Sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo di Margherita Andò

Strategia didattica

Particolare interesse dovrà essere dedicato alla scelta dei mediatori didattici. La mancanza di un libro di testo di riferimento rende indispensabile focalizzare l’attenzione sulla strategia didattica da adottare. Il tempo trascorso in classe deve essere speso in modo da coinvolgere “sempre” gli studenti. Questi, non devono mai perdere l’attenzione dalle attività proposte perché non avranno possibilità a casa di rivedere, consultare o approfondire le tematiche trattate. E’ imperativo quindi adottare una strategia “Child centered” che richieda un coinvolgimento attivo degli studenti nella realizzazione delle lezioni, attraverso mediatori didattici come problem analysis/solving, brain storming, cooperative learning e narrazione fino ad arrivare alla peer education, un approccio anche definito del “Child to Child”. Le lezioni frontali, che prevedono solo un ruolo passivo degli studenti, dovranno essere limitate cercando di ridurre i contenuti all’essenziale e introducendo opportuni accorgimenti che le rendano più trascinanti.

Brain Storming

Questo mediatore permette di far esprimere liberamente agli allievi le proprie idee. Nell’ambito di un intervento didattico dedicato alla sicurezza alimentare, l’insegnante dopo aver definito il concetto di rischio alimentare, potrebbe impostare la lezione chiedendo agli allievi di individuare nelle enciclopedie esperenziali personali delle situazioni di rischio alimentare. Questo tipo di attività, da un lato, permetterà all’allievo di apprendere in modo concreto il significato di rischio alimentare, dall’altro, consentirà di definire la situazione di rischio alimentare locale.

Il brain storming potrà essere anche utilizzato per far emergere le idee degli allievi circa le funzioni dei principi nutrizionali. Tra i prerequisiti, viene richiesta la conoscenza dei fattore nutrizionali, il brainstorming può così diventare anche una sorta di prova per sondare se le conoscenze pregresse degli allievi siano ancora significative o la classe necessiti di un intervento di revisione dei concetti fondamentali richiesti. Accanto al brain storming si potrebbe prevedere di somministrare un questionario con domande a risposta chiusa o test a risposte multipla. Il questionario avrebbe la valenza di un test d’ingresso e servirebbe a stabilire la necessità o meno di un intervento integrativo dedicato ai principi nutrizionali, prima di procedere alla trattazione di tematiche più strettamente legate alla sicurezza alimentare.

Problem Analysis

Viene richiesto agli studenti di analizzare la loro realtà in materia di sicurezza alimentare, in senso locale ma anche nazionale. Attraverso le esperienze personali riportate dagli allievi, si delineerà un quadro che rappresenta in modo significativo le potenziali fonti di rischio legate al consumo alimentare. Per l’analisi locale, gli allievi potranno rifarsi a quanto emerso nell’attività di brain-storming descritta prima. Il passo successivo sarà quello di analizzare le principali problematiche alimentari a livello nazionale. Per l’analisi nazionale l’allievo utilizzerà materiale fornito dall’insegnante e reperito sul web agli indirizzi prima elencati; là dove sia possibile, potranno essere invece gli stessi allievi a procurarsi il materiale. In entrambi i casi, il ruolo dell’insegnante dovrà comunque restare passivo. Egli dovrà porre le condizioni affinché la ricerca venga svolta nel miglior modo possibile, offrendo indirizzi web dove reperire le informazioni, oppure garantendo il materiale con cui impostare l’analisi, ma in modo neutrale, cioè cercando di non contaminare troppo le strategie di ricerca degli allievi con le proprie idee. L’analisi del problema è bene venga svolta in gruppo perché richiede uno scambio di opinioni; difficilmente il singolo potrebbe arrivare ad un’analisi globale e accurata. Il lavoro di analisi dovrà essere poi sintetizzato e sarà oggetto di valutazione.

Problem Solving

Il problem solving si basa su un apprendimento per scoperta: viene posto un problema e l’allievo deve formulare un ipotesi e cercare di verificarla. Questo mediatore potrebbe essere utilizzato per stimolare gli allievi ad applicare quanto emerso durante la lezione frontale spesa a descrivere i fattori che determinano la crescita dei microrganismi patogeni contenuti negli alimenti. La richiesta dovrebbe essere quella di cercare di definire delle norme che con buona approssimazione aiutino a proteggere l’individuo dai rischi derivati dal consumo di alimenti contaminati. Invece che l’ insegnante che descrive i comportamenti da seguire sono gli allievi che costruiscono un codice comportamentale condiviso. Questa strategia è forse più capace di indurre l’allievo a modificare le proprie abitudini alimentari perché è lui stesso che ne definisce il rischio e le misure con cui prevenirlo. Al termine dell’attività i lavori realizzati in gruppi di tre/quattro persone dovranno essere formalizzati in un poster che verrà discusso all’interno del gruppo classe. Il momento della discussione dovrebbe vivacizzare il confronto tra gruppi di lavoro e far emergere una visione più globale della problematica trattata.

Cooperative Learning

L’apprendimento cooperativo consiste nel far lavorare gli allievi in gruppo. Tale modalità aiuta a sviluppare abilità sociali e migliora le prestazioni del singolo. Il successo del gruppo diventa il successo del singolo e questo smobilita anche gli allievi più in difficoltà. Nel percorso qui illustrato gran parte delle attività proposte è consigliabile realizzarle sotto forma di lavori di gruppo. Come già anticipato sia il lavoro di “Problem Solving” che di “Problem Analysis” sono concepiti come lavoro da realizzare in gruppo e si può così ritenere una sorta di specializzazione di “Cooperative Learning”.

Peer Education

Per Peer Education o approccio del “Child to Child” intendiamo una strategia didattica che contrappone alla classica relazione tra studente e insegnante una situazione in cui è lo studente a diventare docente. Nell’attività di Peer Education che proponiamo viene richiesto agli studenti, al termine del percorso dedicato alla sicurezza alimentare, di diventare a loro volta formatori. La loro attività si dovrebbe rivolgere a studenti di ordine e grado scolastico inferiore ma potrebbe anche estendersi in altri ambiti della comunità di appartenenza. Gli allievi potrebbero organizzare momenti formativi all’interno dello spazio scuola, rivolgendosi a quanti non hanno la possibilità di frequentarla; gli stessi familiari rappresentano un potenziale target. In questo modo si creerebbe un effetto domino: l’intervento didattico uscirebbe dalle mura della classe per entrare nelle mura di altre scuole o nelle mura familiari, raggiungendo così un numero decisamente superiore di potenziali bersagli di patologie derivate dal consumo alimentare. Ma questo non è l’unico vantaggio: infatti responsabilizzare gli studenti, obbligandoli in una diretta attività di formazione, rende più facile l’acquisizione di una significativa consapevolezza del tema trattato.

Lezione Frontale

La lezione frontale è il mediatore didattico meno coinvolgente tra quelli utilizzati ma per ragioni di organizzazione temporale e per il contenuto dei temi trattati è indispensabile. Ci sono in particolare due momenti in cui se ne prevede l’utilizzo: il primo, dedicato alla descrizione dei microrganismi patogeni contenuti negli alimenti, con riferimento ai fattori che ne condizionano la crescita e alle patologie ad essi associati, il secondo, che prende invece in esame le principali patologie collegate ai due diversi tipi di malnutrizione: carenza proteica e carenza vitaminica. Nell’ambito della lezione dedicata alle patologie da malnutrizione sarà destinato anche spazio all’analisi di casi particolari come l’AIDS o la gravidanza, condizioni dove gli effetti da malnutrizione possono avere conseguenze devastanti. Con le lezioni frontali si corre però il rischio di perdere l’interesse degli allievi che possono facilmente distrarsi; diventa quindi imperativo per l’insegnante seguire delle norme comportamentali che le permettano di mantenere alto l’interesse come:

1-mantenere il contatto visivo con tutti gli allievi;

2-parlare forte e lentamente;

3-lasciare il tempo che gli allievi prendano appunti;

4-fare domande (“Interactive Questions”);

Il fare domande obbliga l’allievo a seguire il discorso dell’insegnante. Il rischio è che siano sempre gli stessi allievi a rispondere; sarà quindi necessario un maggior grado di attenzione verso gli studenti che tendono a risponder di meno.

Programmazione

Day

Ore

Attività

1

1

Brain storming

1

2

Analisi del problema (da svolgere a casa)

2

2

Lezione frontale

3

1

Soluzione del problema

3

2

Rielaborazione di gruppo(da svolgere a casa)

4

1

Lezione frontale

4

2

Elaborazione poster (da svolgere a casa)

5

1

Brain storming/Questionario

6

2

Lezione frontale

7

1

Soluzione del problema

7

2

Rielaborazione di gruppo(da svolgere a casa)

8

1

Lezione Frontale

8

2

Elaborazione poster (da svolgere a casa)

9

1

Verifica

10

1

Restituzione verifica

Giorno_0_5h_Analisi del contesto

L’insegnante dovrà individuare i problemi emergenti in materia di sicurezza alimentare nel contesto in cui svolgerà l’intervento. Le informazioni potranno essere reperite nei siti web consigliati e presso le istituzioni sanitarie locali, la cui collaborazione è fortemente consigliata.

Giorno_1_1h_ Brain Storming

Gli allievi verranno stimolati con le seguenti domande:

Cos’è il rischio alimentare?

Possono gli alimenti “come tali” provocare danno alla salute dell’individuo?

In quali modi?

Al termine della prima domanda è bene che l’insegnante definisca in modo preciso il concetto di rischio analizzando le idee espresse dagli allievi ed eventualmente integrandole con proprie riflessioni, se le osservazioni degli studenti si rivelassero inadeguate (vedi: Definizione di sicurezza alimentare; Definizione e fonti di rischio alimentare).

Giorno_1_2h_Problem Analysis

Alla luce di quanto emerso dal brainstorming si chiederà agli allievi di delineare la situazione locale e nazionale in materia di sicurezza alimentare. Gli allievi dovranno produrre un breve saggio utilizzando il materiale fornito dall’insegnante reperito in rete (vedi: Gruppi a rischio), o se hanno accesso ad un PC, utilizzando direttamente le risorse web su indicazione della stessa docente. L’analisi del problema viene data come consegna da svolgere a casa in gruppi di 3-4 persone. Se per problemi contingenti, la realizzazione in orario extrascolastico è impossibile, l’insegnante potrà scegliere di effettuare l’analisi in classe.

Giorno_2_2h_Lezione Frontale

Partendo dall’analisi della situazione locale l’insegnante spiegherà le principali patologie legate al consumo di alimenti infetti, ne descriverà le cause e si focalizzerà sui fattori che le condizionano, facendo particolare riferimento ai seguenti parametri: tempo, temperatura, pH, presenza di acqua e di O2 (vedi: Patologie legateal consumo alimentare).

Giorno_3_1h_Problem Solving

Agli allievi viene formulata la seguente domanda:

Alla luce dei fattori che determinano la crescita e la patogenicità dei microrganismi come possiamo difenderci?

L’insegnante dividerà la classe in gruppi di 3-4 persone e ciascun gruppo dovrà formulare delle norme comportamentali che tutelino la salute dell’individuo. Ogni norma dovrà essere giustificata facendo soprattutto riferimento ai fattori che limitano crescita e sopravvivenza dei microrganismi. A ciascun gruppo sarà richiesto di elaborare un poster che riassuma le conclusioni raggiunte.

Giorno_4_1h_Lezione Frontale

L’insegnante descriverà gli elaborati svolti dai vari gruppi integrandoli con proprie riflessioni in modo che, al termine della lezione, sia possibile definire un quadro comportamentale a cui attenersi per tutelare il benessere dell’individuo (vedi: Come prevenire le patologie alimentari). Le regole di comportamento verranno riportate in un poster che potrà essere utilizzato durante l’attività di “Peer Education”.

Giorno_5_1h_Brain Storming/Questionario

Si sonderanno le conoscenze pregresse degli allievi in materia di fattori nutrizionali chiedendogli di descrivere fonti e funzioni dei principi nutritivi. In alternativa si potrebbe somministrare un questionario.

Giorno_6_2h_ Lezione Frontale

L’insegnante spiegherà le principali patologie legate alla malnutrizione e illustrerà i gruppi più a rischio: verranno descritte le cause e le conseguenze metaboliche. Particolare attenzione verrà dedicata ai deficit energetici e vitaminici che più colpiscono la popolazione dei paesi in via di sviluppo(vedi:Patologie legate al consumo alimentare).I sintomi e le eventuali cure, potrebbero invece essere descritti, da personale medico o paramedico di istituzioni sanitarie locali.

Giorno_7_1h_Problem Solving

Sfruttando le conoscenze pregresse e alla luce di quanto emerso dalla lezione precedente, gli allievi dovranno elaborare un piano dietetico che tenga conto delle risorse alimentari locali e che garantisca il miglior apporto nutrizionale possibile. Le scelte alimentari dovranno essere giustificate. L’attività può essere svolta in gruppi di 3/4 persone e ciascun gruppo dovrà realizzare un poster che riassuma le conclusioni raggiunte.

Giorno_8_1h_Lezione Frontale

L’insegnante ancora una volta, sarà tenuta a descrivere gli elaborati svolti dagli allievi integrandoli con proprie riflessioni in modo che, al termine della lezione, sia possibile definire una dieta equilibrata che tenga conto delle diverse esigenze e tuteli il benessere individuale(vedi: Come prevenire le patologie alimentari). I consigli dietetici verranno riportati in un poster che potrà poi essere utilizzato durante l’attività di “Peer Education”.

Peer Education

L’attività di Peer Education potrebbe essere svolta in scuole di ordine e grado inferiore oppure all’interno della stessa comunità/famiglia. Come materiale didattico, gli allievi potrebbero utilizzare i loro elaborati(vedi poster).

Uno degli obiettivi principali del percorso è quello di convertire l’allievo in un formatore capace di trasmettere le conoscenze acquisite. In questo modo si raggiunge un duplice obiettivo: da un lato, si accresce la consapevolezza nello studente in materia di sicurezza alimentare, dall’altro, si allarga il numero di persone che possono avere beneficio da una formazione dedicata alla sicurezza alimentare.

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Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero