Storia del cinema di Paolo Jacob

IL CINEMA RUSSO DEGLI ANNI '20

L'era del cinema sovietico č, piů che negli altri stati europei, fortemente caratterizzata dagli avvenimenti politici e sociali in forte cambiamento dopo la Rivoluzione  d’ Ottobre del 1917.
Si possono vedere negli anni 1917- 1933 tre periodi con grandi differenze.
Il primo periodo si situa durante il  cosiddetto Comunismo di guerra (1918-1920), in cui il Paese si trovava in una situazione di guerra civile, dove le forti difficoltŕ economiche, si ripercuotevano sull'industria Cinematografica. I film erano pochi e non potevano prevedere alti spese.
Il  secondo periodo coincide con la NEP  la “Nuova Politica Economica” (1921-1924) voluta da Lenin , in cui il cinema diede  segni di ripresa, come tutta la economia russa.
Infine, l’ ultimo periodo (1925-1933) č  caratterizzato da crescita economica e  da forti esportazioni  che si andarono a ripercuotere sulla produzione, distribuzione ed esercizio di tutta l’industria cinematografica.
Sergej Michailovic Ejzenštein[It2][En1], uno dei maggiori registi del periodo, pubblica un saggio intitolato "Il montaggio delle attrazioni", dove espone le basi del suo cinema del montaggio. Infatti, egli passň alla storia del cinema come il  vero maestro del montaggio. Per Ejzeštein, infatti, il significato non doveva venire fuori solo dalla trama, dai dialoghi e dalle espressioni degli attori. Si poteva dare un significato molto forte anche unendo due immagini che vedendole singolarmente  non avevano nessun significato simile, ma che tramite la loro unione attraverso il montaggio, trovano unione e forza. Facciamo un esempio.
Il primo film a raccogliere un grande successo all'estero fu proprio " La corazzata Potëmkin " di Ejzenštein. Questo film tratta l’ammutinamento fatto dai soldati russi in una nave da guerra, ribellione dovuta alle infami condizioni che erano dovuti a sopportare: poco cibo, molto lavoro, fatica accomulata, regole rigide. Invece di presentare tramite immagini tutti questi aspetti vissuti dai soldati, Ejzenštein unisce a qualche ripresa sui soldati affranti, una ripresa su un grande pezzo di  carne mangiato dai vermi, per poi ritornare alla immagine dei soldati. Ecco come si puň identificare tramite il montaggio quello che stanno vivendo i soldati. Quel pezzo di carne diventa il simbolo della loro vita sulla nave, e l’inizio della rivolta.


Un altro autore di rilievo che aveva cominciato la sua carriera negli anni della Rivoluzione fu Dziga Vertov [Es1][En1] [Fr1]
Alla metŕ degli anni Dieci, Vertov scriveva poesie e libri di fantascienza, componeva musica, e frequentava gli ambienti degli artisti futuristi e divenne il supervisore dei cinegiornali.
Nel 1924 cominciň a realizzare i primi documentari. Molto famoso č “l’uomo con la macchina da presa”(1929) dove filma un giorno qualsiasi in una cittŕ e i suoi innumerevoli aspetti tipici, dal tram che passa alla gente che va al lavoro. Se pensiamo che oggi possa essere un film noioso e senza significato, dobbiamo pensare che negli anni venti non si era abituati a “vedersi” nelle nostre piccole azioni quotidiane. Il solo fatto di vedere la cittŕ, da un occhio indiscreto e sotto un altro punto di vista da quello umano, era fonte di originalitŕ e novitŕ.
Vertov, infatti, era un convinto costruttivista, e come  per Ejzenštein ,per lui il montaggio era fondamentale e interveniva non come tecnica a se stante, ma come principio di organizzazione dell'intero processo.

Film:
"La corazzata potemkin"[Es1][En1] (1925) di Sergej Michailovic Ejzenštein
"La madre"[En1][Es1][Fr1] (1926) di Vsevolod Pudovkin[Es1][Fr1][En1]
“Ottobre”[Fr1] (1928) di Sergej Michailovic Ejzenštein
“ L’uomo con la macchina da presa”[Fr1](1929)di Dziga Vertov
“La terra”[Fr1](1930) di Aleksandr Dovzenko[En1]

   7/31   

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