Diritto Internazionale Umanitario di Serena Covella

In che modo il Diritto Internazionale Umanitario
consente di perseguire i criminali di guerra

Nel divenire Parti delle Convenzioni di Ginevra, gli Stati si sono impegnati a prendere le misure legislative necessarie per punire le persone colpevoli di gravi infrazioni di queste Convenzioni.
Gli Stati sono anche tenuti a perseguire le persone sospettate di aver commesso infrazioni gravi, o a estradarle per il giudizio verso altri Stati. In altri termini, gli autori di gravi infrazioni – i criminali di guerra – dovranno essere perseguiti in ogni tempo e in ogni luogo e tale responsabilità incombe agli Stati.
Generalmente, la giurisdizione penale di uno Stato si applica per i crimini commessi sul suo territorio o dai propri cittadini. Il diritto internazionale umanitario va oltre, in quanto esige dagli Stati che essi ricerchino e puniscano tutte le persone che abbiano commesso gravi infrazioni, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal luogo in cui è stato commesso il fatto. Questo principio detto della giurisdizione universale è essenziale per garantire una repressione efficace delle infrazioni gravi.
La repressione può essere assicurata sia tramite i tribunali nazionali dei diversi Stati, sia attraverso una istanza internazionale.
I due Tribunali internazionali ad hoc per la ex Iugoslavia [Fr][En] e per il Ruanda [Fr][En] sono stati creati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite [Fr][En][Esp], rispettivamente nel 1993 e 1994, con lo scopo di giudicare i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità ed il genocidio, commessi nel corso dei conflitti svoltisi in quei Paesi.

N.B. I contenuti di questa pagina sono tratti da materiale liberamente scaricabile dal sito della Croce Rossa Italiana

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