Meccanica: forze ed equilibrio, lavoro ed energia di Lucia Abbo (abbo@to.astro.it), Elisabetta Contratto (elisabettacontratto@yahoo.it), Paola Fiumarella (paf1973@icqmail.com), Fulvio Poglio (f.poglio@warnews.it)

Esperimento di introduzione al lavoro: la fionda

Fionda

Si utilizza una fionda e si prova a tendere l’elastico usandolo per lanciare una pallina (di carta o di altro materiale leggero). Per lanciare la pallina bisogna tirare all’indietro l’elastico con il dito, esercitando su di esso una forza (di cui ci si è occupati in un’unità di lavoro precedente).

In questo modo l’elastico accumula energia. Più si tira l’elastico e più quest’ultimo accumula energia. Quando si lascia l’elastico quest’ultimo perde energia, la pallina l’acquista e “vola via”.

Si fa osservare ai ragazzi quali siano le varie fasi del lancio per capire bene quali forze intervengono e come si combinano tra loro: l’elastico, tramite l’energia elastica immagazzinata, trasferisce energia alla pallina di carta. E’ intuitivo capire come più si allunga l’elastico, più si trasferirà energia alla pallina (e quindi andrà a cadere più lontano).

Questo semplice esperimento introduce e definisce il lavoro [FR]; [ES]; [ENG] come mezzo per trasferire l’energia.

Il lavoro presenta le seguenti caratteristiche:

1) è in qualche modo legato sia alla forza che si esercita, sia all’allungamento dell’elastico.

2) Agisce per un tempo limitato: compio lavoro solo durante l’allungamento dell’elastico. Quando fermo la mano smetto di compiere lavoro.

3) E' effettivamente un mezzo per trasmettere energia: quella (potenziale) elastica si trasforma in energia cinetica della pallina quando lascio andare l’elastico.

Formalizzazione

Partendo dai concetti intuitivi sviluppati a questo punto si possono formalizzare i concetti di lavoro ed energia: il lavoro (meccanico) effettuato su di un corpo sarà definito come:

L=F x s

Il lavoro è una grandezza vettoriale (ha una direzione ed un verso di applicazione) ed è proporzionale sia alla forza che si esercita che allo spostamento (per quanto si applica la forza).

Tornando all’esempio della fionda: più allungo l’elastico, maggiore sarà il lavoro compiuto su di esso, più “tiro forte” maggiore sarà il lavoro compiuto e la pallina andrà più lontano perchè più energia ha accumulato.

Quantificando, così, le tre caratteristiche intuite dall’esperimento con la fionda ed elencate sopra. Il lavoro si misura in Joule (J), ovvero Newton per metri (N x m). In questo modo si introducono operativamente i concetti di energia potenziale e cinetica: quando si è allungato l’elastico e ci si appresta a lasciare la pallina, quest’ultima ha accumulato dell’energia potenziale che si trasforma in energia cinetica durante il volo della pallina. Anche l’energia si misura in Joule come il lavoro.

A questo punto si può quantificare quanto introdotto.

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