Macbeth: Follia, cupidigia e destino di Oscar Serino, Basilio Sciacca

PREMESSA DEGLI AUTORI E PROFILO DEL PERCORSO DIDATTICO

Opera teatrale composta presumibilmente a cavallo tra il 1606 e il 1607, il Macbeth [E1] [E2] [E3] [Es1] è considerato l’ultima delle quattro grandi tragedie di William Shakespeare [I1] [ES2] [ES3], al pari dell’Amleto, di Re Lear e dell’Otello. Due caratteristiche che la contraddistinguono dalle altre sono: da un lato la relativa brevità e dall’altro l’atmosfera estremamente tetra, a tratti apocalittica. Infatti, mentre in Re Lear il mondo naturale resta totalmente indifferente nei confronti delle vicende umane, nel Macbeth il sommo poeta inglese sceglie di introdurre l’elemento sovrannaturale funesto che contribuisce a far crollare il regno di Macbeth e a provocarne quindi la tragica morte.

Il tema fondamentale della tragedia (ambientata in Scozia) è la natura malvagia dell’uomo o comunque la pulsione distruttrice che alberga in ognuno di noi.

In sintesi l’opera racconta la disperata ascesa di un nobile che, da virtuoso e fedele al proprio sovrano, si trasforma in un mostro crudele che non si ferma di fronte a nessun ostacolo ed elimina fisicamente tutti i potenziali nemici, compresi amici e parenti. La spirale di sangue e violenza finisce però per distruggere lui stesso e la moglie la quale sempre lo appoggia nei complotti di corte. Proprio questa figura femminile, lady Macbeth, rappresenta la parte psichicamente malata dell’eroe, la perversa consigliera ed istigatrice che, alla stregua di un serpente velenoso, usa il marito come uno strumento per raggiungere il potere e soddisfare la propria cupidigia.

Ma perché ritenere educativa quest’opera scritta più di 400 anni fa?

Molto semplicemente, perché descrive in maniera impietosa la natura umana, gli istinti ferini e malvagi che tentiamo di controllare o addirittura di negare. Recitiamo la parte dei sudditi fedeli fino a quando… siamo costretti a farlo! Non si tratta però di un’opera che inneggia alla ribellione, tutt’altro. Infatti il sovrano barbaramente ucciso da Macbeth è un buono, ama sinceramente il popolo e amministra il regno con rigore e giustizia. Al contrario Macbeth si dimostra un folle tiranno, adora solo il potere fine a sé stesso, non considerandolo uno strumento per difendere i più deboli.
Allargando il discorso, la lettura e la comprensione profonda di questa tragedia trasmettono un alto messaggio pedagogico: tutte le rivoluzioni politiche non accompagnate da reali progetti filantropici ma solo da interessi personali abietti finiscono per provocare le stragi dei deboli e degli indifesi e la distruzione della Natura.
La Storia insegna ma forse è l'Uomo che non impara.


PROFILO DEL PERCORSO DIDATTICO

  • Destinatari: allievi di 17-18 anni frequentanti una scuola superiore in cui l’inglese è materia curricolare.
  • Pre-requisiti:
    ----- linguistici: livello C1 del Quadro Comune Europeo. Gli allievi conoscono le varianti ortografiche dell’inglese tardo-rinascimentale e sono consapevoli del diverso significato di alcune parole.
    ----- contenutistici: teatro elisabettiano, conoscenza generale della produzione shakespeariana, familiarità con i fondamenti del genere teatrale
    ----- operativi: saper decodificare e utilizzare fonti scritte (testi provenienti da manuali di storia, libri di vario argomento, siti internet, cd rom), iconografiche (riproduzione di manoscritti e di immagini artistiche), schemi e mappe concettuali.
  • Finalità generali: portare la classe ad apprezzare uno dei massimi capolavori della drammaturgia inglese, possibilmente nella lingua originale. Riflettere sulla complessità della psicologia umana e sulle ragioni profonde che inducono perfino le persone d’ingegno a commettere azioni malvage.
  • Obbiettivi relativi al sapere:
    1. conoscere l’intreccio della tragedia
    2. identificare i temi portanti dell’opera: cupidigia, passione e conflitto interiore che conduce alla follia, violenza, senso di colpa, relazione tra piano reale e piano soprannaturale.
    3. riuscire ad analizzare le caratteristiche salienti dei protagonisti
  • Obbiettivi relativi al saper fare (sviluppo di competenze):
    a. identificare livelli di lettura di complessità crescente da un piano più letterale/fattuale ad un piano simbolico/allegorico
    b. ricondurre i dilemmi etici della storia ad un contesto extra-letterario
    c. produrre un componimento in cui si approfondiscono, attraverso l’uso di risorse in rete e d’altra natura, alcuni aspetti tematici a scelta Es: conflittualità marito moglie
  • Metodologia: lezione frontale con spiegazione degli eventi e dei processi storici (anche con l’illustrazione alla classe dello schema dell’argomento), attraverso l’utilizzo del testo teatrale e partendo dalle conoscenze della classe (accertamento dei prerequisiti). Si ritiene efficacissima l’eventuale rappresentazione da parte della classe delle scene più “semplici” da mettere in scena, sulla base delle risorse a disposizione della scuola/classe.
  • Strumenti
    testo teatrale (in forma cartacea o elettronica)
    mappe concettuali
    ricerche in rete
    costumi scenici
    spazi idonei ad attività teatrali (auditorium o aula capiente)

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero