L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

I rapporti annuali dell'EUMC

Come viene registrata nei “Rapporti” annuali dell’EUMC l’intolleranza contro gli ebrei? I primi rapporti annuali (1997, 1998, 1999) rilevano che soltanto nei paesi nordici le forze di polizia registrano separatamente i crimini contro gli immigrati dai crimini contro persone di religione ebraica. I primi e i secondi sono comunque in aumento. Negli altri paesi dell’Unione la criminalità per tutti questi reati è registrata in forte crescita. Nel Rapporto 2000, si afferma che i reati di stampo razzista commessi da organizzazioni neonaziste e gruppi fiancheggiatori sono aumentati in Finlandia, Germania, Spagna e Svezia. Dalla Spagna, dove il numero degli aderenti ad organizzazioni neonaziste sta rapidamente aumentando, viene segnalato che l'uso di Internet per organizzare gli attacchi è in rapido aumento. Il numero dei siti Web in Germania è più che raddoppiato dal 1999 al 2000 e nel 2000 i concerti di musica rock hanno assunto per i gruppi di estremisti di destra un ruolo sempre più centrale. Viva preoccupazione è espressa dalle organizzazioni antirazziste in Danimarca, dove la stazione radio del movimento neonazista danese continua ad essere un veicolo di propaganda ed incitamento per le organizzazioni neonaziste internazionali. Il Rapporto 2001 denuncia un aumento altissimo di varie forme di intolleranza, di discriminazione e di numerosi crimini contro gli immigrati, in tutti i paesi membri, soprattutto nei confronti degli immigrati di religione islamica. Per ovviare alla difficoltà già denunciata di avere dati credibili, l’”Osservatorio” prende accordi in ogni Paese membro con qualificati enti di ricerca e istituisce la rete di raccolta dati RAXEN[IT1], [EN1], [AU1]. Nel rapporto 2002 si legge che l’”Osservatorio” ha realizzato un incontro con esperti di fama internazionale, rappresentanti di organizzazioni non governative, giornalisti di vari stati per analizzare le caratteristiche che stanno assumendo le azioni contro persone e contro beni ebraici. Alcuni partecipanti ritengono che l’aumento dell’antisemitismo nell’Unione europea sia strettamente collegato alla situazione nel Medio Oriente ed il dibattito sottolinea la necessità di una chiara distinzione tra l’antisemitismo e le critiche alla linea politica del governo israeliano, portate avanti anche da persone di religione ebraica. Da un esame delle forme più recenti di antisemitismo è emerso che i tradizionali stereotipi contro gli ebrei continuano ad esistere, anche se per comunicare i pregiudizi e l’odio si usa un nuovo strumento, Internet. Per migliorare la situazione, gli esperti hanno sottolineato il ruolo dell’istruzione, formale ed informale, ma anche il ruolo della legge. L’ applicazione delle leggi, il loro potenziamento e la ferma condanna degli attacchi razzisti sono di importanza vitale. La tavola rotonda ha ritenuto che anche il dialogo inter-religioso sia importante ed efficace, perciò è stato chiesto che l’Unione Europea svolga in modo costante un ruolo di mediazione tra le diverse confessioni religiose. Un solo Rapporto riassume la situazione che si è determinata nei paesi membri negli anni 2003 e 2004. Emerge che le forme di intolleranza più diffusa riguardano gli immigrati di religione islamica, al punto che ormai si può parlare di una vera e propria “islamofobia”, argomento sul quale l’”Osservatorio” si è impegnato a promuovere incontri periodici con esperti internazionali.

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Edurete.org Roberto Trinchero