativo; 2-della raccolta delle informazioni: utili alla risoluzione del problema valutativo; 3-della interpretazione dei dati elaborati o delle informazioni raccolte: si deve dare un significato dal punto di vista formativo alle informazioni raccolte o ai dati elaborati; 4-della valutazione vera e propria; 5-delle decisioni e della comunicazione: si intendono le decisioni che sulla base della valutazione debbono essere prese e la comunicazione della valutazione finale adottata e delle decisioni prese. Ai fini di una corretta valutazione non solo è necessario sapere le caratteristiche del prodotto, ma anche quelle del processo in atto. La valutazione dovrebbe assumere le tipologie della metodologia di analisi degli effetti possibili dell’intervento educativo, cioè che fosse libera dal vincolo degli obiettivi.

-"VALUTAZIONE FORMATIVA": [I1] , si insiste sulla necessità di stendere nella maniera più larga possibile gli sbocchi dell’azione educativa scolastica.Questo concetto di "valutazione formativa",creato da Scriven [I1] [E1] [S1] nel 1967,indica l'insieme delle procedure che accompagnano la realizzazione e lo svolgimento del progetto curricolare.E' stato in seguito applicato alla valutazione degli allievi (da Bloom),venendo così a significare una funzione di regolazione dell'apprendimento.La VF è diventata quindi una vera e propria scuola di pensiero,un modo di concepire l'insegnamento che dà più importanza al progredire dell'allievo che non alla comparazione del suo rendimento con quello degli altri allievi:è quindi più utilizzata in pratiche valutative che intendono migliorare la qualità dell'apprendimento,che non nelle pratiche di scrutinio e di giudizio.

IL GIUDIZIO E SUE RICADUTE SULLE SCELTE EDUCATIVE: è il cuore della valutazione, anche se non ne è nè il fine,né la fine. Va elaborato tenendo conto di opportuni parametri di riferimento, definiti da tre approcci fondamentali: il primo è la forma più classica di valutazione e il metodo adottato dagli approcci più o meno legati direttamente alla psicometria [I1], ed è desunto dal problema di quanto è valida la prestazione di quell’allievo rispetto ad allievi della stessa classe e della stessa età.Questo modello che è oggi proposto dalle norme della scuola dell’obbligo, ci dice che occorre tener presente, nell’elaborazione dei giudizi, dell’ordine di priorità; il secondo è quello suggerito da Tyler, dove la valutazione si dice definita a criterio, poiché si può pensare a conoscenze o livelli minimi accettabili delle prestazioni; il terzo centra la sua attenzione sullo sviluppo soggettivo e si chiede qual è stato il progresso di un tale alunno rispetto alle sue condizioni di partenza, ed è una prospettiva di tipo longitudinale che consente alla fine di elaborare un giudizio di merito. La valutazione consiste nell’elaborazione di un giudizio, è un’attività intellettuale, influenzata da aspetti affettivi, e quindi ha una forte componente di natura soggettiva. Il suo ruolo fondamentale sta nel permettere di prendere decisioni a breve, medio e lungo termine: da soli o in gruppo. Dal punto di vista dell’azione didattica, l’elaborazione di un giudizio permette di organizzare in maniera più valida tutto il processo di insegnamento. E’ chiaro che la valutazione dev’essere definita a criteri, cioè rivolta al raggiungimento di specifici obiettivi didattici. Inoltre essa dev’essere formativa, nel senso che tende a regolare meglio l’intero percorso di acquisizione dei concetti e delle abilità. Questo suggerisce anche una sua presenza continuativa e pertinente. Per concludere quindi, LA VALUTAZIONE ha un ruolo importante nelle decisioni che devono essere prese sia a livello individuale, sia di gruppo; essa assume il ruolo fondamentale di controllo della qualità e di sistema regolativi dell’azione didattica. ESEMPI VALUTAZIONE FORMATIVA E SOMMATIVA:[I1] [I2] [I3]

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Edurete.org Roberto Trinchero