Lo Strutturalismo di Luisella Agodi (gufix70@gmail.com), Alessandro Croce (alcroce@yahoo.it), Alessandra Morelli (morellialessandra@yahoo.it)

Transtestualità

La stessa opera, però, non rimarrà estranea a questa riorganizzazione epistemologica cui con impressionante coerenza ci conduce lo sguardo strutturale. L’idea che esista qualcosa come una storia della letteratura è, dal punto di vista strutturale, una concessione eccessiva al modo di pensare tipico della modernità. Secondo Gérard Genette, [I1] [I2] [E1] [E2] [E3] [E4] [F1] [ES1] [ES2] [ES3] si tratta di affermare la legittimità di sostituire «al determinismo temporale della genesi [...] un determinismo potremmo dire spaziale della struttura, in cui ogni realtà si definisce in termini di relazione e non più di filiazione» [Genette: 143], di considerare pertanto la letteratura dal punto di vista della sua evoluzione globale. Vale a dire, come storia di un sistema in cui la rilevanza è attribuita all’evoluzione delle funzioni, e non a quella dei singoli elementi, attraverso un’analisi che, praticando «successivi tagli sincronici e paragonando i quadri tra loro» [Genette: 153], sfoci in una sintesi «in cui i diversi temi si raggruppano in reti per ricevere il loro senso pieno dal posto e dalla funzione che occupano nel sistema dell’opera» [Genette: 144].

La prospettiva delineata dallo strutturalista ci conduce dunque a guardare alla letteratura come a una totalità interconnessa (di qui nascerà il concetto di “transtestualità”), in cui ogni opera comunica virtualmente con tutte le altre, in un dialogo ininterrotto. Da questo punto di vista, non sono più gli autori, sono le opere stesse a parlare e a relazionarsi tra loro, e proprio in questo porsi in relazione ognuna di esse trova una sua propria identità. È, in certo modo, il trionfo ideale del metodo saussuriano: l’opera esiste in quanto si differenzia da tutte le altre, e nasce entro un tessuto costituito dalla scrittura letteraria. Quest’ultima, però, è a sua volta parte del più vasto mondo della cultura e del linguaggio, cui, in ultima analisi, è funzionale:

Questa visione unificata del campo letterario è un’utopia profonda che ha le sue ragioni di essere, giacché la letteratura non è soltanto una collezione di opere autonome o suscettibili di “influssi” per una serie di incontri fortuiti e sporadici; essa è anche un insieme coerente, uno spazio omogeneo all’interno del quale le opere comunicano e si compenetrano; ed è inoltre, a sua volta, un frammento legato ad altri nello spazio più vasto della “cultura”, dove il suo valore proprio è funzione dell’insieme. [Genette: 151]

ESERCIZI

  • Completa la frase sottostante scegliendo la coppia di termini adeguata.
    “Secondo Genette, è opportuno sostituire al determinismo ......... della genesi un determinismo ............ della struttura, in cui ogni realtà si definisce in termini di relazione e non più di filiazione”.
    1. Causale/temporale
    2. Sincronico/spaziale
    3. Temporale/spaziale
  • Nella prospettiva strutturalista, la letteratura è
    1. Una visione unificata
    2. Un insieme coerente
    3. Una collezione di opere autonome
    4. La cultura al suo più alto grado

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Edurete.org Roberto Trinchero