I giochi di squadra: il Volley di Baglione Elisa(elisa3103@libero.it),Sartin Katia(katia.sartin@libero.it)

INTRODUZIONE

Fra gli sport (F4)(F1) ricreativi che si possono praticare senza distinzione di età e sesso, divertenti anche se giocati con tecnica approssimativa, la pallavolo(E1) (F2)(S1) occupa, a nostro parere, una posizione di preminenza.

Può essere adattata a tutte le situazioni, variando il numero dei giocatori oppure le dimensioni del campo. Palestre, spazi all’aperto, cortili, spiagge, possono essere adibiti a campo di gara con un minimo di attrezzatura: basta una palla e una corda tesa al posto della rete. Il gioco si presenta anche a essere giocato in due, tre persone, palleggiando o eseguendo altri fondamentali (bagher, battuta ecc.).La pallavolo adattata(S2)(I1)(F3) può inoltre essere praticata anche da soggetti diversamente abili(S3)(E2) (I2)

Per questi motivi abbiamo ritenuto il volley un gioco sportivo particolarmente funzionale alle esigenze di coloro ai quali è rivolto questo lavoro.

L’obiettivo del nostro lavoro è quello di fornire agli insegnanti di educazione fisica, e/o educatori dei paesi in via di sviluppo, indicazioni, materiali e suggerimenti relativi ai giochi di squadra ed in particolare al gioco della pallavolo.

I piani di lavoro presentati nelle varie sezioni, sono stati strutturati per una tipologia di ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni (scuola secondaria di I° e II°).

Il percorso prevede molteplici proposte che potranno variare a seconda del livello (abilità iniziali) e dell’età dei ragazzi.

La pallavolo, viene classificata come sport di situazione (I3): ciò significa che per imparare a giocare a volley è necessario apprendere la tecnica, ma è altrettanto importante avere delle buone capacità di adattamento alle mutevoli situazioni di gioco: occorre saper scegliere il gesto tecnico giusto al momento giusto.

Una buona didattica del volley deve per prima cosa focalizzarsi sul modo migliore per apprendere la tecnica; tale risultato si ottiene facendo ripetere tante volte i gesti semplici che la compongono, fino a renderli automatici. Gli automatismi infatti, consentono di eseguire un’azione di gioco distogliendo l’attenzione dal proprio corpo in movimento per rivolgerla verso l’esterno (il campo avversario, la palla, i compagni di squadra). L’impostazione dei gesti tecnici fondamentali del volley (battuta, ricezione, alzata, schiacciata, muro, difesa), è una tappa molto importante nell’apprendimento, ma non è sufficiente: tali acquisizioni devono essere riferite alla situazione di gara.

L’iter didattico più appropriato punta sull’automatizzazione dei gesti tecnici essenziali e sulla loro immediata applicazione nella realtà di gioco. Il gioco diventa così l’elemento centrale dell’apprendimento. Una volta appresi i primi rudimenti tecnici per poter stare in campo, sarà proprio il gioco a suggerire su cosa insistere maggiormente e cosa correggere, fornendo poi le successive verifiche.

Qualsiasi esercitazione proposta dovrà avere come obiettivo principale la tattica, intesa come continua ricerca della situazione migliore di gioco, ottenuta con la scelta dei gesti tecnici più appropriati in ogni caso particolare.

L’apprendimento e l’automatizzazione dei gesti tecnici, presuppongono, in sintesi, delle capacità di movimento che si possono sviluppare in età precoce tramite il palleggio, esercizi, staffette e giochi in cui viene stimolata “l’elaborazione tattica” del gesto.

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero