Natura, Scienza e Religio nel De Rerum Natura di Lucrezio di Irene Anna Rubino (braciu@yahoo.it), Francesca Gnan (fran.gnan@tiscali.it), Maria Sciancalepore (mariamiriam@katamail.com), Monica Sotira (monica.soti@yahoo.it)

DE RERUM NATURA - Contenuto

Il De Rerum Natura è un poema didascalico in sei libri. Essi si possono raggruppare in tre diadi, ovvero in tre gruppi da due, ciascuno dei quali affronta un determinato argomento. La prima diade affronta argomenti fisici, la seconda antropologici e la terza cosmologici.

 

Il contenuto dell’opera si può schematizzare in tale modo:

1.    Il primo libro espone la dottrina degli atomi, secondo la quale nulla si crea e nulla si distrugge. Qualsiasi cosa esista, infatti, è nata dall’aggregazione casuale di un gruppo di atomi, che sono particelle innumerevoli, indistruttibili e invisibili che si possono aggregare in una serie infinita di combinazioni, per poi disaggregarsi provocando la dissoluzione dei corpi stessi. Il primo libro si chiude con la grandiosa dimensione dell’infinito

2.    Il proemio contrappone l’atarassia alla condizione di infelicità in cui versa la maggior parte degli uomini: solo la dottrina epicurea può liberare gli uomini dalle loro (assurde) paure. Alla teoria degli atomi si aggiunge quella del clinamen, ovvero i movimenti e le deviazioni di percorso che modificano le traiettorie verticali solitamente seguite dagli atomi nel loro movimento nel vuoto. Al termine del libro si parla della convinzione che esistano infiniti mondi paralleli, ciascuno dei quali nasce per aggregazione di atomi, vive e muore per dissoluzione e disaggregazione degli atomi stessi

3.    In apertura si trova una solenne celebrazione di Epicuro, seguita dalla dimostrazione della composizione e della natura mortale dell’anima e dell’animus. La prima è il soffio vitale che anima il corpo, il secondo la mente, la facoltà razionale degli uomini. Anch’esse, formate da atomi, sono periture e come il corpo sono soggette alla morte: tuttavia, dato che nel momento in cui il corpo si dissolve non esiste più la possibilità di avvertire alcun dolore o sentimento, non sarà percepibile la loro dissoluzione, ovvero non è possibile provare dolore quando si muore e, soprattutto, non è possibile che l’anima sopravviva al corpo. Pertanto si ha qui la confutazione della paura della morte, che si fonda su convinzioni tanto radicate quanto errate

4.    Viene esposta la teoria delle sensazioni: esse sarebbero provocate da sottili fasci di atomi (simulacra) che si staccano dagli oggetti e dai corpi fino a colpire i sensi. Dopo la parte dedicata al funzionamento dei sensi, si ha la celeberrima trattazione della fisiologia del sesso e della psicologia dell’amore

5.    Dopo un nuovo elogio di Epicuro, si parla dell’universo, destinato ad avere una fine (eterni sono soltanto gli atomi), e di argomenti di cosmologia in generale. Il libro prosegue con la delineazione della storia dell’umanità, partita da origini ferine e giunta a civiltà sempre più evolute.

6.    Anche l’ultimo libro si apre con un nuovo elogio di Epicuro, il figlio più illustre della città di Atene. Viene poi offerta una spiegazione razionale e scientifica di svariati fenomeni meteorologici e scientifici, che provocano immotivatamente negli uomini un timore superstizioso e sono fonti di angosce e timori. Il libro e il poema si chiudono con la famosissima descrizione della tremenda peste che si abbatté su Atene nel 430 a. C, per la descrizione della quale Lucrezio trae ispirazione da Tucidide [Ita] [En1] [En2] [Fr] [Sp].

   4/12   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero