QGen

Competenze e Curricolo - Domande Frequenti

Tutoring Edurete

In questa sezione troverete le risposte alle domande frequenti su progettazione per competenze, formazione per competenze, valutazione di competenze.

Aggiornamento

d1	d2	d3	#Data	#Ora	#Ip	#Punti	#Percentuale	#Resoconto
A chi è rivolto questo sito?	Il sito è rivolto principalmente agli insegnanti che partecipano alle formazioni on line e in presenza gestite dal gruppo di lavoro Edurete. Per avere il feedback dal tutor a distanza dovrete specificare nell'oggetto della mail inviata a tutoring.edurete@gmail.com: nome corsista, cognome corsista, nome esatto della scuola/plesso, luogo in cui è ubicata/o, ordine di scuola a cui si rivolge il lavoro progettato/sperimentato (infanzia, primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado). Tutti i materiali sono comunque di libero accesso per chiunque sia interessato alla tematica.	Roberto Trinchero	2017-05-11	10:03	93.65.62.33			
Devo partecipare al corso in oggetto che si terrà a Terralba.   Ho ricevuto una mail dalla scuola che mi invita a fare la registrazione   prima di iniziare il corso cliccando sul link www.edurete.org/competenze   ma non ho trovato nessuna area in cui inserire i dati per la   registrazione. Potreste gentilmente aiutarmi?	Il corso non richiede registrazione. Dovete semplicemente leggere le Guide di lavoro e i testi "Costruire e certificare competenze..." che potete    richiedere gratuitamente al  vostro agente Rizzoli di zona. Per avere il feedback del Tutor dovrete compilare i in maniera completa i moduli, uno,    progettuale, PRIMA della sperimentazione in classe e uno, di resoconto, DOPO la sperimentazione in classe.   	Roberto Trinchero	2017-03-30	12:41	5.93.11.243
Chi ci dice che il modello formativo che Voi proponete sia davvero efficace e porti ad un migliore apprendimento degli allievi? Avete prove empiriche al    riguardo?	Il modello utilizza in modo sinergico molti metodi didattici che hanno avuto ampia dimostrazione empirica di efficacia (si vedano ad esempio i lavori di    Hattie: https://visible-learning.org/nvd3/visualize/hattie-ranking-interactive-2009-2011-2015.html): Porre obiettivi sfidanti, Peer tutoring,    Autoverbalizzazione, Reciprocal teaching, Feedback studenti-docente e docente-studenti, Valutazione formativa (lato studente e lato docente), Strategie    metacognitive, Problem solving teaching, Worked examples, Pratica distribuita, Programmi piagetiani. Un'ulteriore prova dell'efficacia dell'approccio nel    suo complesso è data dalle analisi correlazionali svolte sui dati Ocse-Pisa 2012 in matematica    (http://ohe.moe.gov.sa/ArNews/Docs/International%20Summit%20on%20the%20Teaching%20Profession.pdf) dai quali è emersa una nettissima    correlazione tra risultati raggiunti nel test e approcci didattici dell'insegnante basati su: a) Porre domande che fanno riflettere sul problema;     b) Assegnare problemi che richiedono di riflettere a lungo (ossia non dare subito la soluzione ma indurre gli studenti a cercarla);    c) Chiedere agli studenti di decidere da soli i procedimenti per risolvere problemi complessi;     d) Proporre problemi per i quali non c’è un metodo di soluzione che risulti subito ovvio;      e) Proporre problemi in contesti differenti in modo che gli studenti possano verificare se hanno realmente capito i concetti;      f) Aiutare gli studenti ad imparare dai propri errori;   g) Chiedere agli studenti di spiegare come hanno risolto un problema;    h) Proporre problemi che richiedono agli studenti di applicare ciò che hanno appreso a nuovi contesti;   i) Assegnare problemi che possono essere risolti in modi differenti. Tutti le strategie elencate sono elementi chiave alla base del modello R-I-Z-A e della didattica CAE.      	Roberto Trinchero	2017-05-11	21:59	37.182.9.142			
Come verrà dato il feedback del tutor ai lavori che invieremo all’email tutoring.edurete@gmail.com?	Il feedback consisterà in un giudizio sintetico, secondo quattro livelli: D) Livello Base non raggiunto: il lavoro descrive un’attività per conoscenze/abilità e non per competenze. C) Livello Base: il lavoro descrive un’attività per competenze, ma è svolto in modo minimale, puramente esecutivo. La situazione-problema proposta è banale,    non originale. I descrittori di Strutture di Interpretazione, Azione, Autoregolazione sono errati o non completi. B) Livello Intermedio: il lavoro descrive un’attività per competenze e denota scelte interessanti ma non del tutto originali. Esso si presenta come articolato    e complesso, ma non pienamente integrato, mancando un’argomentazione chiara a supporto delle varie scelte fatte e una piena coerenza tra le varie parti. I    descrittori di Strutture di Interpretazione, Azione, Autoregolazione sono completi ma parzialmente errati. A) Livello Avanzato: il lavoro descrive un’attività per competenze e denota scelte interessanti e originali. Esso si presenta come articolato e complesso,    pienamente integrato, dotato di coerenza tra le varie parti, corredato da una chiara documentazione delle scelte fatte e da un'esaustiva argomentazione a    supporto. I descrittori di Strutture di Interpretazione, Azione, Autoregolazione sono completi e sostanzialmente corretti.                 Il giudizio sintetico, nei casi C e B, verrà accompagnato dalla segnalazione dei punti di debolezza del lavoro e dei margini di miglioramento.    	Roberto Trinchero	2017-05-08	23:17	5.88.8.206			
Siamo docenti della scuola dell'Infanzia, abbiamo avuto difficoltà nel scindere le fasi di Analisi e di Comunicazione in quanto spesso nella scuola dell'Infanzia    tale lavoro è molto fluido e avviene quasi in contemporanea. Si potrebbero unificare tali voci?	No. Le due fasi sono ovviamente sovrapposte (notate l'intersezione dei cerchi nello schema del CAE), ma concettualmente differenti. Nel riquadro    dedicato alla fase di Comunicazione descrivete bene come gli allievi espongono ciò che hanno fatto (oralmente, con un disegno, con un collage, mimando,    ecc.), nella fase di Analisi descrivete come voi insegnanti fate capire agli allievi quali delle loro idee sono "buone" e quali sono "meno buone". Ricordatevi    che Comunicazione è un'azione prevalentemente svolta dagli allievi, Analisi è un'azione prevalentemente svolta dagli insegnanti.	Roberto Trinchero	2017-05-09	22:54	5.88.8.206
Dove dobbiamo indicare il materiale e gli strumenti utilizzati per lo svolgimento dell'UdA?	Indicatelo nel riquadro dedicato alla descrizione di come viene svolta la fase di Esperienza, specificando anche dettagliatamente e con precisione come vanno    utilizzati.	Roberto Trinchero	2017-05-09	22:48	5.88.8.206
Lavorare per competenze non porta via troppo tempo rispetto a ciò che normalmente si dovrebbe fare in classe?	Secondo la normativa vigente, ciò che si dovrebbe normalmente fare in classe è proprio la formazione per competenze. Non è indispensabile svolgere lavori    per competenze che durino settimane (es. organizzare un viaggio), si possono fare attività per competenze con il CAE che durano complessivamente due    ore di lezione. E' anche possibile ottimizzare il tempo impiegato a lavorare in classe utilizzando principi di Flipped Classroom: la fase di Esperienza del CAE    può essere svolta a casa e le fasi di Comunicazione, Analisi e Generalizzazione in classe, con una successiva fase di Applicazione a casa.	Roberto Trinchero	2017-04-13	22:54	93.144.86.194
Si può lavorare per competenze nella scuola dell'Infanzia?	Molte attività che si svolgono correntemente nella scuola dell'Infanzia (es. “Riordinare i giochi nelle ceste”) possono essere trasformate in problemi atti a far    partire cicli di apprendimento esperienziale per mobilitare processi cognitivi quali: individuare i giochi in disordine, classificarli secondo categorie date o    costruite dai bambini, giustificare il sistema di categorie utilizzato argomentando adeguatamente le proprie scelte.	Roberto Trinchero	2017-05-09	22:57	93.144.86.194			
Quante prove di competenza si devono fare in un anno?	Partendo dal presupposto che ha senso far fare prove di competenza agli allievi solo facendo contemporaneamente una didattica per competenze, è    necessario somministrare più prove di competenza durante l’anno, in modo periodico, per poter ricostruire un quadro sufficientemente chiaro delle    competenze degli allievi. Come minimo si può pensare ad 1 prova in ingresso, 2 prova intermedie e 1 prova a fine anno. Meglio sarebbe una prova di    competenza ogni mese in un'ottica di valutazione formativa e con feedback immediato dato ai ragazzi.   	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:07	93.144.86.194
Nella nostra scuola lavoriamo già da tempo in questo modo, cosa aggiungono il modello R-I-Z-A e il CAE alla nostra didattica?	Lavorare partendo da problemi tratti dal mondo reale non significa necessariamente lavorare per competenze. Se iniziate la vostra lezione presentando un    problema tratto dal mondo reale e poi spiegate come si risolve NON state lavorando per competenze: quando presenterete un problema anche solo    leggermente diverso ai vostri allievi e chiederete di risolverlo, loro saranno in difficoltà e si aspetteranno che siate voi a dare loro la nuova soluzione.    Lavorare veramente per competenze significa sviluppare la capacità degli allievi di interpretare autonomamente problemi nuovi, mai visti prima in quella    forma, mettere in atto autonomamente strategie risolutive, argomentare autonomamente e responsabilmente le proprie scelte e azioni per giustificarle, in    parole povere metterli in grado di costruire da soli le soluzioni a problemi nuovi, mai visti prima in quella forma. Se lavorate veramente per competenze    dovreste riconoscervi in questi obiettivi. Se lavorate già per competenze non troverete nessuna difficoltà particolare nel mettere in atto attività con il    CAE nella vostra classe.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:17	93.144.86.194
Perché dobbiamo usare proprio i verbi indicati nelle slides e nelle pubblicazioni per esplicitare i descrittori del modello R-I-Z-A, e non altri?	I verbi indicati sono tratti dalla Tassonomia dei Processi Cognitivi enunciata da Anderson & Krathwohl e collaboratori e formulati in modo da evitare    ambiguità. Se utilizzate proprio quei verbi rendete chiaro, a voi stessi e agli altri, che l'obiettivo di apprendimento che ponete all'allievo fa riferimento ad    uno specifico processo cognitivo, quindi definite con precisione quali attività didattiche possono essere messe in atto per perseguirlo e quali attività    valutative possono essere messe in atto per monitorarlo. Immaginate di dover comunicare ad un collega le difficoltà di un allievo: se dite "Mario ha delle    difficoltà interpretative" il collega potrebbe capire qualunque cosa, dato che la formulazione è ambigua... Se invece dite "Mario ha difficoltà a COGLIERE    gli elementi chiave in un testo" tutto sarà molto più chiaro.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:27	93.144.86.194
Come facciamo a valutare le competenze di ogni alunno se lavorano a coppie nel Ciclo di Apprendimento Esperienziale (CAE)?   	Il CAE non è una strategia valutativa. E' una strategia didattica. Per valutare le competenze dei singoli allievi è necessario far svolgere una Prova di    Competenza (PdC) ai singoli allievi (con relativo Profilo di Competenza e Rubrica di valutazione). Osservando comunque i singoli allievi mentre lavorano a    coppie nella fase di Esperienza o mentre espongono quello che hanno fatto nella fase di Comunicazione è possibile trarre informazioni valutative    interessanti, che comunque possono essere utilizzate solo per INTEGRARE l'informazione valutativa derivante dalle PdC, non per sostituirla.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:32	93.144.86.194
Come valutiamo le competenze di DSA e BES?	Come per la valutazione di conoscenze e abilità, la normativa prevede che DSA e BES possano usufruire di strumenti compensativi e dispensativi. Una volta    fornito lo strumenti gli allievi possono affrontare le prove esattamente come tutti gli altri.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:35	93.144.86.194
Tutto questo lavoro sulle competenze come si colloca nei programmi scolastici?	Fin dall'avvento della Scuola dell'Autonomia i programmi scolastici sono stati sostituiti dalle Indicazioni Nazionali. Le Indicazioni non sono programmi ma    insiemi di Traguardi e di Obiettivi di apprendimento che le scuole autonome devono prendere a riferimento per redigere la PROPRIA offerta formativa,    che dà origine ad una PROGRAMMAZIONE, decisa dagli Istituti stessi sulla base delle condizioni definite dal territorio, dalla tipologia di studenti, delle    risorse, umane e materiali, a disposizione. Tale programmazione ha come obiettivo lo sviluppo di specifiche competenze. Da qui l'esigenza di programmare    per competenze, da cui consegue la necessità di formare per competenze e non secondo elenchi di obiettivi ministeriali definiti dal centro, come nella    scuola ante-autonomia.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:45	93.144.86.194
Come fanno le prove di competenza che facciamo a definire la valutazione finale delle competenze, quella da riportare sulla Scheda finale di certificazione?	Gli esiti delle prove di competenza (e delle osservazioni degli allievi mentre svolgono i CAE) svolte durante l'anno, per ciascuna delle competenze della    Scheda finale di certificazione, vanno combinati in un giudizio unico  (Iniziale, Base, Intermedio, Avanzato), non facendo la media dei singoli giudizi ma    rilevando tendenze alla crescita (se, a esempio, ad inizio anno i giudizi sono prevalentemente di livello Base e alla fine sono prevalentemente di livello    Intermedio, il giudizio finale su quella competenza sarà Intermedio) o alla stabilità.	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:52	93.144.86.194
Meglio proporre attività in CAE/Prove di competenza disciplinari o interdisciplinari?	I problemi tratti dal mondo reale sono per loro natura interdisciplinari: richiedono la messa in campo di Risorse cognitive tipiche di diverse discipline    scolastiche, ovviamente in misura differente. Risolvere un problema di matematica, ad esempio, richiede sempre competenze di comprensione del testo. La    strategia migliore è quella di partire con attività prevalentemente disciplinari (e fare pratica con il modello R-I-Z-A e con i CAE) per passare poi ad    attività interdisciplinari. Molto utile può essere il progettare attività e prove a coppie di insegnanti, con un collega di una disciplina diversa, con cui siano    evidenti i punti di contatto (es. Storia e religione, Italiano e Matematica, ecc.)	Roberto Trinchero	2017-04-13	23:59	93.144.86.194
Come conciliare la formazione per competenze con l'esame di Stato (attuale e futuro) al termine del secondo ciclo?	L’esame di Stato (presente e passato) non ha mai chiesto agli studenti di applicare pedissequamente delle procedure, ma di interpretare situazioni    problematiche mai affrontate precedentemente in quella forma nella didattica (I), definire e mettere in atto strategie di soluzione (Z), argomentare la    fondatezza delle proprie interpretazioni e strategie (A), utilizzando in situazione le risorse acquisite nella formazione scolastica (R). Il modello R-I-Z-A è    quindi applicabile a tutte le prove presenti e passate (e future).   	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:01	93.144.86.194
Immaginando di rimandare alla quinta la preparazione contenutistica finalizzata all'esame di Stato, realisticamente quanti CAE posso fare in un anno    scolastico intermedio, con due ore settimanali e quindi sessanta ore annuali?	E’ sbagliato pensare che la preparazione contenutistica (R) sia slegata dalla costruzione di strutture di pensiero (I-Z-A) che consentono a questi contenuti    di essere mobilitati (e quindi di uscire dal «contenitore»). I quattro elementi devono essere costruiti di pari passo.    Non vi è un numero fisso di CAE da somministrare in un anno scolastico. Potrebbe essere buona norma alternare lezioni tradizionali e CAE (es. 1 al mese)    per consolidare la comprensione di quanto acquisito nelle lezioni tradizionali ed individuare le lacune. I CAE possono sostituire le prove di valutazione    formativa in itinere.   Con poche ore settimanali a disposizione è possibile utilizzare il CAE nell’ambito di attività di flipped classroom.   	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:02	93.144.86.194
Per le discipline prevalentemente procedurali come matematica, si può pensare di dare ai ragazzi tutte le abilità scolastiche richieste dagli esami finali    tramite i CAE o anche qui occorre alternare e quindi usare un CAE ogni tanto per motivare lungo l'anno e poi uno a fine anno per certificare le competenze?	E’ possibile strutturare TUTTO il percorso didattico di TUTTE le discipline con i CAE e fornire con essi le Risorse (conoscenze, abilità/capacità,    atteggiamenti) e le strutture necessarie. Ovviamente per fare questo l’insegnante deve disporre di un repertorio esaustivo di buone situazioni-problema e i    ragazzi devono abituarsi a lavorare in questo modo.   Meglio partire quindi alternando CAE a lezioni tradizionali e in CIASCUN CAE (e non solo a fine anno) raccogliere informazioni sugli allievi utili per la    certificazione delle competenze). Lo svolgimento dei CAE NON SOSTITUISCE le Prove di certificazione delle competenze, ma prepara gli allievi a    svolgerle al meglio e fornisce informazioni integrative e complementari a quelle delle Prove.    	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:03	93.144.86.194
E’ indispensabile che tutto il Collegio lavori per CAE o si può iniziare in ordine sparso?	Se tutto il Collegio lavorasse per CAE sarebbe sicuramente la soluzione migliore. Dove questo non è realisticamente praticabile è possibile far partire un    piccolo gruppo di insegnanti motivati, che sperimenti il CAE nelle proprie classi, acquisisca la necessaria esperienza sul campo di progettazione e gestione    dei CAE in classe e successivamente ciascuno di questi «innovatori» potrà fare da tutor ad uno o più colleghi della medesima disciplina o di discipline    analoghe. Particolarmente efficace è il lavoro a coppie tra insegnanti, sia nella fase di innovazione sia nella fase di messa a regime.	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:06	93.144.86.194
Come si può ridurre la mole di lavoro aggiuntivo richiesta dalla certificazione delle competenze rispetto ai tradizionali voti decimali?	Non considerando i voti decimali come un feticcio irrinunciabile. I voti possono essere assegnati nelle prove di accertamento delle conoscenze e delle    abilità, ma i modelli nazionali di certificazione richiedono l’espressione dei livelli di competenza, ossia la capacità di usare conoscenze e abilità in situazioni    nuove, mai viste prima in quella forma. È quindi da privilegiare lo sforzo di definizione di situazioni-problema e prove di competenza per la valutazione in    livelli, rispetto a quello di definizione dei voti, che possono rappresentare l’informazione di sintesi degli esiti di una singola prova di conoscenza/abilità, non    la competenza dello studente. È COMUNQUE SBAGLIATO RICODIFICARE I VOTI IN LIVELLI DI COMPETENZA.   La mole di lavoro nella costruzione di buone situazioni problema si riduce con il lavoro in team e la divisione del lavoro: se a scuola abbiamo 10 insegnanti di    matematica e ognuno di loro progetta e sperimenta una situazione-problema in CAE su un argomento differente, a fine anno avremo in carniere 10    situazioni-problema collaudate da utilizzare il prossimo anno.   	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:08	93.144.86.194
Se insegno e valuto curando lo sviluppo di tutto lo spettro delle abilità definite dalla tassonomia di Anderson & Krathwohl non sto insegnando per    competenze?	No. La competenza non è un somma di conoscenze e abilità (per quanto complesse e di alto livello) ma è la MOBILITAZIONE COORDINATA di queste di    fronte ad una situazione-problema mai affrontata prima in quella forma. Per questo non si può prescindere da un profilo di competenza che contenga    descrittori delle dimensioni R-I-Z-A che non vanno attivate in modo slegato ma coordinato ed efficace all’interno di un’unica situazione problema, mai    affrontata prima in quella forma (se la situazione fosse stata già affrontata prima in quella forma nella didattica non vi sarebbe MOBILITAZIONE ex    novo di Risorse per Interpretare, Agire, Riflettere sulla situazione, ma semplice APPLICAZIONE esecutiva di procedure predefinite).	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:09	93.144.86.194
Nei curricoli verticali presenti nel testo Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale nel primo ciclo (es. a pagina 27), perché non sono    presenti tutti i passaggi (dai Traguardi agli Obiettivi generali di apprendimento, dagli Obiettivi (generali) di apprendimento agli Obiettivi specifici, dagli    Obiettivi specifici agli Obiettivi specifici formulati in forma operativa)?	Le tabelle riportano l'output finale dell'intero processo, quello riportabile nel Piano dell'Offerta Formativa. Nella costruzione del curricolo occorre    ovviamente svolgere tutti i passaggi, come indicato nella figura 2.2 a pagina 24.	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:38	93.144.86.194
Con il riferimento agli obiettivi di curricolo, che differenza c'è tra "Leggere" e "Produrre letture espressive"?	"Leggere" non definisce un obiettivo di apprendimento non ambiguo. Si riferisce alla lettura ad alta voce o alla lettura silenziosa? Alla lettura meccanica,    senza pause ed intonazioni o alla lettura espressiva? "Produrre letture espressive" rende chiaro che l'insegnante lavorerà su (e si aspetterà che i ragazzi    siano in grado di mettere in atto) prestazioni di lettura ad alta voce con le giuste paure ed intonazioni.	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:44	93.144.86.194
Perché dichiarare nei descrittori del livello di competenza Iniziale "Il bambino coglie gli elementi chiave solo se guidato" e non più semplicemente "Non coglie    gli elementi chiave"?	I livelli di competenza sono sempre declinati in positivo, mettendo l'accento su ciò che l'allievo sa fare, seppur con difficoltà, più che su ciò che non sa fare.    Dal punto di vista del significato, ovviamente, dire "Il bambino coglie gli elementi chiave solo se guidato" equivale a dire "Non coglie gli elementi chiave in    modo autonomo".	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:48	93.144.86.194
Perché è preferibile non usare nelle rubriche valutative e nei profili di competenza termini quali: “alcuni” - “la maggior parte” – “principali” –  “rilevanti”?	Perché possono essere ambigui (e quindi interpretabili in modo diverso da valutatori differenti). Anziché "alcuni" o "la maggior parte" è preferibile utilizzare    "almeno 2" (o "almeno 3", ecc.). Quando si parla di "elementi principali" o "elementi rilevanti" è necessario specificarli.	Roberto Trinchero	2017-04-14	00:55	93.144.86.194
Per la scuola dell'infanzia il format per la progettazione delle Unità di Apprendimento è identico a quello presente on line?	Si. Il format vale per tutti gli ordini di scuola. Nella sezione "Discipline coinvolte" dovrete inserire solamente  i campi di esperienza. Nella sezione "Competenze che l'UdA si prefigge di sviluppare" vanno inserite le Competenze chiave europee e i Traguardi di apprendimento tratti dalle Indicazioni Nazionali. Nella sezione "Principali contenuti disciplinari coinvolti" vanno inseriti i contenuti che verranno toccati, con riferimento ai campi di esperienza (es. le stagioni, i numeri, le parole, ecc.). Nella sezione "Prestazioni attese dall'allievo" vanno inserite anche le Strutture di autoregolazione, dato che anche un bambino molto piccolo è in grado di riflettere su quello che fa, motivarne le buone ragioni (seppur nei limiti delle capacità espressive del momento) e riconoscere i propri errori.	Roberto Trinchero	2017-05-01	22:28	93.144.86.194