Gravitazione universale di Giovanni Bertolo (satprem69@libero.it), Gianfranco Bottini (gbottini@gmail.com), Emanuele Ciancio (ciancio@isiosf.isi.it), Raffaele Serra (serraraf@alice.it)

Galilei

Galilei

Galileo Galilei EN1 FR1 ES1 ES2 nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 da Vincenzo Galilei, mercante fiorentino, maestro di canto e teorico della musica, e da Giulia Ammannati, di Pescia. Nel 1585 scrive i Theoremata circa centrum gravitatis solidorum che rappresentano il primo frutto dei suoi interessi per la fisica e per il metodo di Archimede. L’anno successivo pubblica il suo primo lavoro, la bilancetta, nel quale illustra la bilancia idrostatica che ha progettato sulla base delle indicazioni di Archimede. La passione per la fisica non escuteva interessi di carattere letterario. Nel 1589 Galilei aveva ottenuto la nomina a lettore di matematiche nello Studio di Pisa. Al periodo pisano appartengono anche i manoscritti del De Motu (scritto intorno al 1592) nei quali Galilei afferma contro Aristotele che tutti i corpi sono intrinsecamente pesanti e che la leggerezza solo una proprieta’ relativa: il fuoco sale verso l’alto non perche’ possiede la qualita’ della leggerezza, ma perche’ e’ meno pesante dell’aria. Il problema che Galilei qui affronta non e’ quello della velocita’ come tale, ma della velocita’ di corpi diversi nello stesso mezzo, o dello stesso corpo in mezzi differenti. Non intende dimostrare che tutti i corpi cadono con la stessa velocita’, ma che le velocita’ di caduta di un grave e’ proporzionale alla differenza tra il suo peso specifico e la densita’ del mezzo attraverso il quale esso cade. Oggetti della stessa materia e densita’ cadrebbero nell’aria, indipendentemente dal loro peso, con la stessa velocita’. Nel caso di oggetti di materia diversa e aventi lo stesso peso cadrebbe con maggior velocita’ il piu’ denso. Il moto nel vuoto (attraverso la progressiva diminuzione della densita’ del mezzo) diventa, a differenza di quanto ritiene Aristotele, possibile: oggetti di differenti materie cadono in esso con differenti velocita’. E’ questo l’inizio di un lungo cammino che condurra’ Galilei al rifiuto, sempre piu’ consapevole, dei quadri mentali dell’aristotelismo. Le ricerche sul moto occuperanno infatti Galilei per tutta la vita. Nel corso di cinquant’anni, Galilei elabora una serie vastissima di ricerche e affronta una quantita’ di problemi: l’isocronismo delle oscillazioni del pendolo; la caduta dei gravi; il moto dei proiettili; la coesione; la resistenza dei solidi. In questo lungo periodo di tempo, egli andra’ assumendo, anche relativamente a questioni di fondo, posizioni diverse che risultano da approfondimenti, correzioni, in qualche caso da vere e proprie svolte concettuali. E’ tuttavia rintracciabile, in questo lungo periodo di tempo, un elemento di salda continuita’. Esso e’ costituito dalla consapevole adesione alle impostazioni e al metodo del “divino Archimede”. Fra il 1592 e il 1593 compone la Breve istruzione all’architettura militare, il Trattato delle fortificazioni, le Mecaniche. Fa lezione sugli Elementi di Euclide e sull’Almagesto di Tolomeo. Nel 1597, ad uso degli scolari, compone il Trattato sulla sfera o Cosmografia che e’ una limpida esposizione del sistema geocentrico. Ma e’ gia’ su posizioni ben differenti. In una lettera di quello stesso anno indirizzata a Keplero, scrive di essere giunto gia’ da molti anni alla dottrina di Copernico anche se, spaventato dalla sorte del comune maestro, non ha osato finora pubblicare le sue dimostrazioni e le confutazioni degli argomenti degli avversari. Accanto al suo studio sorge un’officina nella quale vengono costruiti gli apparecchi delle quali si serve nelle sue lezioni pubbliche e private. Siamo, anche in questo caso, in presenza di un interesse che non verra’ mai piu’ abbandonato: non solo l’architettura militare e le fortificazioni, ma i problemi della balistica, dell’ingegneria idraulica, della canalizzazione e del sollevamento delle acque, le ricerche sulla resistenza dei materiali, la costruzione del compasso geometrico-militare, del cannocchiale, del termobaroscopio, infine una passione per l’ osservazione la misura, il disegno e gli strumenti, una infinita curiosita’ per gli esperimenti prodotti dalla sottigliezza dell’ingegno. Del 1606 e’ l’opuscolo che illustra Le operazioni del compasso geometrico militare. Dell’anno successivo la Difesa contro le calunnie et imposture di Baldessar Capra il quale aveva sostenuto, a torto, di essere l’inventore del cannocchiale.

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Edurete.org Roberto Trinchero