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Comunicazione di massa
Per società di massa si intende quella società nella quale la maggioranza della popolazione partecipa attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo dei beni, nonché alla vita politica e culturale attraverso l’uso dei mezzi di comunicazione.
Due furono le principali condizioni che portarono alla nascita della società di massa: l'industrializzazione[E] [SP][FR]e il fenomeno connesso dell’urbanizzazione.[E]
A fine Ottocento la comparsa di nuovi mezzi di comunicazione incise in profondità sulla cultura popolare delle città e delle aree rurali. I nuovi media nacquero non soltanto e non tanto con fini di influenza ideologico-educativa, quanto con fini commerciali: diretti (la vendita di massa) e indiretti (la pubblicità). Tra questi furono importanti i giornali popolari, diretti cioè alle masse proletarie nelle grandi città, che facevano affidamento sulla estrema semplicità di linguaggio e richiedevano quindi un bassissimo livello di istruzione per essere letti e compresi.
Il fine dichiarato di questi yellow papers “giornali gialli”, come erano chiamati dalla carta scadente su cui erano stampati, era vendere più possibile e quindi realizzare anche i massimi introiti pubblicitari, in quanto naturalmente la pubblicità preferiva i giornali ad alta tiratura per diffondere i suoi messaggi: questo però non impedì di utilizzarli per spregiudicate operazioni politiche.
Allo sviluppo della cultura di massa, ci furono diverse reazioni. Da parte dei gruppi dirigenti politici e imprenditoriali fu ben accolta la possibilità di utilizzare i media e gli sport spettacolari come veicolo di propaganda nazionalista, di penetrazione di modelli di comportamento borghese tra le classi popolari, di uniformazione accelerata dei costumi e delle mentalità tra masse provenienti dalle aree più diverse. Enti statali e gruppi privati dedicarono notevoli energie alla propaganda patriottica attraverso il cinema, i manifesti murali, lo sport.
Contemporaneamente però la cultura dominante dimostrava in genere verso il cinema, il giornalismo popolare e lo sport un disprezzo radicale. Per il movimento operaio si può notare un’oscillazione analoga: da un lato la diffidenza nei media e negli spettacoli sportivi, strumenti delle classi dominanti per riguadagnare il controllo ideologico delle masse popolari, d’altra parte però ginnastica e sport venivano usati anche dal movimento operaio per i propri fini propagandistici.
Gli anni ‘20 e ‘30 sono caratterizzati da una profonda trasformazione culturale connessa con l’emergere dei mezzi di comunicazione di massa che applicavano moderne tecnologie alla formazione dell’opinione pubblica e alla diffusione massificata del messaggio culturale.
Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa divenne impetuoso a partire dalla Prima Guerra Mondiale[E][SP][FR]:i giornali a larga tiratura, il cinema, l’industria discografica, l’editoria, le nuove compagnie radiofoniche, divennero un settore economico, non solo di crescente influenza sociale, ma anche fonte di ricchezza e di profitti, una vera e propria industria definita come “industria culturale”.
Il suo sviluppo è uno dei tratti distintivi e nuovi del ‘900. La Prima Guerra Mondiale diede un impulso alle comunicazioni di massa. La tecnologia della raccolta e della trasmissione delle informazioni (radio, tecniche fotografiche e cinema) ebbe una rapida crescita in rapporto alla guerra.
Fu la guerra a permettere alla radio, inventata nel 1897, di sviluppare in pochi anni le sue grandi possibilità e di diventare un mezzo di comunicazione in tutto il mondo già dagli anni ‘20. Inoltre si sviluppò al massimo la propaganda volta a sostenere il morale non solo delle truppe al fronte, ma delle intere società coinvolte e fece penetrare gli ideali patriottici in settori sociali poveri finora rimasti estranei.
Le tecniche della pubblicità, giornalismo, cinema e sport vennero sfruttati ampiamente dagli stati belligeranti che non si fecero scrupolo di utilizzare anche gli aspetti più deteriori di questi mezzi per ottenere la massima efficacia propagandistica.
| Così il divismo venne messo al servizio della guerra in America dove i divi più in voga come Charlie Chaplin tennero comizi patriottici nelle città. | 
The great didactor |
In Italia il leggendario Maciste venne rivestito in film mitologici di panni militari e mandato a combattere contro gli austriaci.
Una complessa rete di rapporti collegati a precisi interessi economici univano la radio e l’industria discografica(RCA), cinema e giornalismo, giornalismo ed editoria libraria.
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