Motori endotermici a combustione interna di Sara Bergandi, Stefano Cantoni, Leonida Fossati, Alfredo Greco

Aria Comburente

L’energia chimica contenuta nel combustibile si libera sotto forma di calore quando il combustibile viene bruciato grazie alla presenza dell’ossigeno nell’aria. E’ dunque necessario introdurre nel motore aria e combustibile opportunamente miscelati.

Se il combustibile fosse composto solamente di idrocarburi e la combustione fosse completa la miscela compressa nella camera di combustione bruciando si trasformerebbe in vapor d’acqua, (H2O) biossido di carbonio (CO2) e azoto (N2). L’azoto, gas inerte presente nell’aria non prende parte alla combustione. Il vapor d’acqua prodotto nella combustione si mantiene al di sotto della temperatura critica e si comporta come un gas permanente.

In pratica gli idrocarburi non sono puri, la combustione non è completa e fra i prodotti della combustione si trovano anche aliquote di altri gas, monossido di carbonio (CO) idrocarburi incombusti (HC), ossidi di azoto (NOX) ed anche ossigeno (O2) e varie impurità.

Il fluido operante è dunque formato inizialmente dall’aria e dal combustibile e, in seguito, dai gas prodotti dalla combustione. La sua composizione chimica varia continuamente durante il ciclo operativo.

Nei paragrafi successivi vedremo sommariamente le caratteristiche dell’aria e le reazioni chimiche della combustione.

L’aria atmosferica – comburente

Una massa d’aria atmosferica secca è, approssimativamente composta da 77 parti di azoto e 23 di ossigeno. Contiene piccole quantità di altri gas ma questi si comportano nella combustione come gas inerti e possono essere considerati dal punto di vista motoristico come l’azoto.

Le proporzioni in volume sono: 21% ossigeno – 79% azoto e altri gas.

La massa di un metro cubo di aria alla pressione di 1 atm e a 0°C vale 1,275 kg

Quantità di aria necessaria per la combustione. Rapporto stechiometrico

I combustibili più usati nei motori endotermici sono mescolanze di idrocarburi cioè composti essenzialmente di carbonio e idrogeno. Il carbonio e l’idrogeno reagiscono con l’ossigeno secondo le seguenti equazioni elementari

C + O2 => CO2

2H2 + O2 <=> 2H2O

CO2 e H2O sono prodotti della combustione

Diamo a ogni componente il valore in massa tenendo conto che la massa atomica per l’idrogeno è pari a 1, per il carbonio 12 e per l’ossigeno 16. Si ottiene:

C + O2 = CO2

12C + 32O = 48CO2

H2 + 1/2O2 = H2O

2H+ 16O = 18 H2O

Applichiamo queste equazioni al caso della combustione di un idrocarburo scelto fra i principali componenti della benzina: il nonano. La sua formula è C9H20, combinandosi con l’ossigeno produce CO2 e H2O, mentre l’azoto N2 rimane inerte.

C9H20 + 14O2 = 9CO2 + 10H2O

in definitiva:

1 Kg di nonano + 3,5 kg di ossigeno = 3,094 kg di anidride carbonica + 1,406 kg di H20

Dunque per la combustione di 1 kg di nonano occorrono 3,5 kg di ossigeno e poiché l’ossigeno è fornito dall’aria che ne contiene il 23% occorre una massa d’aria di 15,2 kg. Questo valore corrisponde al rapporto fra le masse d’aria e di combustibile detto stechiometrico, che rappresenta la dosatura teorica ideale per ottenere la combustione completa. Il rapporto stechiometrico varia di poco per i diversi idrocarburi. In pratica dei motori il rapporto aria-combustibile che chiameremo anche rapporto di miscela, si discosta, durante il funzionamento, dal valore stechiometrico: quando l’aria è in difetto si dice che la miscela è ricca, quando è in eccesso che la miscela è povera.

Nei motori a benzina il rapporto di miscela fornito dai carburanti può variare da 11 a 20. Nei motori ad accensione per compressione; affinché il combustibile iniettato venga tutto a contatto con l’aria per bruciare è necessario un forte eccesso di aria e il rapporto fra la massa di aria introdotta nel motore e quella del combustibile è superiore a 25.

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